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Ginevra consolida il suo polo umanitario

Micheline Calmy-Rey e Kofi Annan hanno illustrato lunedì gli obbiettivi del Forum Keystone

Le conseguenze umanitarie dei cambiamenti climatici costituiscono il primo argomento affrontato dal Forum umanitario mondiale di Ginevra, presieduto dall'ex segretario generale delle Nazioni unite Kofi Annan.

Questo organismo, lanciato su iniziativa della Svizzera, vuole favorire la prevenzione delle catastrofi, rafforzando la collaborazione tra tutti gli attori umanitari.

Un mese prima del suo debutto ufficiale, il “global humanitarian forum geneva” ha presentato lunedì i suoi obbiettivi alla stampa. L’impatto dei cambiamenti climatici per le popolazione più povere del pianeta sarà il primo dossier di cui si occuperà il Forum, ha annunciato il suo presidente Kofi Annan.

“Si tratta forse della più importante sfida umanitaria del futuro”, ha dichiarato l’ex segretario generale delle Nazioni unite. Già oggi, il numero delle persone costrette a lasciare le loro case in seguito a catastrofi naturali o a cambiamenti climatici supera quello di coloro che fuggono dai conflitti.

L’attenzione riservata a questo problema emergente sta a dimostrare la volontà del Forum umanitario mondiale di Ginevra: sostenere la prevenzione delle catastrofi e identificare crisi ancora sconosciute.

“Perché abbiamo dovuto aspettare lo tsunami per predisporre un sistema di allarme nel Sudest asiatico?”, si è chiesto Kofi Annan, giustificando l’utilità del Forum.

Una migliore prevenzione permetterà di ridurre il numero delle vittime e dei rifugiati, gli ha fatto eco Micheline Calmy-Rey, presidente della Confederazione e promotrice di questa iniziativa.

Gettare dei ponti

Con uno spirito innovativo, il Forum intende superare le barriere che ostacolano l’azione umanitaria e colmare le lacune attuali del sistema di aiuto e di prevenzione delle crisi umanitarie. A tale scopo i suoi promotori sperano di riunire governi, enti assistenziali, dirigenti militari, leader economici e rappresentanti universitari.

“Il Forum sarà un catalizzatore e permetterà di creare dei legami. Bisogna eliminare le divisioni rigide tra i diversi attori umanitari, che frenano l’efficacia dell’opera di aiuto”, ha affermato Micheline Calmy-Rey.

Kofi Annan ha inoltre posto l’accento sull’importanza di una collaborazione con il settore privato. “Quando si viaggia nel mondo, si trovano bottiglie di Coca Cola in tutti i villaggi. Incontriamo invece grandi difficoltà a distribuire ovunque dei vaccini”.

Oltre che dell’esperienza del settore privato, l’azione umanitaria dovrebbe poter approfittare, secondo il presidente del Forum, anche delle capacità logistiche delle forze armate.

Laboratorio di idee

Il Forum non ha tuttavia nessuna ambizione operativa. Il suo scopo non è infatti di assumere il ruolo di coordinatore dell’azione umanitaria, ma piuttosto di rafforzare l’efficacia delle organizzazioni e delle strutture esistenti.

A detta di Micheline Calmy-Rey, il Forum completa la rete esistente delle organizzazioni umanitarie e le collega ad altri organismi internazionali presenti a Ginevra. Nell’azione umanitaria sono implicate, ad esempio, anche l’Organizzazione mondiale della sanità o l’Organizzazione meteorologica mondiale.

“Con il Forum si rafforza il pilastro umanitario di Ginevra”, ha dichiarato Micheline Calmy-Rey.

swissinfo, Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione Armando Mombelli)

Il Forum umanitario mondiale è stato creato nel giugno scorso su iniziativa del ministero svizzero degli affari esteri.

La Confederazione ha stanziato un fondo di 1,3 milioni di franchi per assicurare il lancio di questo organismo e contribuirà in futuro a sostenere finanziariamente le sue attività.

Il Forum darà ufficialmente avvio alle sue attività con la sua prima riunione in programma il 17 ottobre.

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