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Gerusalemme capitale scatena la rabbia palestinese

L’annuncio di ieri dello spostamento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme ha scatenato le proteste dei palestinesi, soprattutto a Gaza dove per le strade si sono tenute diverse manifestazioni spontanee mentre in tutti i Territori sono stati segnalati scontri con reparti israeliani.

Almeno 114 palestinesi sono stati medicati in strutture sanitarie in seguito ai tafferugli che hanno coinvolto i militari in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e lungo il confine con la Striscia. In serata sono stati lanciati due razzi dal nord di Gaza verso Israele ma sono caduti sul territorio dell’enclave araba, secondo quanto hanno riferito fonti dell’esercito ebraico, i cui comandi hanno disposto l’invio di unità in Cisgiordania “per far fronte a possibili sviluppi”.

Intanto il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato al canale televisivo locale “al-Aqsa” che il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele “è una dichiarazione di guerra nei nostri confronti”.

Il dirigente politico di Hamas, il movimento estremista egemone a Gaza, ha anche invitato i palestinesi a far sì che venerdì 8 dicembre “sia il giorno in cui si scatenino la collera e la intifada contro la occupazione a Gerusalemme e nella Cisgiordania”.

Ma anche in Libano si profilano mobilitazioni. Il leader di Hezbollah, Seyed Hassan Nasrallah, ha annunciato questa sera una “immensa manifestazione popolare” per lunedì nei quartieri meridionali di Beirut, feudo del partito sciita filo-iraniano.

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