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L’omosessualità non esiste in Iran

Mentre molti paesi occidentali si aprono al matrimonio tra persone dello stesso sesso, l’omosessualità è tuttora punita con la pena di morte in tredici paesi, tra cui l’Iran. La fotografa iraniana-svizzera Laurence Rasti ha incontrato chi ha scelto di fuggire per vivere liberalmente il proprio amore.

 «A differenza del vostro paese, in Iran non esiste l’omosessualità», ha affermato il 24 settembre 2007 l’allora presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Una frase che dà il titolo alla serie di fotografie realizzata da Laurence Rasti.

Figlia di una coppia di iraniani, Laurence Rasti è cresciuta in Svizzera in un contesto multiculturale. Il suo lavoro d’immersione l’ha portata a Denizli, cittadina turca dalla quale transitano centinaia di rifugiati omosessuali iraniani, nell’attesa di raggiungere un paese dove poter vivere liberamente il proprio amore.

In questo contesto d’incertezza, dove l’anonimato è la miglior protezione, il lavoro della fotografa 28enne s’interroga sul significato dei concetti di identità e di genere. «La mia intenzione era soprattutto quella di non vittimizzare le persone, ma di mettere l’accento sulla loro situazione e sulla speranza che evoca», spiega Laurence Rasti.

Le fotografie sono esposte al museo Sic ! Raum für KunstCollegamento esterno di Lucerna, fino al 1° luglio 2017.


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