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Le armi svizzere della polizia francese accendono la polemica

gente con dei fucili che sparano proiettili di gomma
In Francia, sono sempre di più le persone che chiedono una moratoria sull'utilizzo degli LBD 40 da parte della polizia. Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.

Decine di ‘gilet gialli’ sono stati feriti da armi che sparano proiettili di gomma (LBD 40) fabbricate in Svizzera. L’armaiolo elvetico B&T si difende affermando che la Francia non utilizza le munizioni giuste.

“Allo@Place Beauvau, è per dare i connotati”. È il feed su Twitter che David DufresneCollegamento esterno ha lanciato a inizio dicembre. Giornalista e scrittore francese, docente all’Accademia del giornalismo e dei media dell’Università di Neuchâtel, David Dufresne censisce le violenze perpetrate dalle forze dell’ordine dall’inizio della crisi dei ‘gilet gialli’. Totale provvisorio: 350. “Conto i feriti, ma pure le violazioni del codice deontologico. Ci sono un centinaio di feriti gravi”, spiega il giornalista.

“Alcuni poliziotti si divertono a dire che gli LBD 40 non fanno più male di un servizio di Roger Federer” David Dufresne, giornalista

Gente che ha perso un occhio, crani fratturati, mani strappate… L’account Twitter di David Dufresne non è per le persone sensibili. Sui circa cento feriti gravi, un’ottantina è stata vittima degli LBD 40, le famose armi che sparano proiettili di gomma, fabbricate in Svizzera da Brügger & Thomet (B&TCollegamento esterno).

“Alcuni poliziotti si divertono a dire che gli LBD 40 non fanno più male di un servizio di Roger Federer”, afferma David Dufresne. “Le pallottole sfrecciano però a 300 km/h e non a 200, sono piccole e penetrano violentemente negli organi umani”.

Martedì scorso, il ministro dell’interno, Christophe Castaner, ha annunciato che gli agenti che utilizzano LBD 40 saranno equipaggiati con telecamere. Una direttiva che “risponde alla doppia esigenza di trasparenza e di esemplarità che dobbiamo ai francesi”, ha detto il ministro. L’Ispezione generale della polizia nazionale (IGPN) sta indagando su 81 casi di presunta violenza da parte delle forze dell’ordine, di cui quattro concernono persone gravemente ferite agli occhi, ha affermato Castaner.

Un’arma inadeguata?

“Il ministro riconosce finalmente una parte delle violenze perpetrate dalla polizia, che aveva negato per due mesi”, commenta David Dufresne. Per il giornalista, l’LBD 40, “un’arma di una precisione tipica svizzera”, non è fatta per il mantenimento dell’ordine. Forse è efficace nel quadro di operazioni contro la criminalità, ma non per rispondere ai manifestanti, nemmeno se sono esagitati.

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“Chi dice mantenimento dell’ordine dice folla e quindi movimento. L’LBD 40 presuppone però di mirare in modo appropriato, ciò che è spesso impossibile in queste condizioni”. D’altronde, aggiunge il giornalista, grandi Stati europei quali la Gran Bretagna e la Germania non utilizzano quest’arma per gestire le manifestazioni.

“Se ci tolgono gli LBD 40, avremo soltanto il nostro scudo e il nostro manganello” Eric Marrocq, sindacato Alliance

Colpa delle munizioni

L’LBD 40 “è stato concepito per il mantenimento dell’ordine”, assicura un portavoce di B&T, la cui sede si trova a Thun, nel canton Berna. Chi accusa l’LBD 40 “afferma ingiustamente che le munizioni utilizzate, considerate pericolose o improprie, sono state fabbricate e consegnate da B&T”. La Francia si è invece rifornita presso il produttore francese Alsetex. “Non possiamo valutare il pericolo potenziale delle munizioni utilizzate in Francia. A questo proposito, va sottolineato che le munizioni impiegate influiscono in modo sostanziale sugli effetti e la precisione”.

B&T aggiunge che le polizie cantonali in Svizzera “hanno valutato il potenziale di rischio dei nostri proiettili SIR e hanno autorizzato il loro impiego. Nel caso di un utilizzo adeguato del sistema, il rischio di ferimento è basso”.

Si tratta di un argomento commerciale nei confronti di un cliente (la Francia) che ha preferito rifornirsi di munizioni altrove? B&T assicura di non conoscere le munizioni fabbricate dal suo concorrente francese.

Chiesta una moratoria

Dagli anni Novanta, la polizia francese impiega armi “non letali” nelle operazioni di mantenimento dell’ordine. Utilizza dapprima le ‘flash-ball’, prodotte in Francia dal fabbricante di fucili da caccia Verney-Carron. Imprecise e poco potenti, le flash-ball sono stata sostituite nel 2009 dagli LBD 40 di B&T.

“A forza di parlare di ‘armi non letali’, ‘subletali’ o a ‘letalità attenuata’, si finisce col credere che non fanno male e questo tende a disinibire i tiratori”, teme David Dufresne. Il Difensore dei diritti Jacques Toubon ha chiesto una moratoria sull’utilizzo degli LBD 40 da parte delle forze dell’ordine.

“Se ci tolgono gli LBD 40, avremo soltanto il nostro scudo e il nostro manganello e, in futuro, ci saranno delle braccia rotte se delle persone entreranno in contatto”, ha reagito Eric Marrocq, un responsabile del sindacato dei poliziotti AllianceCollegamento esterno, sul giornale Sud-Ouest. “Sono i piantagrane e i delinquenti a entrare in contatto con i poliziotti con l’intenzione di aggredirli”.

Tre mesi di ‘gilet gialli’

18 ottobre 2018: in un video su Facebook, una sconosciuta, Jacline Mouraud, interpella il “Signor Macron”, denunciando “la caccia ai conducenti”. La petizione “Per una diminuzione dei prezzi del carburante”, lanciata da un’altra sconosciuta, raccoglie un enorme successo su Internet.

17 novembre: la prima giornata di blocco delle strade riunisce in Francia quasi 290’000 manifestanti che indossano un gilet giallo fosforescente.

1° dicembre: nel terzo sabato di mobilitazione si verificano molteplici atti di violenza, soprattutto a Parigi, dove l’Arco di Trionfo e numerosi quartieri chic sono teatro di scene di guerriglia urbana.

10 dicembre: il presidente Emmanuel Macron annuncia un aumento di 100 euro al mese del salario minimo garantito – a carico dello Stato – e la defiscalizzazione delle ore supplementari. Il costo delle misure annunciate dall’esecutivo dall’inizio della protesta è stimato a 10 miliardi di euro.

19 gennaio 2019: l’atto numero 10 dei ‘gilet gialli’ riunisce 84’000 persone in tutta la Francia, ovvero una mobilitazione identica a quella della settimana precedente. Il livello di violenza si riduce.

Traduzione dal francese di Luigi Jorio

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