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Lsd, 75 anni dal primo “viaggio psichedelico” di Hofmann

Biclicletta colori distorti
Il 19 aprile Hofmann sperimentò una pedalata psichedelica. 123RF

Era il 19 aprile del 1943 quando il chimico svizzero Albert Hofmann testò volontariamente su sé stesso gli effetti della dietilammide dell'acido lisergico, l'Lsd.


Hofmann, nato a Baden (cantone Argovia) nel 1906, lavorava come chimico  nei laboratori farmaceutici del gruppo Sandoz. Stava studiando gli alcaloidi contenuti nell’ergot (la segale cornuta) quando sintetizzò l’Lsd.  I test sugli animali di questa sostanza non sembravano dare nessun risultato degno di nota, ma Hofmann era persuaso che potesse avere proprietà interessanti.

Albert Hofmann
Hofmann durante un simposio organizzato in occasione dei 100 anni dello scienziato. Keystone


Il primo “trip” e la giornata della bicicletta

Hofmann queste proprietà le scoprì su sé stesso quando il 16 aprile una goccia di Lsd gli cadde sulla mano. “A casa mi stesi e caddi in uno stato non spiacevole, con sintomi simili all’intossicazione, caratterizzati da una immaginazione estremamente stimolata”, scrisse più tardi in un rapporto. 

Tre giorni più tardi, il 19 aprile, decide decise di testare nuovamente su di sé la sostanza, prendendone una dose ben più grande. Andò poi a casa in bicicletta facendosi accompagnare da un assistente. Fu una pedalata psichedelica.  “All’interno del mio campo visivo la realtà era distorta come vista attraverso uno specchio curvo”, si legge nel libro dello scienziato “Lsd – il mio bambino difficile”.

Per questa ragione il 19 aprile venne ribattezzato “Bicycle Day”, una giornata ancora oggi celebrata dai nostalgici della cultura hippy, per la quale l’Lsd ebbe un ruolo tutt’altro che indifferente. 

Dalla medicina al “Flower Power”

Sandoz cominciò a produrre l’Lsd dal 1947. All’inizio fu considerato molto utile in campo medico, in particolare in psichiatria e neurologia. A differenza dei tranquillanti che occultavano i problemi dei pazienti, l’Lsd li metteva in risalto. 

Gli esperimenti si moltiplicarono. l’Lsd fu utilizzato per esempio per la disintossicazione degli alcolisti. Alcune persone malati di cancro terminale cambiarono completamente il proprio punto di vista sull’incombente morte dopo aver assunto la sostanza. I media cominciarono ad interessarsene e tra tra gli anni ’50 e ’60 l’Lsd era la droga numero uno, soprattutto negli Stati Uniti. 

Le “porte della percezione”

Anche il mondo dell’arte fu invaso dalla sostanza sintetizzata da Hofmann, sotto i cui effetti vennero composte molte canzoni passate alla storia. Una su tutte: Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles. Il saggista inglese Idous Huxley scrisse che Lsd apriva “le porte della percezione” (“The Doors of Perception”). Da qui il nome della band di Jim Morrison, i Doors.

Nel 1963 scade il brevetto per la fabbricazione da parte di Sandoz che tre anni più tardi smette di produrlo, anche perché nel frattempo negli Stati Uniti era stato proibito. Il consumo della sostanza non finisce, tuttavia, ma diventa sempre più marginale per riemergere con i “rave” degli anni ’90.

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Riprende la ricerca

Albert Hofmann è morto 10 anni fa, il 29 aprile del 2008. Il suo “bambino difficile” ha ancora degli “aficionados”, e non solo sul mercato nero. Diversi scienziati chiedono un allentamento delle restrizioni riguardanti la sostanza affinché possa essere utilizzata maggiormente nella ricerca e nella terapia. 

Diversi studi hanno beneficiato di autorizzazioni speciali negli ultimi anni, anche in Svizzera. Nel 2017 un team di ricercatori basilesi Collegamento esternoha dimostrato ad esempio che l’Lsd riduce l’attività dell’amigdala, una regione cerebrale centrale per la gestione delle emozioni negative, in particolare della paura. Sono effetti giudicati molto interessanti per il trattamento dell’ansia, della depressione o delle dipendenze. 

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