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Gli svizzeri rifiutano un’assicurazione malattia pubblica

Respinta da popolo e cantoni anche un'aliquota IVA unica nella ristorazione; panoramica su alcuni temi cantonali in votazione domenica

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Gli svizzeri continueranno ad assicurare la propria salute presso le 61 compagnie private esistenti (dette “casse malati”), e i ristoranti del Paese rimarranno assoggettati a un’IVA normale dell’8%, contro il 2,5% applicato ai take-away e alla vendita al dettaglio di prodotti alimentari. Entrambe respinte, dunque, le iniziative federali sottoposte a voto popolare tra venerdì e domenica.

“Per una cassa malati pubblica” incassa il 61,9% di no contro il 38,1% di sì; i voti favorevoli sono prevalsi in soli 4 cantoni (i francofoni Ginevra, Vaud, Neauchâtel e Giura). Nessun cantone ha invece approvato l’iniziativa “Basta con l’IVA discriminatoria per la ristorazione”, respinta dal 71,5% dei votanti a livello federale.

Nei singoli cantoni

Contemporaneamente alle votazioni federali, gli svizzeri si sono espressi questo fine settimana su iniziative o referendum cantonali. Ne riportiamo alcuni.

In Ticino, il credito di 3,5 milioni per la partecipazione a Expo 2015 è stato bocciato con il 54,5% di no; respinta -nella misura del 51,4%- pure l’iniziativa ‘Aiutiamo le scuole comunali’, che proponeva un abbassamento del numero di allievi per classe e maggior sostegno pedagogico nelle scuole elementari e dell’infanzia, così come il potenziamento dei servizi quali mense, doposcuola, sezioni di scuola dell’infanzia a orario prolungato.

Nei Grigioni, con il benestare del 66,1% dei votanti, è stata riformata la perequazione finanziaria tra Comuni. Con il nuovo sistema, il Cantone e i 39 comuni donatori (i più ricchi) verseranno 55 milioni di franchi ai 107 comuni beneficiari (meno benestanti).

I cittadini di Sciaffusa hanno negato, con l’85% di contrari, un’estensione dei diritti politici agli stranieri. Il testo voleva concedere diritto di voto ed eleggibilità anche a chi non ha il passaporto svizzero ma risiede nel Cantone da più di 5 anni.

Per contro, nel canton Giura, gli stranieri potranno essere eletti negli esecutivi comunali con l’eccezione della carica di sindaco, purché risiedano in Svizzera da almeno dieci anni, nel Cantone da un anno e nel comune da trenta giorni. Il progetto è stato approvato da una maggioranza del 52%. Nel Giura già dal 1979, anno di fondazione del Cantone, anche chi non è svizzero ha diritto di voto a livello comunale e cantonale (tranne sulle modifiche costituzionali) nonché di eleggibilità nei legislativi comunali.

È fallito infine il progetto di fusione tra i cantoni di Basilea Città e Basilea Campagna, che richiedeva l’approvazione di entrambi (mentre in Campagna, i risultati definitivi danno un 68,33% di no). I cantoni sono separati dal 1833 e l’ultimo tentativo di riunificarli, nel 1969, era fallito proprio a causa del rifiuto di Basilea Campagna.

ATS/r

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