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Giovani promesse del design svizzero

Appendiabiti da muro ispirato ai trofei di caccia: Jeanmonod & de Martinville. Museum für Gestaltung

Oggi il design svizzero è famoso in tutto il mondo, il meglio delle nuove leve è esposto al Museum für Gestaltung di Zurigo.

Sono i selezionati del Concorso federale di arti applicate, che si prefigge di offrire delle strutture in grado di aiutare i giovani creatori ad emergere, o a far evolvere la propria carriera.

Il design svizzero è indubbiamente una delle carte da visita della Svizzera nel mondo. In parte il suo sviluppo è dovuto anche alla lungimiranza dei politici.

“Nel 1917, in piena prima Guerra mondiale il parlamento elvetico decise di stanziare un credito speciale per le arti applicate. La misura intendeva aprire nuovi mercati all’economia svizzera”, così Sabine Trieloff, addetta stampa del museo, spiega a swissinfo le origini del concorso.

Fino agli anni ’40 le arti applicate in Svizzera, oltre alla ceramica e il tessile, erano conosciute soprattutto per la grafica e la tipografia, due settori dove gli svizzeri sono ancora oggi dei caposcuola. Ed è un peccato che il grande pubblico, proprio per la specificità di queste due discipline, forse non si renderà nemmeno conto dell’eccellenza di alcuni progetti. Più facile giudicare oggetti industriali, moda, ceramiche, per chi non se ne intende.

Ma il direttore del museo, Christian Brändle, non ha dubbi: “Molti dei progetti più incredibilmente innovativi della mostra sono basati proprio sulla tipica tradizione svizzera: la grafica e la tipografia. In questi campi restiamo ad un livello superiore: la qualità e la quantità dei lavori svizzeri si distingue nettamente nel confronto con altre competizioni simili nel resto del mondo”.

La fotografia è design?

Oltre ai settori classici della tradizione svizzera, la mostra presenta progetti di scenografia, gioielleria, paesaggistica, e molte foto. Ma da quando esattamente la fotografia fa parte del design? Risponde ancora il direttore del museo: “Per molti decenni i fotografi stavano a metà tra l’arte e il design e non erano sostenuti né in un campo, né nell’altro. Oggigiorno sono liberi di decidere dove vogliono posizionarsi e molti si dirigono verso le arti applicate”.

Tra le fotografie più belle la serie Alptransit di Milo Keller, che mostra alcuni momenti dei lavori nel cantiere della nuova trasversale alpina del San Gottardo, destinata a divenire la più lunga galleria ferroviaria del mondo. Macchine contro la roccia, l’uomo contro la natura: un tema classico ma interpretato con molta bravura, oscillando tra lo spirito documentaristico e lo sguardo carico dell’esteta.

I soldi o lo stage

Il Concorso federale di design è il più importante nell’ambito della promozione dei giovani designer in Svizzera: quest’anno vi hanno preso parte 231 creatori. 41 di loro (33 progetti di cui 8 coppie di designer) sono stati invitati a presentare i loro lavori alla seconda fase del concorso. Su proposta della giuria (composta di esperti svizzeri e internazionali) l’Ufficio federale della cultura ha poi premiato 18 progetti.

I vincitori hanno la possibilità di scegliere tra un importo di denaro di oltre 20’000 franchi, un soggiorno presso un atelier in Svizzera, a Londra o a New York, o uno stage presso studi di design rinomati a livello internazionale.

Per alcuni giovani designer, appena usciti dalle scuole, si tratta dunque di un importante trampolino di lancio. Altri creatori, già attivi professionalmente, approfittano invece dell’incentivo finanziario.

È il caso della ceramista Simone Stocker, che ha presentato una serie di finissimi piatti-scultura. “Lei ha scelto i 20’000 franchi. È molto brava, ma non riesce a vivere solo della sua arte. Con i soldi comprerà una nuova ruota per levigare la ceramica”, confida Sabine Trieloff.

Il berretto nasconde il casco

Chi non vorrebbe andare in bicicletta o sugli sci senza l’ingombro di un casco, per ragioni estetiche o per avere maggiore libertà di movimento? Lisa Besset e Thomas Wüthrich hanno ideato un berretto di lana, molto trendy, che nasconde una struttura fatta di un nuovo materiale ad alta tecnologia inventato a Londra.

Le molecole del “d3o”, così si chiama la sostanza rivoluzionaria, anche testata dalla Nasa, hanno la caratteristica di restare flessibili in condizioni normali, ma in caso di impatto si induriscono nello spazio di un centesimo di secondo. Una specie di airbag per la testa.

Quest’oggetto è uno dei preferiti dal pubblico, che ha la possibilità di esprimere il proprio parere sulle opere esposte incollandogli accanto un bollino rosso. Tra gli oggetti di uso comune più divertenti una poltrona fatta di paglia e silicone (di Andréa Knecht) e un appendiabiti a testa di alce (di Grégoire Jeanmonod e Augustin Scott de Martinville).

E poi anche fumetti, snowboard, programmi software: nonostante il pensiero ispiratore del concorso resti la promozione della carriera di giovani designer, contrariamente a premi simili assegnati all’estero, in Svizzera non si pone l’accento unicamente sulla commerciabilità degli oggetti.

Vengono presi in considerazione anche criteri di valore intrinseco e d’innovazione. Insomma un design che, non ancora schiavo di interessi di mercato, gioca tra elaborazione artistica e utilità diretta in uno spazio più ampio che in altri Paesi.

swissinfo, Raffaella Rossello, Zurigo

Titolo della mostra:”Selezionati – premiati Concorso federale di design 2006″.
Dal 28 ottobre all’11 febbraio 2007.
Al Museum für Gestaltung di Zurigo.
In collaborazione con l’Ufficio federale della cultura.

La mostra presenta tutti i 33 progetti ammessi alla seconda fase del Concorso federale di design nelle categorie: grafica, tipografia, fumetti, nuovi media, interface design, CI design, web design, fotografia. I settori tridimensionali sono: moda, gioielleria, strumenti, ceramica, vetro, scenografia, architettura, paesaggistica.

Si estende su tre spazi espositivi: nel primo vengono presentati il Concorso, la sua storia, la giuria e i lavori esaminati.

Il secondo spazio viene utilizzato per presentare tutti i lavori in modo imparziale, permettendo ai visitatori di esprimere un loro giudizio sugli oggetti esposti. Il terzo spazio è riservato alla presentazione dei vincitori.

Gli oggetti esposti possono essere acquistati.

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