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I giovani sono i più minacciati dall’indebitamento

Le tentazioni della società di consumo toccano particolarmente i giovani (RDB)

Abita in città, ha un'età compresa tra 25 e 34 anni, vive da solo e non ha formazione professionale. È questo il profilo tipico dello svizzero indebitato.

Inoltre, secondo l’analisi effettuata dalla società d’incasso Intrum Justitia, i ticinesi e i romandi sono meno solerti nel saldare le loro fatture.

Nove miliardi di franchi. È il totale dei debiti privati sulle spalle degli svizzeri. In media, il montante dei crediti aperti ammonta a 500 franchi.

«L’indebitato tipo corrisponde ad una persona che vive in città, con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, sprovvisto di formazione professionale e residente al di fuori dei cantoni germanofoni», ha indicato martedì Thomas Hutter, direttore della filiale elvetica della società svedese Intrum Justitia.

Giovani e anziani

«I più a rischio sono chiaramente i giovani tra i 25 e i 31 anni. Il fenomeno inizia spesso con la loro partenza da casa», ha constatato Hutter durante la presentazione del primo indice svizzero dei debitori.

Tra le cause maggiori d’indebitamento una volta compiuti 18 anni, Hutter ha in particolare sottolineato i vestiti di marca, l’automobile e il telefono portatile. «E quando un operatore di telefonia mobile blocca le loro chiamate in seguito a bollette non pagate, i giovani cambiano semplicemente di fornitore», ha aggiunto.

All’opposto, i pensionati appaiono come i più solerti nel saldare le fatture e quindi i meno indebitati. La categoria comporta ad ogni modo dei rischi: un anziano su otto si ritroverebbe in difficoltà nel caso non potesse più contare sulle prestazioni supplementari all’AVS, l’assicurazione vecchiaia e superstiti.

Differenze regionali

Intrum Justitia ha inoltre analizzato il fenomeno su scala regionale. Ne risulta che un residente di Lugano (Ticino) s’indebita mediamente due volte di più di uno zurighese.

Il tasso più elevato di «cattivi pagatori» è però stato registrato nella cittadina neocastellana di La Chaux-de-Fonds, seguita da Lugano. Tra i migliori del paese – ha indicato la società d’incasso – vi sono i residenti di Sciaffusa.

In generale, gli abitanti di Neuchâtel, Ginevra, Friborgo, Losanna o Bienne presentano una percentuale di indebitati maggiore a quella osservata nella Svizzera tedesca.

«Questi dati, che non intendono scavare un fossato tra regioni linguistiche, illustra l’esistenza di differenze culturali», ha puntualizzato Thomas Hutter.

Città e campagna

Secondo lo studio, le persone che vivono negli agglomerati urbani presentano la miglior solerzia nei pagamenti. Il divario tra città e campagna si è ad ogni modo avverato meno marcato del previsto.

Oltre alla mentalità e all’età, lo stile di vita svolge un ruolo non trascurabile nell’apprezzamento dei rischi di ritrovarsi indebitato. Il sesso non è al contrario rilevante.

Le coppie – evidenzia ancora l’analisi – presentano una maggiore disponibilità al pagamento rispetto ai single. Questi ultimi devono infatti assicurare da soli le spese quali l’affitto, le assicurazioni o l’automobile. Inoltre, il loro budget mensile è in generale diminuito a causa del forte rialzo del costo della vita.

Le famiglie monoparentali sono invece meno minacciate dal fenomeno, forse a causa dell’apporto di una pensione alimentare.

Corsi scolastici

«L’indice svizzero dei debitori mostra che la gestione del denaro deve essere meglio insegnata», ha osservato Hutter.

«Intrum Justitia, che ha promosso l’indagine al fine di promuoverne la prevenzione, auspica così l’introduzione di corsi specializzati sulla gestione dei soldi», ha aggiunto.

swissinfo e agenzie

In totale, la popolazione svizzera è indebitata per 9 miliardi di franchi. L’1 o il 2% di questa somma (90-180 milioni di franchi), osserva Intrum Justitia, non sarà mai rimborsato.

Nonostante ciò, la condotta in materia di pagamento in Svizzera si è migliorata nel 2006, come lo evidenzia l’Indice svizzero di rischio reso pubblico lo scorso autunno dalla stessa società.

Il miglioramento si è manifestato soprattutto presso i privati, le aziende e le collettività pubbliche.

Mediamente, i privati hanno saldato le loro fatture 40,7 giorni dopo la data limite, contro i 42,3 giorni del periodo 2004-2005. I debitori delle imprese hanno riempito ai loro obblighi dopo una media di 44,1 giorni, ovvero due di meno rispetto all’anno precedente. Dal canto loro, le collettività hanno saldato i conti dopo 48,4 giorni (49,2 giorni l’anno prima).

I mezzi di riscossione più drastici applicati dai fornitori spiegano probabilmente il miglioramento.

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