Hong Kong: attivisti circondano la sede della polizia
(Keystone-ATS) Migliaia di persone, dopo il raduno di Edinburgh Place a Hong Kong, hanno circondato nella notte la sede centrale della polizia a Wan Chai.
Si tratta dell’ultimo evento di una giornata piena di iniziative contro la legge sulle estradizioni in Cina e per sollecitare l’attenzione del G20 di Osaka.
La protesta ricorda quella di venerdì, quando la polizia restò asserragliata nel fortino di Arsenal Street per 15 ore. Secondo i media locali, i manifestanti hanno creato blocchi con le transenne e oscurato le telecamere di sorveglianza con il nastro adesivo.
Le autorità dell’ex colonia hanno diffuso un appello chiedendo di manifestare “agendo in modo pacifico e ordinato”, mentre la polizia ha chiesto di “lasciare libero l’accesso ai veicoli d’emergenza perché i servizi di soccorso siano assicurati al pubblico e non ostacolati”.
Questa mattina, la giornata si è aperta con una marcia di circa 1’500 persone, secondo gli organizzatori, che ha unito i consolati dei Paesi del G20 per sollecitare l’attenzione delle principali economie sviluppate ed emergenti sulla legge per le estradizioni in Cina, considerata uno strumento per limitare l’autonomia dell’ex colonia a favore di una maggiore intrusione di Pechino.
Il messaggio degli attivisti è stato consegnato a 19 consolati, tra cui quelli di Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia: tolto dall’elenco dei Paesi del G20 la Cina e l’Indonesia (gli uffici erano chiusi), è stata aggiunta la rappresentanza dell’Ue.