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I cantoni: piccoli ma così indipendenti

I cantoni swissinfo.ch

La Svizzera è formata da 26 cantoni. Questi "Stati nello Stato" continuano a godere di un'ampia autonomia.

Mentre il moderno Stato federale elvetico è nato nel 1848, la maggior parte dei cantoni dispone di una storia molto più lunga.

Quale data di fondazione della Svizzera viene spesso citato l’anno 1291. Il riferimento non è del tutto sbagliato ma nemmeno completamente corretto. In realtà, alla fine del 13esimo secolo, i tre cantoni originari (Uri, Svitto e Untervaldo) sottoscrissero un semplice patto di aiuto e protezione mutuale.

In questo modo vennero tuttavia poste le basi per un legame che sarebbe resistito fino al 1798. L’unione prevedeva che i cantoni si considerassero entità istituzionali praticamente autonome.

Espansione, passo per passo

Dal 1353 al 1481, la vecchia Confederazione era formata da otto entità, dopo che cinque ulteriori cantoni (Zurigo, Berna, Lucerna, Glarona e Zugo) decisero di unirsi ai tre membri originari. Piano piano, la Svizzera si trasformò in uno spazio indipendente nel bel mezzo del Sacro Romano Impero.

La tappa successiva fu segnata dalla Convenzione di Stans, grazie alla quale i membri dell’unione riuscirono a superare dei conflitti interni. Con il successivo arrivo di Friborgo, Soletta, Basilea, Sciaffusa e Appenzello, dal 1513 si giunse alla fase di una Confederazione formata da 13 cantoni.

Rivoluzione in salsa francese

Dopo quasi tre secoli, nel 1798 questa forma di Stato fu sconvolta dalla “rivoluzione elvetica” che, sull’esempio della vicina Francia, volle trasformare la vecchia Confederazione in una Repubblica centralizzata.

“L’Ancien Régime” venne smontato con l’aiuto delle truppe di Napoleone, che occuparono il paese. Nella nuova Repubblica elvetica i cantoni equivalevano a semplici distretti amministrativi. La parentesi fu tuttavia di breve durata: la Svizzera tornò al suo modello di Confederazione di Stati dopo “l’Atto federale” del 1815, seguito alla caduta di Napoleone e al Congresso di Vienna.

Tra il 1803 e il 1815, altri 9 cantoni aderirono alla Confederazione: San Gallo, Grigioni, Argovia, Turgovia, Ticino, Vaud, Vallese, Neuchâtel e Ginevra.

Tutti gli “Stati” partecipanti hanno potuto difendere le caratteristiche principali della loro indipendenza fino ai giorni nostri. Lo si intuisce dal grado d’autonomia attuale dei cantoni. Ad esempio, alcuni cantoni della Svizzera romanda (Ginevra, Neuchâtel e Giura) ed il Ticino continuano ad autodefinirsi delle Repubbliche.

Dalla nascita dello Stato federale svizzero, i cantoni non dispongono però più della sovranità statale. Da allora, le leggi e le disposizioni cantonali sono in effetti state sottomesse al diritto federale.

Ampie competenze

La struttura politica dei cantoni assomiglia in molti aspetti a quella della Confederazione. Il diritto fondamentale è raccolto nelle Costituzioni cantonali, che in molti casi risalgono ancora al 19esimo secolo. Come il Consiglio federale, gli organi esecutivi cantonali, formati da 5 o 7 “ministri”, funzionano in maniera collegiale.

A differenza del governo federale, dove la competenza è attribuita al parlamento, nei cantoni è tuttavia il popolo ad eleggere il governo locale. I legislativi cantonali sono poi formati da una sola camera (due a livello federale), che assume nomi diversi da cantone a cantone: parlamento, consiglio cantonale, gran consiglio.

I cantoni dispongono inoltre delle competenza per determinare le proprie leggi e la propria Costituzione. È di responsabilità cantonale pure la giurisdizione.

Territori invariati

Secondo la Costituzione federale, la Svizzera è oggi suddivisa in 26 cantoni. Tra di loro, 6 sono considerati dei semi-cantoni (Ob- e Nidwaldo, Basilea Campagna e Basilea Città, Appenzello interno e esterno). Ciò non ha particolari conseguenze per quel che riguarda il loro grado d’autonomia interno.

A differenza dei cantoni (2 seggi), i semi-cantoni dispongono tuttavia di un solo seggio nel Consiglio degli Stati (camera alta del parlamento federale). In occasione di votazioni nazionali nelle quali il verdetto dipende anche dalla maggioranza dei cantoni, il risultato di un semi-cantone vale soltanto un mezzo punto (cantoni: 1 punto).

La maggioranza dei cantoni svizzeri affonda le proprie radici nella vecchia Confederazione. I loro territori sono rimasti invariati nel corso di secoli.

Un nuovo cantone

L’ultima importante modifica risale al 1979, quando, da alcune “costole” del canton Berna, venne creato il canton Giura. Nel 1993 inoltre la valle di Laufen passò dal canton Berna e quello di Basilea Città.

Dal punto di vista della superficie, gli estremi sono rappresentati dal canton di Basilea Città (il più piccolo, con 37 km2) e dal canton Grigioni (il più vasto, con 7’105 km2). Il cantone più popoloso è invece Zurigo, con 1.3 milioni di abitanti. Il suo opposto è Appenzello interno, dove gli abitanti sono soltanto 15’000.

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La Svizzera conta 26 Stati membri, detti cantoni. 6 di loro sono semicantoni.

La maggior parte dei cantoni elvetici esisteva già al momento della costituzione dello Stato federale, nel 1848.

Alla fine del 13° secolo i tre cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo sanciscono un’alleanza che dà vita alla Confederazione elvetica.

Con una superficie di 7105 km2, il canton Grigioni è il più grande della Svizzera. Il più piccolo è invece il semicantone di Basilea-Città, con soli 37 km2.

I cantoni elvetici godono di un’ampia autonomia, in particolare nella loro legislazione.

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