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Ginevra, alloggi in cambio di lavoretti

"Un'ora per metro quadrato" è il programma lanciato dall'Università per stimolare chi ha una stanza libera a offrirla a studenti

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Per molti studenti universitari, oggi -lunedì- ricominciano i corsi. Ma molti pensano a questo inizio già da settimane, necessarie per trovare un alloggio, impresa spesso difficile.

A Ginevra, a chiedere una delle 273 stanze messe a disposizione dall’Università sono state 1300 persone. Così, l’ateneo ha lanciato un nuovo programma: alloggi in cambio di servizi, resi a chi li mette a disposizione.

Da qualche giorno, Claudine ospita Lucianna, studentessa brasiliana a Ginevra per un master. Oggi, firmano insieme un contratto: Lucianna abiterà da Claudine in cambio di alcuni servizi.

“L’alloggio è di 25 metri quadrati, quindi presterai 25 ore di lavoro, poco meno di 6 a settimana. Quello che ti si chiede è di occuparti del cane.”

Oltre a questo, Lucianna verserà 120 franchi alla sua ospite. Le due donne formano una delle 23 coppie del nuovo programma lanciato dall’Università di Ginevra per alloggiare gli studenti. Una bella opportunità per questa studentessa di statistica, scelta tra centinaia di candidature.

“Avevo sentito che era molto difficile trovare una stanza a Ginevra, perché ci sono tantissimi studenti e pochissime camere. Per fortuna ho avuto questa bella opportunità.”

I servizi richiesti variano: alcuni devono fare la spesa o piccole commissioni, altri dare lezioni di musica oppure occuparsi del giardino, come Yvan, studente spagnolo di 22 anni che in cambio ha ottenuto una stanza da Arlette, che ne ha 90.

“Ho trovato interessante abitare con una persona più anziana, e soprattutto il fatto che sia qualcuno che viene dalla città in cui vado a vivere.”

E Arlette, con Yvan in casa, si sente sicura.

“I miei figli non volevano che alla mia età vivessi sola in questa casa. Devo dire che mi è andata davvero molto bene : non pensavo che sarei stata così contenta.”

Un programma di scambio ideato in Germania che sbarca a Ginevra per frenare la penuria di alloggi per studenti che affligge il Cantone.

“L’obiettivo”, spiega Sabine Estier Thévenoz di ‘Un’ora per metro quadrato’, “è di trovare tra le 100 e le 150 stanze grazie a questo sistema. Trovarne 130 vorrebbe dire offrire tante stanze quante se ne trovano in una piccola residenza universitaria e questo permetterebbe di combattere la penuria di alloggi.”

Una penuria che ogni anno porta centinaia di studenti che non trovano un tetto a rinunciare a frequentare l’università a Ginevra.

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