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Firmato l’accordo tra Turchia e Armenia

Nonostante alcuni problemi dell'ultima ora, Turchia e Armenia hanno firmato sabato sera a Zurigo l'accordo di normalizzazione che dovrebbe porre fine a un lungo periodo di tensioni.

Dopo quasi un secolo di ostilità, i ministri degli esteri turco Ahmet Davutoglu ed armeno Edward Nalbandian hanno sottoscritto i protocolli in vista dell’allacciamento di relazioni diplomatiche e della riapertura delle frontiere tra i due paesi.

Nel pomeriggio, la firma dell’accordo di normalizzazione delle relazioni tra Turchia e Armenia era stata rinviata «a data da destinarsi» per non meglio precisate «difficoltà intervenute all’ultimo momento tra la delegazione statunitense e quella armena». Lo aveva riferito l’emittente privata turca Ntv.

Alla cerimonia, iniziata quindi con alcune ore di ritardo, hanno preso parte anche la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey, la segretaria di Stato statunitense Hillary Clinton, il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e quello francese Bernard Kouchner. Le istituzioni europee erano rappresentate dal presidente del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa – lo sloveno Samuel Zbogar – e dal capo della diplomazia Javier Solana.

In un comunicato, l’Unione europea ha definito la firma «un passo coraggioso» verso la pace e la stabilità nella regione del Caucaso meridionale e «una decisione storica che mostra la disponibilità al compromesso su entrambi i fronti».

Le relazioni tra Turchia e Armenia sono state sinora segnate dalle divergenze sui massacri di cui furono vittima gli armeni tra il 1915 e il 1917 all’epoca dell’Impero Ottomano.

La Turchia nega che si sia trattato di un genocidio, come hanno sempre sostenuto gli armeni, soprattutto quelli della diaspora: per questo motivo non ha mai allacciato rapporti diplomatici con l’Armenia. Ankara, inoltre, nel 1993 ha chiuso le frontiere con il Paese vicino dopo la secessione dell’enclave cristiana del Nagorno-Karabakh dal musulmano Azerbaigian.

Dopo decenni di gelo, lo scorso 31 agosto Ankara e Yerevan avevano annunciato di aver concordato i due documenti

swissinfo.ch e agenzie

Il primo protocollo concerne il ristabilimento delle relazioni diplomatiche e delle sue conseguenze: rispetto dell’integralità territoriale e delle frontiere attuali.

Il secondo protocollo riguarda gli sviluppi economici, tecnici, culturali e storici delle future relazioni. In particolare: l’apertura della frontiera turco-armena e la costituzione di un gruppo di esperti incaricato di studiare quanto accaduto agli armeni di Anatolia nel 1915.

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