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Giovani al museo per capire la realtà attraverso l’arte

http://www.museoinerba.com/

Guardare un quadro per leggere meglio la Storia. Attraverso le immagini esposte al museo, un ragazzo percepisce il dramma della guerra.

Sulla scia della tendenza europea, anche in Ticino bambini e ragazzi incontrano la realtà con la mediazione della pittura.

Ostacoli e opportunità delle frontiere

Al Museo di Belle Arti di Lugano oltre 150 opere di artisti ticinesi e stranieri – dal 1914 al 1953 – aiutano a comprendere meglio un periodo controverso.

Da un lato gli artisti locali tra le due guerre soffrono la chiusura delle frontiere, la nascita dei totalitarismi in Germania e Italia, la mancanza di un confronto e soprattutto di un vero mercato.

Dall’altro proprio in questo periodo giungono in Ticino numerosi intellettuali dall’estero e da oltre Gottardo. A Sud delle Alpi portano nuovi fermenti artistici favorendo la nascita di movimenti come l’Orsa Maggiore (ad Ascona) e il gruppo Rot-Blau (nel Mendrisiotto).

Come spiegare queste opere ai ragazzi, contestualizzandole nel difficile periodo internazionale, facendo così loro capire che la Storia ci riguarda e non ci guarda solo dai libri?

L’Egregia Maestra

In un manuale didattico del 1920 ci si chiede “se le prime manifestazioni intellettuali dello scolaro devono formare oggetto di considerazione da parte dell’insegnante.”

Il sistema “dell’Egregia Maestra”, così si faceva chiamare dagli allievi la docente che si poneva il problema dell’intelligenza dei ragazzi, è stato ampiamente superato: oggi i giovanissimi vengono invogliati a scoprire. “Giudico positivamente l’approccio dei bambini all’Arte, a condizione che non sia pedante”, spiega a swissinfo Fulvio Lepore, psicologo e docente.

“L’importante è che i ragazzi abbiano la possibilità di sviluppare la loro rete di conoscenze in generale. Questo perché arrivino ad esercitare una maggiore autodeterminazione.”

Ciò che è interessante è l’atteggiamento di chi svela l’arte ai bambini: il giovane non è lasciato a snocciolamenti di nozioni; le spiegazioni che riceve contestualizzano il quadro nella realtà storica e culturale che hanno portato alla sua creazione.

“È infatti di primaria importanza la mediazione di un adulto/educatore e la sua spiegazione. L’arte moderna, soprattutto quella meno figurativa non è così accessibile”, conferma Fulvio Lepore.

“Se forniamo le chiavi di lettura giuste, il bambino può ad esempio capire che Guernica di Pablo Picasso non è una cosa strana ma la dolorosa espressione – e forse una tra le più efficaci – della guerra.” Insomma, il quadro è vita.

L’Arte mediata

L’attività didattica offerta dalla mostra luganese si divide in due momenti principali: nel primo si forniscono agli allievi gli strumenti di approccio alle opere.

Nel secondo le classi, stimolate dall’animatrice, utilizzano le informazioni acquisite per elaborare successive osservazioni, in modo da sviluppare una certa autonomia di relazione con le opere.

“Queste sperimentazioni tra l’altro permettono al bambino di trovare le condizioni per entrare, qualora lo sentisse opportuno, nel mondo di chi l’arte la fa”, prosegue Lepore.

“È a questo punto che gioca un ruolo centrale la possibilità di sperimentare per poter maturare una passione e per poter esprimere un’inclinazione. E ancora una volta sta a famiglia e istituzioni offrire le opportunità al talento di esprimersi.”

Musei in erba

In Svizzera si va anche oltre le spiegazioni didattiche delle opere custodite nei musei: il Paese è infatti perfettamente inserito nel contesto europeo per quanto riguarda la fioritura di musei appositamente per bambini.

Queste strutture si sono dotate di reti internazionali per sensibilizzare i vari Paesi relativamente al loro ruolo e ai loro intenti, ossia la capacità di aiutare i bambini a comprendere le differenze tra popoli e razze e in generale il mondo che li circonda.

L’esempio è quello del Musée en Herbe di Parigi. Nella città di Bellinzona, capitale amministrativa del Ticino, c’è la sua prima sede estera: il Museo in erba.

Si tratta di musei particolari che propongono esposizioni legate al mondo dell’arte e della civica concepite per visitatori speciali: i bambini. Desiderano sorprenderli, stupirli ed educarli in uno spazio creato apposta per loro, per iniziarli alla cultura giocando.

La loro pedagogia è basata sul gioco e sull’umorismo per stimolare la sensibilità, la curiosità e la creatività dei giovani visitatori e prepararli così alla visita dei grandi musei di tutto il mondo.

Giochi di osservazione, identificazione e immaginazione, manipolazioni ideate da un’équipe multidisciplinare di specialisti, permettono ai bambini di scoprire non solo il patrimonio culturale ma anche il mondo che li circonda.

L’esempio pratico viene dalla recente mostra su Picasso a Bellinzona: la sua opera corre parallela alle esperienze e vicissitudini di novanta anni di esistenza, personali o universali come le guerre.

Colori, stili, tecniche, mutano come mutano le passioni o gli avvenimenti che sconvolgono la vita. Tutto ciò è proposto ai bambini coinvolgendoli attivamente, attraverso il gioco, nella lettura delle opere.

swissinfo, Maddalena Guareschi, Lugano

La mostra luganese “Il confronto con la modernità 1914-1953” è la terza fase del ciclo “Arte in Ticino 1803-2003”, voluto per festeggiare il bicentenario dell’entrata del Cantone nella Confederazione elvetica.

Questa esposizione, dedicata ai massimi esponenti dell’arte ticinese di inizio novecento con uno sguardo anche agli artisti stranieri, resterà aperta a Villa Ciani fino al 18 aprile 2004.

La città di Lugano propone una mostra dei maggiori artisti ticinesi tra le due guerre senza dimenticare i pittori stranieri rifugiatisi a Sud delle Alpi.

Il museo ha un occhio di riguardo per i ragazzi, nel tentativo di sfatare il mito della staticità e pedanteria dell’arte: la materia è viva e parla della Storia dove affonda le radici il nostro presente.

Questo approccio è già esperienza positiva in Europa dove fioriscono i musei dedicati a giovani e giovanissimi, dove si può addirittura interagire con l’Arte.

Il ciclo “Arte in Ticino 1803-2003” festeggia il bicentenario del Ticino nella Confederazione;
4 appuntamenti percorrono l’evoluzione artistica della regione;
a Villa Ciani – Lugano – è in corso la terza esposizione fino ad aprile.

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