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Il tesoro nascosto degli svizzeri

Il sistema di previdenza per la vecchiaia permette di guardare serenamente al futuro.
Il sistema svizzero di previdenza per la vecchiaia ha permesso finora alla maggior parte della popolazione di guardare in modo sereno al futuro, almeno dal punto di vista finanziario. Keystone

Diventata obbligatoria nel 1985, la previdenza professionale ha ormai assunto un ruolo di grande importanza economica e sociale in Svizzera. I capitali di risparmio, amministrati da casse pensioni e assicuratori, superano abbondantemente il Prodotto interno lordo e le riserve della Banca nazionale svizzera. 

Assieme all’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS), gestita dallo Stato, la previdenza professionale ha come scopo di garantire il mantenimento, in buona misura, del tenore di vita abituale in caso di pensionamento, decesso o invalidità. Oggi circa 4,1 milioni di persone, attive professionalmente, sono affiliate a casse pensioni e assicurazioni collettive. Più di 1,1 milioni beneficiano di rendite della previdenza professionale. 

Negli ultimi decenni, il “secondo pilastro” del sistema previdenziale svizzero ha pure assunto un’impressionante dimensione economica: nel 2016 i fondi della previdenza professionale hanno superato, per la prima volta, addirittura 1’000 miliardi di franchi, raggiungendo alla fine dell’anno la somma di 1’029 miliardi. Circa l’80% dei capitali di risparmio sono gestiti da casse pensioni e il resto da assicuratori. 

A titolo di paragone, le riserve della Banca nazionale svizzera (BNS) – cresciute in modo spettacolare negli ultimi anni in seguito agli sforzi compiuti dall’istituto di emissione per contrastare l’apprezzamento del franco – erano di “appena” 690 miliardi di franchi alla fine del 2016. E il Prodotto interno lordo (PIL) generato dalla Svizzera durante l’anno scorso non è andato oltre i 658 miliardi.

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Di fronte a queste cifre, l’AVS fa figura di “parente povero”. Il capitale accumulato nel “primo pilastro” è di appena 44 miliardi di franchi. E questo benché l’assicurazione statale svolga un ruolo sociale ancora più importante, dato che copre attualmente ben il 40% del reddito medio dei pensionati, contro il 20% della previdenza professionale. 

Questa differenza è legata al fatto che l’AVS è gestita in base ad un sistema di ripartizione: i contributi degli assicurati attivi e dei datori di lavoro sono direttamente impiegati per finanziare le rendite dei pensionati. La previdenza professionale è gestita invece secondo un sistema di capitalizzazione: i contributi vengono messi da parte individualmente per ogni assicurato e versati a partire dal pensionamento. Il capitale accumulato nelle casse pensioni dagli assicurati è, in media, di quasi 100’000 franchi per persona, mentre quello dei pensionati supera 300’000 franchi per persona. Un cospicuo tesoro di cui molti non si rendono quasi conto, ma che fa parte della ricchezza degli svizzeri. 

A livello politico, i due pilastri del sistema previdenziale sono da tempo oggetto di battaglie: mentre la sinistra considera prioritaria l’AVS, la destra propende piuttosto per la previdenza professionale. I due sistemi hanno però il vantaggio di essere complementari di fronte alle grandi sfide economico-sociali. Ad esempio, l’invecchiamento della popolazione pesa maggiormente sull’AVS, dato che non sono previste grandi riserve per finanziare le rendite correnti. Gli ingenti capitali della previdenza professionale sono invece più esposti alle crisi dei mercati finanziari, come è stato il caso nel 2007, quando le riserve hanno subito un’importante flessione.

Riforma del sistema previdenziale svizzero 

Il prossimo 24 settembre, il popolo svizzero è chiamato ad esprimersi su Previdenza per la vecchiaia 2020, la più importante riforma del sistema previdenziale approvata negli ultimi decenni dal parlamento. Questo progetto mira a garantire anche in futuro il finanziamento dell’AVS e della previdenza professionale, di fronte alle sfide economiche e demografiche. 

Previdenza 2020 è sostenuta dalle principali forze di centro e di sinistra – Partito popolare democratico, Partito borghese democratico, Verdi liberali, Partito socialista e Partito ecologista svizzero – per i quali si tratta di una riforma equilibrata che permette di assicurare le rendite e rafforzare l’AVS. 

Si oppongono invece i maggiori partiti più a destra – Partito liberale radicale e Unione democratica di centro – che considerano il progetto iniquo e inadeguato per risolvere i problemi della previdenza per la vecchiaia. La riforma è combattuta anche da alcuni sindacati minori e gruppi di sinistra che respingono l’aumento dell’età di pensionamento per le donne e riduzioni delle rendite.

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