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Lavarsi le mani salva (da sempre) delle vite

Viasta frontale di un ripiano appena sopra il rubinetto di un lavabo, sul quale sono posati sapone e gel disinfettante.
Un semplice ed economico strumento di prevenzione. Petra Orosz

Cade il 5 maggio da prima che scoppiasse la pandemia di coronavirus, ma quest'anno la Giornata mondiale dell'igiene delle mani proclamata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) assume un significato particolare. È "una delle azioni più efficaci che è possibile intraprendere per ridurre la diffusione di agenti patogeni e prevenire le infezioni, incluso il Covid-19", ricorda il portale web dell'istituto dell'Onu.
 

“Salva delle vite: lavati le mani”. È riassunto in questo slogan, il senso dello Hand Hygiene Day, che si celebra ogni anno per sottolineare il ruolo che ognuno può avere, a beneficio di tutti, nell’evitare le infezioni. 

Lavare le mani in modo regolare e frequente è un semplice ed economico strumento di prevenzione al quale la Giornata mira ad aumentare l’adesione, mobilitando persone in tutto il mondo.

Nell’ambito della campagna 2020, l’OMS sottolinea che si tratta di una “priorità globale” e invita chi non l’avesse già intrapreso a un “cambiamento di comportamento”. Chiunque, inoltre, può supportare la campagna, promuovendo il materiale informativo presente sul portale dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. Un altro modo è scattare una foto sul tema e condividerla su Internet con l’hashtag #HandHygiene.


L’OMS ha inoltre esortato i responsabili politici “a fornire ambienti di lavoro sicuri” e gli incaricati del controllo delle infezioni a responsabilizzare su questo tema gli operatori sanitari.

Manifesto con disegnate infermiere/i e ostetriche e scritta Clean care is in your hands
La campagna 2020 si interseca con l’Anno internazionale dell’infermiera/e e dell’ostetrica, figure cui l’OMS ha raccomandato di dedicare un applauso a mezzogiorno di martedì. OMS

Intanto, a Ginevra, l’epidemiologo Didier Pittet -medico capo del servizio di prevenzione e controllo delle infezioni degli Ospedali universitari (HUG)- ha aderito alla cosiddetta #safehandschallenge.

Nell’impossibilità di organizzare eventi per sensibilizzare il pubblico e il personale, come fanno gli HUG ogni anno il 5 maggio, Pittet ha mostrato sulle reti sociali come igienizzare le mani e lanciato la sfida Collegamento esternoa cinque persone. È così che, tra gli altri, il consigliere federale Alain Berset, ministro svizzero della sanità, e l’ex calciatore brasiliano Pelé sono stati invitati a fare la stessa cosa. La sfida, naturalmente, vale per chiunque voglia associarsi all’azione e pubblicare il video sui social.

Chi è

Pittet è la persona che ha sviluppato, nel 1995, il cosiddetto Geneva ModelCollegamento esterno, ovvero il metodo di disinfezione delle mani con una soluzione idroalcolica, abbinata ad una sensibilizzazione del personale sanitario. 

Il modello non raccolse un’approvazione immediata, ma fu consacrato nel 2000 da una pubblicazione sulla rivista medica The Lancet (lo studio dimostrò che presso gli HUG, grazie all’applicazione del metodo, le infezioni sono state dimezzate) ed è stato lanciato a livello mondiale nel 2005. È una linea guidaCollegamento esterno dell’istituto dell’Onu per la salute.

L’epidemiologo ginevrino sviluppò la ricetta della soluzione idroalcolica, che disinfetta senza irritare la pelle, col farmacista degli HUG William Griffiths. I due non hanno voluto brevettare il procedimento, di cui hanno fatto dono all’OMS.
 

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