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I giovani fumano e bevono meno

Keystone

Gli scolari dagli 11 ai 15 anni consumano meno alcol e fumano meno rispetto al 2002. Lo rivela uno studio dell'Istituto svizzero di prevenzione dell'alcolismo e altre tossicomanie.

I tassi attuali relativi al consumo di canapa sono tornati più o meno ai livelli del 1998. La tendenza che era in costante crescita da una ventina d’anni si è quindi arrestata.

Lo studio, condotto su quasi 10’000 giovani su incarico dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), è stato presentato martedì a Berna.

Ne risulta che un quarto circa dei ragazzi quindicenni e il 17% delle loro coetanee beve alcol almeno una volta alla settimana. Fra loro, circa il 30% dei ragazzi e il 20% delle ragazze ha dichiarato di essersi ubriacato almeno due volte.

“Tali cifre sono più basse di quelle registrate quattro anni fa, ma restano sempre alte rispetto ai dati del 1998”, si legge in un comunicato dell’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (ISPA).

Tra i ragazzi, la birra resta la bevanda più consumata, mentre tra le ragazze vanno forte anche gli alcopop. Il consumo di questi alcolici, dopo aver riscontrato un aumento massiccio nel 2002, è comunque nettamente diminuito nel corso degli ultimi quattro anni. Un calo dovuto soprattutto all’introduzione di una tassa speciale che ne ha fatto sensibilemente aumentare il prezzo.

Meno fumatori

Anche il numero di adolescenti che fumano è chiaramente sceso: fra coloro che hanno risposto al sondaggio, circa il 15% dei quindicenni ha dichiarato di fumare almeno una volta alla settimana (23% nel 2002) e il 10% tutti i giorni. Malgrado una tendenza al ribasso, i quindicenni che fumano tutti i giorni sono ancora circa 10’000.

Dopo l’apice raggiunto nel 2002, i tassi relativi al consumo di canapa sono pure tornati più o meno ai livelli del 1998. Nel 2006 il 34% dei ragazzi di 15 anni e il 27% delle loro coetanee hanno dichiarato di aver già provato a fumare spinelli, contro il 25%, rispettivamente il 21% dodici mesi prima. “La tendenza, che era in costante aumento sin dal 1986, si è quindi arrestata”, sottolineano gli autori dello studio.

La diminuzione del consumo è dovuta a diversi motivi, spiega il responsabile dell’indagine, Holger Schmid. Secondo lui il calo dei fumatori è dovuto alla maggiore sensibilizzazione della popolazione ottenuta grazie alle campagne preventive, nonché all’ampio dibattito sul fumo passivo nei media e nel mondo politico e alle misure adottate per proteggere i non fumatori: “Ciò ha sicuramente contribuito ad aumentare la consapevolezza del problema sia tra i genitori che tra gli stessi giovani”, afferma.

Lo stesso sembra valere anche per le scuole, che prevedono sempre più spesso regole e misure disciplinari in tale ambito.

Migliorare ulteriormente la prevenzione

Malgrado i risultati positivi, nel campo della prevenzione c’è ancora parecchio da fare e anche a livello politico c’è senz’altro margine di miglioramento: “Aumentare i prezzi delle sigarette e delle bevande alcoliche, nonché limitare la disponibilità di tali prodotti si sono rivelate misure efficaci, che andrebbero rafforzate”, affermano gli autori dello studio.

Gli esperti sono infatti unanimi nell’affermare che sono ancora troppi i giovani in Svizzera che bevono, fumano e fanno uso di canapa.

“È importante che i giovani capiscano che è più normale non consumare certi prodotti piuttosto che consumarli”, dice Schmid a swissinfo.

swissinfo e agenzie

Nel corso del 2006 l’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie ha interrogato 9800 scolare e scolari tra gli 11 e i 15 anni sul loro consumo di alcol, tabacco e droghe. Vi hanno partecipato adolescenti di 591 classi di tutto il paese.

Lo studio viene condotto ogni quattro anni su incarico dell’Ufficio federale della sanità pubblica e dei cantoni.

A livello internazionale la stessa inchiesta (Health Behaviour in School-aged Children) è effettuata in 41 Stati sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della salute (OMS).

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