Prospettive svizzere in 10 lingue

Gli svizzeri fumano di meno

Fumare fa male: ne sono convinti sempre più svizzeri con il vizio delle bionde swissinfo.ch

Il consumo di tabacco è in calo in Svizzera. Lo rileva l'Ufficio federale della sanità pubblica, che venerdì ha lanciato una nuova campagna di prevenzione.

Assieme al Segretariato di Stato dell’economia e alla Federazione degli assicuratori contro le malattie, ha inoltre deciso di lottare contro il fumo passivo sul posto di lavoro.

33% nel 2001, 30% nel 2005. Le sole cifre relative alla percentuale di fumatori in Svizzera evidenziano che le continue lotte contro il fumo portano i loro frutti.

È soprattutto tra i giovani che si sono osservati i risultati più soddisfacenti: in quattro anni, la quota di fumatori fra i ragazzi dai 14 ai 19 anni di età è passata dal 31 al 25%.

Lo ha rivelato l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), il quale ha sottolineato il successo del programma di prevenzione lanciato nel 2001 e prolungato fino al 2007 dal Consiglio federale.

Unica eccezione: la fascia di età tra i 20 e i 24 anni, gruppo per il quale la percentuale nel 2005 è rimasta stabile al 43% (48% uomini, 38% donne). In questa categoria è addirittura leggermente aumentato il tasso di uomini che fumano quotidianamente.

Fumo al lavoro

Per avvicinarsi al suo obiettivo ridurre la percentuale di fumatori al 20-25%, l’UFSP ha presentato venerdì la sua nuova campagna contro il fumo passivo.

«BRAVO!» è rivolta a tutti coloro che si sono impegnati a introdurre zone senza fumo nell’ambito dello sport, nelle scuole, nei trasporti pubblici, nei ristoranti e sul posto di lavoro.

Parallelamente, l’UFSP, insieme al Segretariato di Stato dell’economia (seco) e alla Federazione degli assicuratori contro le malattie (santésuisse), ha deciso di promuovere l’iniziativa «posto di lavoro senza fumo» allo scopo di motivare le imprese ad adottare sempre più spesso provvedimenti volti a liberare l’ambiente lavorativo dal fumo.

«Due aziende su dieci continuano ad autorizzare il fumo al lavoro o lo proibiscono soltanto parzialmente», ha osservato Hans-Ulrich Scheidegger, vicedirettore del seco.

Le ditte che parteciperanno al programma avranno 3 anni di tempo per vietare il fumo dal luogo di lavoro. Le più efficienti saranno ricompensate con dei premi del valore totale di 50’000 franchi.

I costi del fumo

Oltre agli effetti positivi sulla salute, un divieto di fumo sul posto di lavoro è interessante anche dal punto di vista economico: meno casi di malattia, meno perdite della produzione, meno spese di pulizia e rischio minore di incendi.

Secondo un’indagine dell’UFSP, le spese derivanti dal consumo del tabacco ammontano a 10 miliardi di franchi, di cui 3,8 miliardi soltanto per la perdita di guadagno.

«Fumare non deve però diventare un motivo di licenziamento», ha avvertito Thomas Zeltner, direttore dell’UFSP.

Lotta su più fronti

«Secondo il nostro ultimo sondaggio, la maggioranza della popolazione appoggia la prevenzione», ha indicato Zeltner.

Per il professore, il tabagismo in Svizzera è calato anche perché la Confederazione – con altri 167 paesi – ha sottoscritto (manca ancora la ratifica del parlamento) la convenzione sul tabacco dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Il Consiglio federale ha fra l’altro aumentato i prezzi del tabacco, creato un Fondo per la prevenzione del tabagismo e introdotto le avvertenze sui pacchetti di sigarette.

A livello cantonale sono balzati in primo piano i locali senza fumo (già introdotti in Ticino), la regolamentazione della pubblicità del tabacco (messa in atto in sei cantoni) e il divieto di vendita ai giovani (in vigore in quattro cantoni).

swissinfo e agenzie

La percentuale dei fumatori in Svizzera è passata dal 33% del 2001 al 30% del 2005.
Per la fascia d’età tra i 14 e i 19 anni, la proporzione è passata dal 31 al 25%.
Con la sua campagna di sensibilizzazione “Bravo”, l’Ufficio federale della sanità pubblica intende abbassare la percentuale di fumatori al 20-25%.
Il 64% della popolazione svizzera è favorevole ad un divieto di fumo nei ristoranti.

Il tabacco era sconosciuto in Europa fino al 16esimo secolo. A quell’epoca, i fumatori rappresentavano soltanto una piccolissima parte della popolazione.

Il nuovo prodotto si è diffuso grazie alla sigaretta, introdotta in Europa dai turchi in occasione della guerra di Crimea nell’800.

È però stato durante le due guerre mondiali del secolo scorso – ed in particolare all’epoca della Seconda – che il consumo di sigarette è cresciuto in maniera esponenziale.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i fumatori nel mondo sono oggi 650 milioni.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR