I parchi solari alpini saranno sottoposti a votazione pubblica nel Canton Vallese
Gli elettori del Canton Vallese, nella Svizzera meridionale, avranno probabilmente l'ultima parola sulla costruzione di grandi parchi solari nelle regioni di alta montagna.
Gli attivisti del Partito Verde del Vallese, del gruppo di conservazione Pro Natura e di altre sette organizzazioni hanno consegnato mercoledì 6.000 firme - il doppio della cifra necessaria - alla Cancelleria di Stato per imporre un voto referendario.
Gli attivisti si oppongono a un decreto approvato a febbraio dal Parlamento vallesano che facilita e accelera la procedura di autorizzazione per la costruzione di grandi parchi solari in montagna.
Attualmente la Svizzera ricava il 6% dell'elettricità dal sole. Le ricerche dimostrano che l'installazione di pannelli solari sulle cime delle Alpi svizzere potrebbe generare almeno 16 terawattora (TWh) di elettricità all'anno, ovvero quasi la metà dell'energia solare che le autorità intendono produrre annualmente entro il 2050. Grandi progetti solari di montagna esistono in alcune regioni della Cina e piccoli parchi solari si trovano sulle montagne di Francia e Austria. Le grandi installazioni sono attualmente rare nelle Alpi svizzere.
Tuttavia, la crisi climatica e l'urgenza della carenza energetica invernale stanno provocando un ripensamento radicale. Lo scorso autunno i parlamentari hanno condotto un'offensiva solare per semplificare e accelerare la costruzione di impianti solari alpini.
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Sono emerse circa una dozzina di proposte di progetti, soprattutto nei cantoni Vallese e Grigioni, per sfruttare i recenti sviluppi.
Secondo gli esperti, i parchi solari alpini offrono alcuni vantaggi, soprattutto perché la maggior parte dell'energia verrebbe prodotta in inverno, quando le forniture sono critiche. Nelle Alpi c'è molto sole, soprattutto in inverno, e si può produrre energia solare al di sopra delle nuvole, sostengono.
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Ma ci sono ancora molte incognite riguardo ai parchi solari alpini, soprattutto per quanto riguarda i costi, i benefici economici e i luoghi adatti.
Secondo alcuni ambientalisti, l'accelerazione dei progetti solari nelle Alpi sta avvenendo a spese della natura. I promotori della raccolta di firme temono che centinaia di ettari di pascoli montani possano essere ceduti a favore di enormi parchi solari. Sostengono che si dovrebbe dare la preferenza all'installazione di pannelli solari su strutture esistenti in montagna che sono in gran parte poco sfruttate, come muri di dighe, barriere antivalanghe, laghi di accumulo, impianti di risalita o infrastrutture stradali.
Lunedì è stato annunciato che i piani per la costruzione di un enorme parco solare nel Parco Naturale di Binntal a Grengiols, nella Svizzera sud-occidentale, sono stati drasticamente ridottiLink esterno in seguito alle resistenze degli ambientalisti.
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