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Fisco, i ricchi ticinesi diventeranno frontalieri?

Sta suscitando interesse il recente annuncio dell’introduzione nella legge di Bilancio italiana per il 2017 di una tassa forfettaria per attrarre ricchi contribuenti dall’estero. Tra di essi, oltre ai miliardari in uscita dalla City di Londra del dopo-Brexit, potrebbero esserci anche diversi super ricchi confederati, allettati dal trattamento di favore che sarà loro concesso dall’Italia se trasferiranno la loro residenza (e soprattutto il domicilio fiscale) nella vicina Repubblica. 

Anche l’ordinamento federale e quelli cantonali prevedono agevolazioni tributarie per stranieri ultra benestanti disposti a risiedere nella Confederazione ma la flat tax italiana potrebbe, almeno dalle premesse teoriche, risultare più efficace. 

Imposta forfettaria di 100’000 euro

In attesa della circolare ministeriale che chiarirà gli aspetti applicativi delle nuove norme, si sa che i cittadini residenti all’estero in almeno 9 degli ultimi 10 anni avranno il diritto di essere tassati annualmente per un importo fisso di 100’000 euro per tutte le loro attività e patrimoni detenuti fuori dall’Italia. Indipendentemente dall’effettivo ammontare dei redditi conseguiti (all’estero). 

Nel 2014 sono stati 5’382 in Svizzera i ricchi cittadini stranieri tassati in modo forfettario in base alle disposizioni federali e cantonali dell’imposizione secondo dispendio. Rispetto al rilevamento di due anni prima il loro numero è calato del 4,5% ma gli introiti sono cresciti del 6,5% a 740 milioni di franchi.

In media ognuno di loro ha pagato all’erario elvetico (Confederazione, cantoni e comuni) 137’500 franchi (circa 126’000 euro). In Ticino i globalisti censiti erano 955 (+78) e hanno versato 109 milioni di imposte (28 per quelle federali, 45 per le cantonali e 36 per le comunali).

Il regime speciale durerà 15 anni (successivamente i beneficiari verranno imposti in base alle aliquote vigenti per i contribuenti italiani) e si potrà estendere ai familiari, ai quali verrà applicato un forfait di 25’000 euro. L’opzione delle essere esercitata entro i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi (per il 2017 entro il 30 settembre 2018) e il pagamento di 100’000 euro deve avvenire in un’unica soluzione.

Il trattamento normativo nella Confederazione

Anche in Svizzera esiste una normativa di favore per i ricchi stranieri ma non si configura come un flat tax. Le imposte cantonali e federale, sostitutive di quelle ordinarie sul reddito, si fondano sul dispendio del contribuente, che oltre a non avere la cittadinanza elvetica, non deve aver esercitato un’attività lucrativa nella Confederazione e per almeno 10 anni non deve essere stato assoggettato illimitatamente al fisco svizzero (articolo 14 della Legge federale sull’imposta federale direttaCollegamento esterno).

Il tributo, recitano le disposizioni federali, è calcolato “sulla base delle spese annuali corrispondenti al tenore di vita del contribuente e delle persone al cui sostentamento egli provvede”. Con un preciso limite legale: il reddito minimo imponibile non potrà essere inferiore ai 400’000 franchi (altri criteri richiamati dalla legge sono il settuplo della pigione annua o del valore locativo dell’immobile di proprietà e il triplo del costo della pensione annua per vitto e alloggio). Va sottolineato che proprio dall’anno scorso sono state inasprite in Ticino le norme per i cosiddetti globalisti, che sono ora tassati anche sulla sostanza (patrimonio). 

Alla luce del diverso contesto legale e delle novità introdotte nell’ordinamento fiscale italiano si potrà assistere nei prossimi tempi, come già paventato da qualcuno, all’eventuale spostamento della residenza di pochi chilometri da parte di facoltosi contribuenti ticinesi, che potrebbero quindi aggiungersi ai cospicui flussi di frontalieri, ma questa volta in senso contrario. 

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