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Gli elettori svizzeri si allontanano dal centro?

In ottobre, gli elettori svizzeri rinnoveranno le due Camere del parlamento federale Keystone

Anche se i partiti di centro hanno registrato una progressione in occasione delle elezioni municipali a Ginevra, le ultime elezioni cantonali mostrano piuttosto una polarizzazione, sostiene Pascal Sciarini.

Per il politologo ginevrino, questa tendenza dovrebbe manifestarsi nuovamente alle elezioni federali di ottobre.

Le elezioni di domenica in Ticino, nel canton Vaud e a Lucerna hanno confermato le maggioranze di destra. In Ticino, la progressione maggiore è stata registrata dai populisti della Lega. Una settimana fa, in occasione delle elezioni municipali a Ginevra i partiti di centro hanno fatto segnare un balzo in avanti, mentre l’estrema sinistra è regredita.

Intervista con Pascal Sciarini, che dirige l’istituto di scienze politiche dell’Università di Ginevra.

swissinfo: In vista delle elezioni federali di questo autunno, quali insegnamenti si possono trarre da queste ultime elezioni comunali e cantonali?

Pascal Sciarini: Questi scrutini confermano l’avanzata dei Verdi. Gli ecologisti progrediscono a Ginevra, nel canton Vaud e a Lucerna.

In tre cantoni si è pure constatato che i partiti legati a dei “casi” o a delle crisi soffrono, in particolare quando si tratta di eleggere l’esecutivo. È quanto accaduto a Ginevra, con il forte calo dell’estrema sinistra, a Lucerna, con la non rielezione dell’esponente dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) Daniel Bühlmann e in Ticino, con la sconfitta della liberale radicale Marina Masoni.

swissinfo: Per quanto concerne Ginevra e il canton Vaud, i commentatori evocano il ritorno dei partiti di centro. Si può parlare di una tendenza forte?

P.S.: Bisogna distinguere tra le elezioni per gli esecutivi e quelle per i legislativi. A parte a Ginevra, per quanto attiene alle elezioni legislative non ho constatato un forte miglioramento dei risultati dei partiti di centro, ossia i liberali radicali e i popolari democratici.

I risultati nel canton Lucerna mostrano una certa erosione del Partito socialista e dell’UDC e dei passi in avanti per il Partito liberale radicale (PLR) e per il Partito popolare democratico (PPD).

Ciò potrebbe suggerire un ritorno d’interesse per i partiti di centro. Tuttavia, questi segnali sono ancora ad uno stadio troppo embrionale per parlare di tendenza. In Ticino, del resto, questi due partiti hanno registrato una regressione.

Per contro, negli esecutivi la situazione è diversa. I candidati centristi sono in effetti il perno di ogni coalizione governativa. Grazie alla loro alleanza elettorale, i candidati di centro ottengono spesso risultati migliori negli esecutivi rispetto a quanto riescono a fare i loro partiti negli scrutini per i legislativi.

swissinfo: Il voto di protesta sta forse diventando l’appannaggio della destra populista e non più dell’estrema sinistra, come sembrano dimostrarlo i casi di Ginevra e del Ticino?

P.S.: È possibile. In ogni caso, a Ginevra e in parte nel canton Vaud l’estrema sinistra ha fatto segnare una netta regressione. È verosimile che i voti siano andati alla destra populista.

È un movimento che si può spiegare. Durante diversi anni, l’estrema sinistra ha approfittato di una divisione tra destra e sinistra calcata sulle questioni economiche. E la sinistra della sinistra rappresentava veramente le classi popolari su questioni come la ridistribuzione, il ruolo dello Stato e le politiche in favore dei più poveri.

Negli ultimi anni è apparsa una nuova dimensione del campo politico, con una spaccatura tra apertura e chiusura, tra modernità e tradizione. Una spaccatura che si manifesta su questioni come la sicurezza e la popolazione straniera.

Ciò va a profitto chiaramente della destra populista, che riesce a mobilitare i partigiani della chiusura.

swissinfo: Gli elettori non cominciano ad essere stufi della polarizzazione della vita politica svizzera?

P.S.: Molti commenti vanno in questo senso. I dati empirici per sostenere questa tesi rimangono però tenui. Personalmente non credo che siamo giunti alla fine del processo di polarizzazione.

swissinfo: Dopo queste ultime elezioni cosa pensa succederà in occasione delle elezioni federali di questo autunno?

P.S.: Non sarei sorpreso di vedere l’UDC continuare nella sua progressione, al pari dei socialisti e dei Verdi. Non credo che il centro riuscirà a risollevarsi per le prossime elezioni. Questi partiti riusciranno forse a fermare l’emorragia.

Un’ipotesi – questa – che sembra essere confermata anche dai barometri elettorali. Alcuni elementi congiunturali, come ad esempio la tensione fiscale tra Berna e Bruxelles e il riscaldamento climatico, rafforzano questa tendenza.

swissinfo, intervista di Frédéric Burnand
(traduzione di Daniele Mariani)

La Svizzera è composta da 20 cantoni e da 6 semi-cantoni. Assieme, questi 26 Stati sovrani, che possiedono un proprio governo e un proprio parlamento, formano la Confederazione elvetica.

Dalla creazione dello Stato federale nel 1848, le loro competenze sono state ridotte. Tuttavia, dispongono ancora di una grande autonomia, in particolare nel settore fiscale ed educativo. I cantoni possono essere paragonati ai Länder tedeschi o agli Stati degli USA.

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