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Ginevra più dura con i mendicanti

Tra i mendicanti ginevrini vi sono non più di 200 rom rumeni Keystone

Una nuova legge potrebbe proibire l'accattonaggio nelle strade di Ginevra. L'obiettivo principale è rendere la città meno attraente per i mendicanti provenienti soprattutto dalla Romania.

Negli ultimi mesi il numero di questuanti era aumentato in seguito all’abrogazione della legge cantonale sull’accattonaggio.

In attesa della nuova legge, la città e il cantone di Ginevra hanno già elaborato congiuntamente un piano d’azione che dovrebbe tendenzialmente scoraggiare i mendicanti (la maggior parte dei quali sono rom di nazionalità rumena) a fermarsi nella città.

«Con un ventaglio di misure di polizia, sanitarie e sociali, vogliamo far capire ai mendicanti che soggiornare nel cantone non è una soluzione durevole», ha spiegato questa settimana alla stampa il municipale ginevrino Pierre Maudet.

Durante due settimane gendarmi e agenti comunali procederanno a controlli sistematici dei mendicanti. Le persone in situazione irregolare saranno espulse, mentre i titolari di un visto turistico dovranno dimostrare di avere mezzi di sussistenza sufficienti.

I mendicanti non saranno più autorizzati a collocarsi- com’è il caso attualmente – davanti agli uffici postali e agli ingressi dei grandi magazzini e non potranno più rimanere nello stesso posto per tutto il giorno

Parallelamente, la nettezza urbana provvederà a smantellare gli accampamenti di fortuna sotto i ponti, nel quali pernottano attualmente i rom. I mendicanti saranno indirizzati verso due alloggi d’emergenza, di cui uno sarà allestito appositamente.

«Da un punto di visto umanitario, non possiamo permettere che delle persone dormano all’aperto in inverno», ha affermato Maudet. I rom potranno tuttavia trascorrere soltanto dieci notti negli alloggi d’emergenza..

Il primo dicembre entrerà poi in azione un’entità di «polizia comunitaria», incaricata di approfondire i contatti con i mendicanti e di controllarli regolarmente.

Inquietudini cittadine

La questione della presenza dei mendicanti romeni è oggetto di una polemica a Ginevra da quando, lo scorso giugno, la Televisione della Svizzera francese ha rivelato che l’entrata in vigore della nuova legge penale ginevrina nel gennaio 2007 ha praticamente abrogato il regolamento cantonale sull’accattonaggio.

La lacuna giuridica ha contribuito a far aumentare il numero di mendicanti in città, in particolare di cittadini rumeni, che grazie al passaporto europeo possono soggiornare per 90 giorni in Svizzera senza bisogno di permesso.

A Ginevra la presenza dei mendicanti suscita paure e timori in una parte della popolazione. C’è chi teme infiltrazioni da parte della criminalità organizzata o sospetta connessioni con il traffico di minori.

Le autorità cittadine e cantonali relativizzano: in base ad un recente censimento effettuato dalla polizia il numero di rom che soggiornano a Ginevra non supera le 150-200 persone per l’intero cantone. E di fronte ai controlli di polizia, solo un’esigua minoranza dei mendicanti ha reagito con aggressività.

Alla fine del mese, il parlamento cantonale ginevrino si pronuncerà tuttavia su un disegno di legge che combina due progetti presentati dal Partito liberale e dall’Unione democratica di centro, volti a vietare e punire l’accattonaggio. L’approvazione è probabile, perché la commissione giudiziaria del parlamento si è già espressa a larga maggioranza a favore della nuova legge.

swissinfo e agenzie

In Svizzera non esiste una legislazione nazionale relativa alla pratica dell’accattonaggio. Il tema è di competenza di cantoni e comuni. La prassi è molto diversa da città a città.

A Zurigo, Basilea e San Gallo chiedere l’elemosina è vietato. Le multe nelle ultime due città si aggira attorno ai 40-50 franchi, a Zurigo è un magistrato che ne fissa l’ammontare.

Finora l’accattonaggio non è vietato a Berna, ma le cose potrebbero presto cambiare. Il sindaco ha già annunciato la sua intenzione di proibire la questua nell’area della stazione ferroviaria.

A Losanna è punibile solo chi obbliga un minorenne a chiedere l’elemosina.

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