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I progetti di Andermatt tra timori e speranze

Il grande cantiere di Andermatt Swiss Alps avanza tra molti interrogativi swissinfo.ch

Prime falle nel progetto di comprensorio sciistico che collegherebbe impianti di Uri e dei Grigioni. La crisi finanziaria e una cattiva pianificazione hanno inferto un duro colpo al progetto Andermatt Swiss Alps. Ciò ha ripercussioni sulla stazione turistica.

La strategia di Samih Sawiris di creare nuovi resort di lusso dal nulla aveva sempre funzionato bene. Ma quando si è imbarcato in questa prima avventura europea, il miliardario egiziano non aveva previsto i grandi sconvolgimenti economici e politici che sarebbero poi intervenuti.

Da un lato, la sua società Orascom Development – cui appartiene Andermatt Swiss Alps – si sta dibattendo in problemi finanziari. La primavera araba nel 2011 ha avuto ripercussioni negative sul turismo e sulle vendite immobiliari in Egitto, che costituisce il suo mercato principale. Il gruppo ha perciò dovuto ridimensionare i suoi piani di affari per i prossimi anni.

Sawiris ha annunciato in gennaio di avere firmato accordi per ottenere prestiti pari a 125 milioni di franchi nel 2012. Ciò dovrebbe costituire una boccata d’ossigeno per l’Andermatt Swiss Alps che, come progetto di punta di Orascom, quest’anno riceverà il 72 per cento del totale dei fondi di investimento del gruppo.

Ma ad Andermatt la situazione non è brillante. Le vendite degli appartamenti e delle ville in costruzione – spina dorsale del complesso –, che valgono milioni di franchi, vanno a rilento. Risulta infatti difficile attirare acquirenti stranieri, con la crisi dell’euro e il franco forte. Le cifre delle vendite saranno annunciate a metà febbraio, ma Sawiris ha recentemente ammesso che gli obiettivi per il 2011 non sono stati pienamente raggiunti.

Intanto sorgono interrogativi circa i metodi di vendita. La settimana scorsa un giornale ha riferito di un cosiddetto sistema “pagare per costruire” che costringerebbe gli appaltatori ad acquistare proprietà. Dal canto suo, Andermatt Swiss Alps nega di obbligare chicchessia ad acquistare appartamenti.

Un progetto zoppicante

A peggiorare le cose c’è anche la lentezza dei progressi nei colloqui con le parti interessate su come sviluppare i vecchi impianti di risalita del comprensorio sciistico. Colloqui ai quali prendono parte Sawiris, il governo cantonale, società ferroviarie e il gruppo svedese SkiStar che gestisce gli impianti. Tutti stanno cercando dove e quando espandersi e come finanziare ciò. (Vedi riquadro a fianco)

Il cantone di Uri ha commissionato alla Scuola universitaria professionale di Lucerna (SUPL) uno studio sul progetto di potenziamento degli impianti sciistici di Andermatt e del loro collegamento con quelli di Sedrun, nei Grigioni, per formare un unico mega comprensorio sciistico moderno. Progetto nel quale è coinvolto anche l’ex campione di sci Bernhard Russi, di Andermatt.

I ricercatori consigliano di procedere a tappe, giudicando “molto ottimistica” e con rischi di investimenti supplementari per il settore pubblico la variante massima, che prevede costi per 213 milioni di franchi. Secondo gli economisti della SUPL, è perciò opportuno limitarsi inizialmente al piano di base, ossia al collegamento diretto delle piste di Andermatt e Sedrun, i cui costi sono stimati tra i 120 e i 160 milioni di franchi.

Le risposte delle parti interessate, alla luce delle conclusioni dello studio, sono attese per la fine di marzo. Così, mentre il villaggio turistico dovrebbe essere completato entro l’inverno 2013/14, sul fronte degli impianti sciistici si è rimasti un passo indietro. Questo, perché il complesso turistico è stato sviluppato in una prospettiva estiva. L’aspetto invernale è stato aggiunto solo in seguito.

Le aree sciistiche avrebbero dovuto essere sviluppate di pari passo con il resort, rileva il professore di economia e turismo dell’università di Lucerna Urs Wagenseil. “L’odierno ospite invernale che prenota in un albergo a quattro o cinque stelle vuole una qualità equivalente quando scia”, spiega a swissinfo.ch.

Ma “le discussioni su quanto accadrà sulle montagne non sono state ancora molto intense. Abbiamo bisogno di soluzioni anche lì”, afferma Wagenseil, aggiungendo che il progetto è cruciale per la regione e la sua economia. “Naturalmente la Svizzera potrebbe vivere senza il progetto. Ma più ci si avvicina ad Andermatt e più il progetto è importante”.

Negare l’evidenza

Ad Andermatt, la popolazione sta facendo buon viso a cattivo gioco. La stagione invernale è partita male, con bufere di neve che hanno bloccato i treni per giorni e con l’impatto negativo del franco forte sulle prenotazioni.

Al di sopra della piccola stazione ferroviaria appare la sagoma del nuovo hotel a cinque stelle The Chedi. In pieno inverno i vari elementi del complesso in costruzione hanno ormai le sembianze di fantasmi silenziosi e sepolti sotto metri di neve.

Quando si parla delle recenti notizie negative riportate dalla stampa circa il progetto, la gente alza gli occhi al cielo, ma tiene le bocche cucite. Altri dicono di essere preoccupati per l’euro, ma non guardano ciò che c’è davanti ai loro occhi.

“Non c’è nulla di cui preoccuparsi”, dice un albergatore, scuotendo la testa. Un negoziante, anche lui mantenendo l’anonimato, dice: “Abbiamo la fortuna di avere qualcuno che investe nella nostra località. Egli [Sawiris] sta portando qui un sacco di gente. Ma bisogna contare su se stessi per ottenere successo con la propria attività”.

Ma alcuni abitanti hanno delle apprensioni. Un gruppo di persone ha lanciato un portale online denominato bergstimme.ch (voce della montagna), per condividere informazioni sugli ultimi sviluppi del progetto di comprensorio sciistico Andermatt-Sedrun.

“Alla gente mancano informazioni sugli sviluppi del comprensorio sciistico. Non possiamo semplicemente stare a guardare senza fare nulla. Diversamente da quanto si dice, il progetto non è sulla buona strada”, afferma Kevin Obschlager, co-proprietario del River House Boutique Hotel e uno dei promotori del sito web.

“Una delle ragioni per le quali la gente non sta comprando appartamenti è che manca l’approvazione per il rinnovo e l’estensione del comprensorio sciistico. Tutto il dibattito in merito durerà da uno a due anni. Il comprensorio sciistico è la chiave del successo”.

Obschlager racconta che “all’inizio” non era affatto preoccupato. Ma l’attesa continua per la progressione potrebbe diventare un fattore negativo. Se tutto va bene “l’impatto sarà enorme”. Ma nello scenario peggiore – per esempio se Sawiris fosse costretto a rinviare il progetto di dieci anni a causa della crisi economica – “i perdenti saranno le persone che vivono e lavorano qui”.

Un test per la Svizzera

La prossima data importante nel calendario di Andermatt sarà il 14 febbraio quando saranno resi noti lo stato delle vendite del complesso turistico e i passi successivi.

“Per la Svizzera si tratta di un test. Bisogna vedere se lo sviluppo di un resort simile è fattibile e se questo tipo di modello di affari è possibile”, dichiara a swissinfo.ch Christian Lässer, direttore del Centro di ricerca per il turismo e i trasporti all’università di San Gallo.

“A volte, quando si ha la pressione inflazionistica nello sviluppo immobiliare simili progetti avanzano bene”, afferma il professore. Invece, “in tempi di rallentamento o di recessione tali progetti incontrano difficoltà. E in fondo è ciò che sta accadendo. Questo è un business ciclico”.

– 1,4 milioni di metri quadrati di terreno

– 6 hotel a 4 e 5 stelle e 844 camere

– 490 appartamenti, 20-30 ville private

– 35mila metri quadrati di spazi commerciali

– centro sportivo e ricreativo

strutture per congressi e concerti con posti per 600 persone

– circa 2000 posti di parcheggio

– campo da golf con 18 buche

– ammodernamento del comprensorio sciistico Andermatt, Oberalp, Sedrun

– l’albergo The Chedi Andermatt dovrebbe essere inaugurato nell’inverno 2013/2014

– i primi appartamenti saranno pronti nel 2014

L’impero d’affari della famiglia Sawiris, il gruppo Orascom, è diviso in tre comparti: telecomunicazioni, edilizia e turismo. Samih Sawiris è alla testa di quest’ultimo, che ha costruito resort in Egitto, Emirati Arabi Uniti, Oman, Mauritius e Marocco.

La strategia dell’azienda è “l’acquisizione di terreni non edificati in posizione privilegiata, lo sviluppo e la commercializzazione di villaggi turistici completamente autosufficienti”

Il fiore all’occhiello è El Gouna Resort, un gruppo di alberghi, ristoranti e centri commerciali costruiti su lagune artificiali. Orascom amministra il villaggio che conta una popolazione residente di 10mila persone e comprende aeroporto, scuole e ospedale propri.

I cantoni di Uri e dei Grigioni hanno dato il via libera per ampliare il comprensorio sciistico collegato allo sviluppo di Andermatt Swiss Alps nel 2011.

Al progetto prende parte anche la società SkiStar, che gestisce le infrastrutture sciistiche. Il gruppo svedese e Andermatt Swiss Alps hanno previsto di investire 140.8 milioni di franchi nel progetto.

Il nuovo comprensorio sciistico offrirebbe 100 chilometri di piste e collegherebbe la stazione turistica urana di Andermatt con quella grigionese di Sedrun, attraverso il passo dell’Oberalp. I piani cotemplano 18 impianti di risalita e funivie.

Le autorità di Uri affermano che il progetto è economicamente e ambientalmente sostenibile e che gode del necessario consenso popolare.

Franz Steinegger, presidente della società di impianti risalita Andermatt Gottardo, obietta che gli investimenti dovrebbero essere effettuati a tappe “in linea con la domanda”.

Anche il Club Alpino Svizzero è scettico e giudica che l’impatto sul paesaggio sarebbe eccessivo. Varie associazioni per la tutela della natura hanno inoltrato ricorso all’Ufficio federale dei trasporti, sostenendo che i nuovi impianti di risalita e le nuove piste distruggeranno ambienti naturali pregiati. Inoltre, l’innevamento artificiale comporterebbe enormi consumi energetici e idrici.

(Traduzione dall’inglese: Sonia Fenazzi)

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