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Ripensamento di Trump sulle famiglie divise al confine

Trump alla scrivania, nel gesto di chiudere una cartelletta contente il decreto firmato; a sx la segretaria Nielsen, a dx Pence
"Vogliamo 'cuore' e sicurezza in America!", ha twittato il presidente. Keystone

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha revocato il provvedimento che separava i figli dai genitori delle famiglie di migranti che varcano illegalmente la frontiera Messico-USA. 

Nel firmare il decreto, Trump ha però sottolineato la linea della “tolleranza zero” andrà avanti. “Vogliamo sicurezza per il nostro Paese ma allo stesso tempo abbiamo compassione, vogliamo tenere le famiglie unite”, aveva dichiarato poco prima.

Il presidente USA, per la verità, era stato travolto da una pressione planetaria. Le aziende della ‘Silicon Valley’, le star come Bruce Springsteen e Bono Vox, gli evangelici, la premier britannica Theresa May e gli stessi repubblicani americani avevano espresso il loro dissenso.

Per quanto convinto da motivi elettorali e d’immagine, sarebbe stata la first lady Melania -secondo una fonte della Casa Bianca citata dalla CNN- a lavorare dietro le quinte per spingere il marito a cambiare idea sulla separazione, che fino a martedì Trump riteneva obbligatoria per legge.

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Oltre a firmare l’ordine che obbligherà le autorità a tenere le famiglie unite, il presidente ha rinviato il tradizionale picnic con i parlamentari e i loro famigliari previsto per giovedì alla Casa Bianca.

“Non mi sembra giusto farlo”, ha spiegato, timoroso che circolassero scene di divertimento in contrasto con quelle dei bimbi che piangono nelle gabbie alla frontiera.

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