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Quando lettere e numeri fanno paura

Centinaia di migliaia di adulti in Svizzera hanno difficoltà a leggere, scrivere o far di conto; e questo nonostante abbiano concluso con successo la scuola dell’obbligo. Il fenomeno non è nuovo, ma continua ad essere tabù. Alla viglia della Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, la Svizzera lancia una campagna nazionale di sensibilizzazione, la prima a livello nazionale, per rompere il muro della vergogna.

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 settembre 2017 - 10:31
Le lettere non sono amiche di tutti. Christoph Balsiger

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Con la campagna “Semplicemente meglioLink esterno” vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica al tema delle “competenze di base”, ma rivolgerci soprattutto a coloro che sono toccati dal fenomeno in prima persona», afferma Christian Maag, segretario generale della Federazione svizzera leggere e scrivereLink esterno, che ha lanciato questa azione assieme alla Conferenza intercantonale per la formazione continua.Link esterno

In Svizzera, 800'000 adulti non riescono a leggere e a scrivere in modo corretto e 400'000 hanno difficoltà a risolvere calcoli semplici. E ciò in un paese ricco, con un sistema di istruzione considerato tra i migliori al mondo.

Una caratteristica di queste persone, chiamate anche analfabeti funzionali, è la paura di essere considerate stupide, la vergogna per le proprie debolezze e il tentativo di nasconderle nella vita quotidiana. «Nemmeno il 5% delle persone coinvolte affrontano il problema di petto, partecipando a un corso», spiega Christian Maag.

Per abbattere il muro della vergogna, e spingere le persone ad affrontare il loro handicap, la campagna punta su manifesti, volantini e spot radiotelevisivi tinti d’umorismo.

Per una migliore integrazione

Nella maggior parte dei casi, gli analfabeti funzionali sono persone adulte che hanno completato la scuola obbligatoria in Svizzera, ma non hanno assimilato le competenze di base oppure le hanno perse con gli anni.

Chi ha bisogno di aiuto, ma non riesce a trovarlo su internet a causa delle barriere linguistiche, può chiamare il numero di consulenza gratuito 0800 47 47 47. «Nella Svizzera tedesca chiamano da due a tre persone al giorno. Proponiamo loro corsi di perfezionamentoLink esterno, spiegando che sono organizzati in piccoli gruppi e cercando di incoraggiarli a fare questo passo», spiega Susanne Leutenegger, che oggi raccoglie le telefonate giunte sulla hotline.

Leutenegger sostiene inoltre che nell’era della digitalizzazione e dell’automazione, le persone sono sottoposte ad esigenze sempre più alte nella vita quotidiana e professionale. «Oggi al lavoro praticamente tutti devono poter compilare formulari e rapporti».

Di fronte all'ostacolo che la lettura o la scrittura può rappresentare, non sono però solo i diretti interessati a dover agire. «Anche i datori di lavoro devono assumersi le proprie responsabilità», conclude Leutenegger.

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