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Srebrenica, in migliaia ricordano il massacro

In due giorni, 21 anni fa, oltre 8000 musulmani bosniaci furono sterminati dalle forze serbe; molte le vittime non ancora identificate.

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Decine di migliaia di persone ricordano oggi, 11 luglio, le vittime del massacro di Srebrenic​​​​​​​a di 21 anni fa. In due giorni, nel 1995, oltre 8000 uomini musulmani bosniaci furono sterminati dalle forze serbe che avevano occupato la zona sotto il controllo dell’ONU. Molte delle vittime non sono ancora state identificate.

Per rendere più dolce l’ultimo viaggio, hanno stesso per loro dei petali di rosa sulla strada. Ieri, domenica, sono partite accompagnate così, dalla capitale della Bosnia – Erzegovina, le 127 bare contenenti gli ultimi resti a cui si è riusciti a dare un nome.

Saranno accolti dalla terra in cui erano probabilmente già stati seppelliti, per poi essere spostati più e più volte, da una fossa comune all’altra, quando i loro boia hanno cercato di coprire le tracce del loro crimine. Per questo, di molte vittime si è ritrovato solo qualche poverissimo resto, aggiungendo dolore al dolore come nel caso di questa donna, che oggi potrà seppellire suo marito: “È stato difficile aspettare vent’anni. Non ho potuto dormire, per tutto questo tempo, potevo solo pregare.”

Oltre al marito di Sana, tra le altre 127 vittime identificate ci sono 12 ragazzi: il più giovane aveva 14 anni. Andranno ad aggiungersi ai 6377 già identificati, mentre mancano all’appello i resti di oltre 1800 persone.

Alla commemorazione di quest’anno non parteciperanno, per richiesta delle madri di Srebrenica, le autorità serbe: l’accesso al memoriale di Potocari è vietato a chi si rifiuta di definire genocidio la strage di Srebrenica. Per questo, lo scorso anno, il premier serbo Aleksandar Vucic era stato allontanato a sassate. Perché ogni anno si seppelliscono le vittime ritrovate, ma il rancore rimane fin troppo vivo e presente.

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