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Governo: un’elezione con molte incognite

Chi riceverà il mazzo di fiori mercoledì? Keystone

Il parlamento ha aperto mercoledì mattina la sua seduta durante la quale è chiamato ad eleggere il successore di Pascal Couchepin. Il seggio del ministro radicale è conteso dal Partito popolare democratico, che ha lanciato un guanto di sfida al Partito liberale radicale. Dopo i primi tre turni Didier Burkhalter si profila come il nuovo consigliere federale.

Le elezioni al governo sono diventate molto meno scontate da alcuni anni. Le scelte adottate dall’Assemblea federale hanno infatti scombussolato per ben 4 volte dal 2003 la suddivisione delle poltrone governative tra i maggiori partiti nazionali.

Anche in questa occasione l’esito dello scrutinio appare piuttosto incerto: nessuno dei pretendenti può contare su una chiara maggioranza di voti all’interno del parlamento. La scelta, questa volta, dovrebbe comunque cadere su uno dei tre candidati ufficiali, presentati dalle due formazioni di centro: Didier Burkhalter e Christian Lüscher del Partito liberale radicale (PLR), Urs Schwaller del Partito popolare democratico (PPD).

Schwaller leggermente favorito

Tra i due contendenti radicali, il senatore del canton Neuchâtel Didier Burkhalter si è distinto maggiormente in parlamento, senza tuttavia raggiungere un vero peso politico a livello nazionale. Il 49enne economista, considerato un uomo pacato che mira all’armonia e al compromesso, si posiziona politicamente al centro-destra con una chiara impronta liberale.

Nonostante l’eleganza e la bella presenza, il consigliere nazionale Christian Lüscher non si è fatto notare molto finora sulla scena politica federale. Situato su posizioni di destra all’interno del suo partito, il 45enne avvocato ginevrino viene visto come un outsider, ma può contare su più ampi consensi da parte dell’Unione democratica di centro (UDC).

Il consigliere nazionale friburghese Urs Schwaller, che evidenzia una certa sensibilità sociale ma difende valori conservatori, si è costruito una discreta statura politica in parlamento e il suo nome è già stato fatto più volte in occasione di precedenti elezioni al governo. Il presidente del gruppo parlamentare PPD si muove al centro dello scacchiere politico, ma gode del sostegno di buona parte della sinistra.

Schwaller parte con un leggero vantaggio nella corsa al seggio governativo. Nel caso di un prevedibile duello finale contro uno dei due candidati del PLR, il deputato friburghese potrebbe avvalersi dei voti del blocco di centro-sinistra, maggioritari, seppure di poco, rispetto a quelli del blocco di centro-destra. Questo vale soprattutto se Lüscher, poco amato dalla sinistra, dovesse avere la meglio ai primi turni nei confronti di Burkhalter, grazie alle preferenze della destra nazionalista.

Cambiamenti di rotta non prevedibili

Tenendo conto dei profili e delle posizioni politiche dei tre candidati presentati dal PLR e dal PPD, che si differenziano solo in pochi ambiti, l’esito di questa elezione non dovrebbe apportare grandi mutamenti della politica governativa.

“Da questa scelta non possiamo aspettarci un cambiamento di rotta, ma tutt’al più alcuni aggiustamenti nella direzione seguita dal Consiglio federale”, dichiara a swissinfo il politologo Michael Herrmann. “Si tratta più che altro di sapere quale dei due partiti potrà avere un maggiore influsso in governo”.

Durante la campagna in vista dell’elezione, né il PLR né il PPD hanno tentato d’altronde di puntare su una differenziazione politica per giustificare il loro diritto ad occupare il seggio vacante. I due partiti hanno fatto ricorso soprattutto alla matematica: il PLR rivendica la poltrona governativa sulla base di un più alto numero di suffragi conquistato alle elezioni del 2007, mentre il PPD di un maggiore numero di seggi del proprio gruppo parlamentare.

Nuova logica di scontro

L’elezione assume tuttavia un discreto interesse, dal momento che si iscrive in un una nuova logica di scontro tra i partiti, emersa da pochi anni sulla scena politica nazionale. La spettacolare crescita registrata nell’ultimo decennio dall’UDC, a scapito proprio dei due partiti di centro, ha posto fine alla ripartizione consensuale dei seggi governativi, che aveva caratterizzato la Svizzera dal 1959 al 2003.

Dopo aver perso grandi fette del proprio elettorato, il PLR e il PPD si danno ora battaglia per non lasciarsi sfuggire un secondo seggio in governo. La visibilità politica garantita da una doppia presenza nell’esecutivo potrebbe rivelarsi pagante in vista delle prossime elezioni federali del 2011.

La campagna condotta in questi ultimi mesi è stata inoltre dominata in buona parte dalla “questione latina”: il PLR ha cercato infatti di smontare la candidatura di Urs Schwaller, affermando che il deputato friburghese non è un vero rappresentante della Svizzera francese, a cui spettano, secondo tradizione, due seggi in governo.

L’esclusione dei candidati proposti dalle sezioni ticinesi del PLR e del PPD ha suscitato infine alcuni risentimenti nella Svizzera italiana. Il canton Ticino, assente dal governo dal 1999, rivendica sempre più ad alta voce il proprio diritto ad essere nuovamente rappresentato in Consiglio federale.

Armando Mombelli, swissinfo.ch

Terzo turno
Bollettini distribuiti 243
Validi 243
Maggioranza 123

Urs Schwaller 95
Didier Burkhalter 80
Christian Lüscher 63
Dick Marty 5

Christian Lüscher si è ritirato ed ha invitato a votare per Didier Burkhalter.

Secondo turno
Bollettini distribuiti 245
Validi 245
Maggioranza 123

Urs Schwaller 89
Christian Lüscher 72
Didier Burkhalter 72
Dick Marty 12

Primo turno
Bollettini distribuiti 245
Validi 245
Maggioranza 123

Urs Schwaller 79 voti
Christian Lüscher 73
Didier Burkhalter 58
Dick Marty 34
Altri 1

1959 – 2003
La lunga era della “formula magica”: 2 seggi al Partito socialista (PS), 2 al Partito liberale radicale (PLR), 2 al Partito popolare democratico (PPD) e 1 all’Unione democratica di centro (UDC).

2004 – 2007
L’UDC, con Christoph Blocher, strappa un seggio al PPD: 2 seggi PS, 2 PLR, 2 UDC e 1 PPD.

2008
Eveline Widmer-Schlumpf e Samuel Schimd lasciano l’UDC ed entrano nel nuovo Partito borghese democratico (PBD): 2 seggi PS, 2 PLR, 2 PBD e 1 PPD.

2009
L’UDC ritorna in governo con Ueli Maurer che subentra a Samuel Schmid: 2 seggi PS, 2 PLR, 1 PPD, 1 UDC e 1 PBD.

Da novembre 2009?
L’Assemblea federale elegge il 16 settembre un nuovo ministro, dopo le dimissioni del radicale Pascal Couchepin, che lascia l’incarico a fine ottobre.

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