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Gli allievi svizzeri leggono meglio di prima

Promossi con lode Keystone

Nello studio PISA 2009 la Svizzera si posiziona al di sopra della media OCSE nei tre ambiti analizzati: matematica, scienze naturali e lettura, con un netto miglioramento in quest'ultima disciplina rispetto al 2000.

Martedì a Berna sono stati presentati i risultati dello studio PISA 2009, che consente per la prima volta un ampio confronto delle prestazioni di lettura dei quindicenni sull’arco di un decennio: la lettura era infatti l’ambito principale d’analisi anche nel 2000.

La media svizzera nell’indagine PISA 2000 era di 494 punti, contro i 501 punti registrati nel 2009. Rispetto alla rilevazione del 2000, la Confederazione ha inoltre nettamente superato il valore medio dell’OCSE, collocandosi nel un gruppo di 12 paesi con le migliori prestazioni.

Di questi, unicamente la Corea, il Canada, la Nuova Zelanda, il Giappone l’Australia e la Finlandia precedono gli allievi rossocrociati con un valore medio significativamente migliore.

Per la precisione, l’inchiesta 2009 ha visto gli studenti elvetici passare dal 17esimo posto (su 32) all’11esimo (su 65).

Misure efficaci

Secondo Isabelle Chassot, presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), i risultati sono positivi anche alla luce dello choc provocato dall’esito poco lusinghiero dello studio eseguito nel 2000. A partire da quel momento – ha ricordato – la scuola è diventata un dossier politico esplosivo.

Alludendo al piano di promozione della lettura avviato nel 2003, Isabelle Chassot ha aggiunto che «gli sforzi profusi hanno portato i loro frutti». In particolare, la consigliera di Stato friburghese ha salutato il miglioramento delle prestazioni nella lettura da parte dei giovani figli di migranti (20,4% risultati «deboli» nel 2000; 16,8% nel 2009), un dato importante anche alla luce del loro aumento nel corso degli ultimi anni.

A questo proposito, Bernard Hugonnier – specialista attivo presso l’OCSE a Parigi – ha evidenziato che «questo indicatore testimonia lo sforzo della Svizzera a favore delle fasce più sfavorite».

Donne lettrici motivate

In tutti e 65 i paesi che hanno partecipato all’indagine PISA 2009 le ragazze si dimostrano tendenzialmente migliori in lettura dei loro coetanei maschi. Tra il 2000 e il 2009 tale scarto si è accentuato in maniera statisticamente significativa nei paesi dell’OCSE.

Per quanto concerne la motivazione, in Svizzera poco più della metà dei giovani – il 55% – legge per piacere personale. Tra le ragazze questa percentuale è del 68%, tra i ragazzi del 44%. Inoltre, le ragazze dedicano alla lettura più tempo dei loro coetanei.

Inoltre, in tutti e 34 i paesi dell’OCSE gli alunni con almeno un anno di scuola materna hanno riportato risultati migliori in lettura rispetto ai coetanei che non avevano frequentato una preparazione prescolare.

Promossi in matematica e scienze

Il valore medio della Svizzera nell’ambito della matematica, che nel 2003 era stato di 527 punti, nell’indagine PISA 2009 raggiunge 534 punti (scienze naturali: da 512 a 517).

Solo alcuni paesi del sudest asiatico e alcune province cinesi riportano risultati chiaramente migliori. Ad eccezione del Liechtenstein, tutti gli altri Stati limitrofi registrano un valore medio significativamente inferiore a quello svizzero.

In Svizzera la percentuale di alunni dalle prestazioni eccellenti è molto alta: il 24% dei giovani raggiunge i livelli 5 e 6, cioè i più alti possibili, una percentuale ben più alta di quella dell’OCSE (13 %), dei paesi limitrofi e anche della Finlandia (22 %). Contemporaneamente, la percentuale di alunni più deboli (al di sotto del livello 2) in Svizzera è relativamente bassa (14 %) ed è nettamente inferiore al valore di paragone dell’OCSE (22 %).

Dibattiti… educativi

I risultati dello studio PISA s’inseriscono nel vivace dibattito politico in merito alla scuola svizzera. In particolare, il progetto di armonizzazione scolastica HarmoS – che concerne l’età di scolarizzazione, la durata dei diversi cicli e l’insegnamento delle lingue – ha suscitato parecchie critiche, segnatamente da parte dell’Unione democratica di centro (destra nazional-conservatrice).

Il partito ha infatti aspramente contestato la prospettata introduzione di un secondo anno di pre-scolarizzazione – in quanto sottrarrebbe tempo alla famiglia – e l’intenzione di omogeneizzare l’insegnamento in misura giudicata eccessiva.

Dal canto loro, i sindacati dei docenti romandi e svizzerotedeschi hanno espresso soddisfazione per l’esito dello studio PISA, criticando il discorso «populista» di certe frazioni politiche.

Beat Zemp, presidente del sindacato degli insegnanti germanofoni, ha fatto presente che tali dibattiti indicano «una presa di coscienza politica dell’importanza delle esigenze in materia di formazione».

Fine dei confronti interni

Durante la conferenza stampa, la Confederazione e i Cantoni hanno infine evidenziato l’importanza di continuare a partecipare agli studi PISA per stabilire il posizionamento della Svizzera nel contesto internazionale.

Nell’ambito di PISA si intende però rinunciare a medio termine ai paragoni tra le regioni linguistiche e tra i Cantoni (i risultati 2009 in questo senso non sono ancora disponibili): la CDPE ha deciso nel 2009 che a partire dall’indagine del 2015 la partecipazione della Svizzera si limiterà a una prova a campione a livello nazionale.

Saranno quindi circa 5’000 i giovani a sottoporsi ai test PISA: i fondi cantonali risparmiati in questo modo saranno impiegati per la verifica degli obiettivi di formazione nazionali che si svolgerà per la prima volta tra il 2014 e il 2017, in vista del rapporto sul sistema educativo svizzero 2018.

In aprile e maggio 2009 circa 470’000 giovani 15enni di 65 paesi (34 membri OCSE, 31 esterni) hanno partecipato ai test PISA.

In Svizzera sono stati sottoposti all’esame circa 10’000 tra ragazzi e ragazze.

Ogni allievo ha risposto per iscritto a un test di due ore che comprendeva esercizi di lettura, matematica e scienze naturali. Agli studenti è stato inoltre chiesto di rispondere a un questionario concernente la loro situazione personale, le strategie d’apprendimento, l’atteggiamento verso la lettura e la motivazione.

I direttori degli istituti scolastici compilano a loro volta un questionario sulle caratteristiche demografiche e sulla valutazione della qualità dell’ambiente nel loro istituto scolastico.

PISA (Programme for International Student Assessment) è un progetto di ricerca dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

Lo studio PISA viene ripetuto con frequenza triennale a partire dal 2000 e ha lo scopo di indicare in che misura i giovani alla fine della scuola dell’obbligo sono preparati ad affrontare le sfide del futuro.

Analogamente alle indagini PISA svolte nel 2000, nel 2003 e nel 2006, anche quella del 2009 valuta le competenze dei quindicenni in lettura, matematica e scienze naturali. Ogni edizione esamina poi, a rotazione, uno di questi ambiti nel dettaglio.


La Direzione svizzera del programma PISA è situata presso l’Ufficio federale di statistica a Neuchâtel e collabora con quattro centri di coordinazione regionale nel resto della Confederazione.

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