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I conti dell’Expo 2015? Mistero…

tvsvizzera

Hypercorsivo di Massimo Donelli

L’addition s’il vous plait.

Die Rechnung, bitte

The bill, please.

La cuenta, por favor.

Mi porta il conto, per cortesia?

Ecco, poiché l’Expo 2015 è stato un evento universale, questo impertinente hypercorsivonon poteva che avere un inizio multilingue.

Eh sì, perché piacerebbe a tutti, non solo agli italiani, sapere quale numero c’è all’ultima pagina del bilancio, proprio in fondo a destra.

Una bella cifra in nero preceduta dal simbolo +?

Oppure un numeraccio in rosso preceduto dal simbolo -?

La domanda, fin qui, non ha avuto rispostaCollegamento esterno.

Eppure sono già passati una quarantina di giorni dalla trionfalistica chiusuraCollegamento esterno

Stanno ancora contando gli spiccioli?

Ci si è accorti che i conti non tornanoCollegamento esterno e nessuno ha il coraggio di dirlo?

Mistero.

Il passato di Expo 2015 è ignoto tanto quanto il futuro della gigantesca area (un milione e centomila metri quadri) su cui si è svolto.

E così, tra non molto, vedrete, cominceranno inevitabilmente a volare gli stracci.

Prima di tutto, perché ci sono un bel po’ di faccende milionarie da regolareCollegamento esterno fra Comune, Regione, Fondazione Fiera Milano e governo della Repubblica.

E non sarà facile.

Poi, perché Matteo RenziCollegamento esterno vorrebbe che il Commissario unico Giuseppe SalaCollegamento esterno fosse il prossimo sindaco di MilanoCollegamento esterno.

E la sinistra meneghina è in subbuglioCollegamento esterno

Infine, perchè si annunciano giochi delle tre carte tali da coprire il buco di cui si mormoraCollegamento esterno.

E le opposizioni sono già lìCollegamento esterno con le fotoelettricheCollegamento esterno puntate…

Infatti, primavera, politicamente parlando, è dietro l’angolo.

E in primavera si vota in 1.285 comuniCollegamento esterno, tra cui Milano (appunto), Roma, Napoli.

Sarà – lo dicono tutti – una campagna elettorale velenosa.

In cui l’Expo 2015 verrà usato come una clava, da una parte o dall’altra.

Faccenda delicata, no?

Ora…

In una qualunque nazione civile dell’Occidente la trasparenza contabile per una manifestazione costata più di un miliardo di euro sarebbe talmente scontata da non doverne nemmeno discutere.

Non basta.

Da un pezzo si saprebbe il piano dettagliato per l’utilizzo di un’area così vasta e così ben collegata alla metropoli.

E, ovviamente, ogni numero, ogni notizia, sarebbero online, a disposizione dei contribuenti.

Ma in Italia no.

NisbaCollegamento esterno.

Buio e disordine.

Su tutta la linea.

Volete la riprova?

Digitate www.expo2015.orgCollegamento esterno.

Vedrete che il sito ufficiale giace in totale stato di abbandono.

E se, per caso, provaste a cercare su GoogleCollegamento esterno le news relative ai conti, trovereste solo veleni, imbarazzati silenzi, funesti presagi.

La speranza, ovviamente, è di ricevere, presto e bene, notizie certe, comprensibili, inconfutabili.

Ma le avremo?

Non resta che fare affidamento su tre top playerCollegamento esterno certamente bene informati: i già citati Renzi e Sala, più Raffaele CantoneCollegamento esterno, presidente dell’Autorità anticorruzioneCollegamento esterno.

Renzi, che sull’Expo 2015 ha messo il cappelloCollegamento esterno, è un evangelista della comunicazione via web, perciò ben conosce l’etica della trasparenza al tempo del digitale.

Cantone, che sull’Expo 2015 ha messo la facciaCollegamento esterno, fin qui ha sempre dimostrato di amare molto più la parola del silenzio, quindi…

E Sala, che sull’Expo 2015 si gioca il futuroCollegamento esterno, ha certamente il dovere di dirci se PantaloneCollegamento esterno può stare tranquillo o anche questa volta deve pagare.

Quanto tempo aspetteremo per conoscere la verità sui conti?

Poco, in teoria.

Giacchè il Commissario unico dell’Expo 2015 non sarà più tale dall’1 gennaio 2016.

E buongusto vorrebbe che entro la fine del corrente mese spiegasse urbi et orbiCollegamento esterno com’è andata davvero.

Lo farà?

O la faranno gli altri due?

In ogni caso, sarebbe un bellissimo regalo di Natale, sarebbe…

Già, ma lo riceveremo?

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