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I socialisti puntano sull’iniziativa fiscale

Il comitato del Partito socialista di fronte ai media. Keystone

Nello sprint finale in vista delle elezioni federali del 21 ottobre, i socialisti raggiungono un importante risultato: l'iniziativa contro gli abusi in materia di concorrenza fiscale ha infatti raccolto il numero necessario di firme.

Il partito – in calo secondo i recenti sondaggi – ha chiamato a raccolta i propri elettori, evocando il rischio di smantellamento dello Stato sociale.

A nove giorni dalle elezioni federali, il Partito socialista (PS) mostra i denti alla destra, in particolare all’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice). Al di là dei sondaggi, secondo i quali i socialisti sarebbero in perdita di velocità – 1,6 punti in meno rispetto alle federali del 2003 –, i socialisti vogliono mobilitare gli elettori, spostando il dibattito sulla «vera posta in gioco», tra cui figura la lotta contro lo smantellamento sociale.

Il presidente Hans-Jürg Fehr ha comunque annunciato venerdì alla stampa che il suo partito non si sente affatto demotivato e non esclude un capovolgimento della situazione in dirittura d’arrivo della campagna elettorale. Molti indecisi, ha sottolineato, stabiliranno nei prossimi giorni a chi attribuire il voto.

«È il momento più opportuno per rammentare i veri obiettivi della campagna», ha dichiarato il vicepresidente del PS Pierre-Yves Maillard. Il PS – ha ammonito Maillard – deve essere forte in parlamento se vuole bloccare i progetti della destra. Se così non fosse, sarà difficile avere i mezzi e la forza per lanciarsi in una moltitudine di referendum.

Scelta tra UDC e PS

Attaccando direttamente con l’UDC, il PS distribuirà un volantino che cita alcune sue posizioni sull’AVS, la fiscalità, la famiglia o l’energia. I socialisti invitano gli elettori a scegliere, il 21 ottobre prossimo, «tra una Svizzera più sociale, ecologica e aperta al mondo e una Svizzera ingiusta, isolata e xenofoba».

«Il nostro principale strumento di mobilitazione è la giustizia fiscale», ha dichiarato Hans-Jürg Fehr. In questo senso, il presidente ha voluto ricordare che il PS ha raccolto 110’335 firme in favore della sua iniziativa popolare «Per imposte eque. Basta con gli abusi nella concorrenza fiscale». L’impresa è riuscita in soli dieci mesi, e con un budget di appena 160’000 franchi.

Progetti sottaciuti

I socialisti hanno criticato il fatto che «la destra sta portando avanti a suon di milioni una campagna elettorale senza sostanza, speculando sulle pecore nere e su presunti complotti e nascondendo le sue vere proposte». A loro parere «Essa sa perfettamente che i suoi progetti di smantellamento, di riduzione delle prestazioni, di privatizzazione e di regali fiscali ai più ricchi sono impopolari».

«L’UDC non esporrà mai insegne per dire di aumentare l’età di pensionamento votando Blocher», ha esclamato Pierre-Yves Maillard. Dal canto suo, Fehr ha attaccato più volte il ministro delle finanze radicale Hans-Rudolf Merz, rimproverandogli d’aver nascosto per un anno e mezzo le conclusioni di uno studio critico sui progetti di riforma fiscale, pubblicato appena due giorni fa.

swissinfo e agenzie

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Dal canto suo, lo schieramento borghese ha deciso di opporsi all’iniziativa fiscale «Per imposte eque. Basta con gli abusi nella concorrenza fiscale» del Partito socialista, istituendo un comitato contrario.

La co-presidenza del comitato «No a imposte più elevate» riunisce 13 rappresentanti del Partito popolare democratico, del Partito liberale radicale, dell’Unione democratica di centro e alcuni liberali. Gli oppositori all’iniziativa del PS se la prendono con ciò che considerano un «tentativo di armonizzazione fiscale». In realtà, a loro dire, «si tratta di un attacco alla classe media e alla Svizzera».

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