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Fine del viaggio della pace per Calmy-Rey

La ministra svizzera degli esteri accolta calorosamente dal presidente sudcoreano Roh Moo Hyun Keystone

Con una tappa a Pechino, la ministra svizzera degli esteri ha concluso la sua visita di 10 giorni in Asia.

I dirigenti di Pechino hanno lodato gli sforzi intrapresi da Micheline Calmy-Rey per favorire il dialogo e una soluzione di pace tra le due Coree.

Anche la Cina ha accolto positivamente l’offerta elvetica di buoni uffici per mediare nella crisi coreana. Durante la sua breve tappa a Pechino, in conclusione del suo viaggio di 10 giorni in Asia, la responsabile della diplomazia elvetica ha ricevuto parole di apprezzamento da parte dei suoi interlocutori cinesi.

Lo stesso primo ministro cinese, Wen Jiabao, ha salutato gli sforzi intrapresi da Micheline Calmy-Rey nel corso della sua visita nelle due Coree. Pochi giorni fa, la ministra svizzera degli esteri aveva, tra l’altro, attraversato a piedi la linea di demarcazione che divide i due paesi.

La Cina e la Svizzera godono di un «capitale di fiducia» presso le due Coree e continueranno «a fare tutto il possibile» per promuovere il dialogo tra Seul e Pyongyang, ha dichiarato il ministro cinese degli esteri Li Zhaooxing, secondo quanto riferito da Urs Ziswiler, consigliere diplomatico di Calmy-Rey.

Nuovo round negoziale a Ginevra?

Secondo il capo della diplomazia cinese, Ginevra potrebbe ospitare un nuovo round negoziale per cercare soluzioni alla crisi coreana. Già in due occasioni – nel 1997 e nel 1998 – la Svizzera ha organizzato riunioni quadripartire (Pyongyang, Seul, Washington e Pechino) per giungere ad un accordo di pace fra le due Coree.

Nel corso del loro incontro, i due ministri hanno affrontato anche il tema dei diritti umani: il dialogo sull’argomento proseguirà e una riunione congiunta di esperti avrà luogo in autunno su suolo elvetico, ha spiegato Ziswiler.

Calmy-Rey non ha mancato di sollevare il problema della pena di morte: secondo Amnesty International la Cina è infatti la nazione con il più alto numero di esecuzioni capitali. Nel 2002 sono state almeno 1060, contro le 113 dell’Iran e le 71 degli Stati Uniti (questi tre paesi insieme sono responsabili dell’81% delle esecuzioni note).

Micheline Calmy-Rey si è poi informata sulla situazione della Sars: la Cina è la nazione più colpita, con oltre 5200 casi di contagio e 300 morti.

Un gesto di pace significativo

Giovedì, in un incontro con il presidente sudcoreano Roh Moo Hyun a Seul, la responsabile del dipartimento svizzero degli esteri ha ribadito la disponibilità della Confederazione ad assumere un ruolo di mediatore per favorire una soluzione pacifica.

“Il suo passaggio attraverso la linea di demarcazione a Panmunjon rappresenta un segnale significativo verso la pace” ha dichiarato il capo dello Stato sudcoreano, rendendo omaggio alla ministra elvetica degli esteri che, pochi giorni fa, aveva attraversato a piedi la frontiera tra i due paesi.

Secondo Micheline Calmy-Rey, la prima rappresentante di un governo straniero a compiere questo passo simbolico, la disponibilità manifestata in quest’ambito dalle autorità di Pyongyang costituisce già di per sé un segno positivo.

Confederazione coreana?

La Corea del Nord si prefigge l’obiettivo politico di «creare una confederazione» con quella del Sud, ha inoltre comunicato Micheline Calmy-Rey al presidente sudcoreano.

Secondo Urs Ziswiler, consigliere diplomatico della ministra degli esteri, i nordcoreani hanno espresso l’auspicio che specialisti svizzeri di federalismo si rechino a Pyongyang. Per il momento non è però ancora stata fissata alcuna data precisa. L’idea di una Confederazione fra il nord e il sud non è totalmente nuova: era già stata discussa nel vertice intercoreano del 2000.

Micheline Calmy-Rey ha ribadito che la Svizzera è pronta ad offrire i suoi buoni uffici per risolvere i problemi della penisola. Berna è disposta a trasmetter messaggi, a facilitare contatti fra personalità delle due parti nel quadro di incontri internazionali, a mettere a disposizione esperti, ma anche a risovere questioni più semplici.

Dialogo con gli Stati uniti

Il governo nordcoreano, tramite la mediazione della delegazione svizzera, ha inoltre annunciato di voler tornare a discutere con gli Stati Uniti. Ora la palla «è nel campo degli USA», hanno affermato le autorità nordcoreane, stando a quanto riferito dalla Calmy-Rey.

I rapporti con Washington si sono nuovamente degradati in questi ultimi mesi a causa della ripresa del programma nucleare da parte di Pyongyang.

Il vertice tenuto a fine aprile a Pechino fra Stati Uniti, Corea del nord e Cina non ha permesso di sbloccare la situazione. Secondo Washington, i dirigenti nordcoreani hanno ammesso di possedere armi nucleari, ma si sono detti disposti a rinunciarvi in cambio di un patto di non aggressione con gli USA.

Un’offerta che la Casa Bianca e le autorità di Seul giudicano però con scetticismo, esigendo garanzie precise. Secondo la stampa sudocoreana vogliono una dichiarazione pubblica in cui la Corea del Nord annunci esplicitamente l’abbandono del suo programma nucleare.

swissinfo e agenzie

Micheline Calmy-Rey ha compiuto un viaggio di 10 giorni in Asia, la sua prima grande visita all’estero da quando ha assunto le redini della diplomazia svizzera.

Dopo aver visitato Pyongyang, la ministra svizzera degli esteri ha attraversato a piedi la linea di demarcazione che divide le due Coree.

È la prima volta che un rappresentante di un governo straniero è autorizzato a compiere un simile gesto simbolico.

In visita a Seul, Micheline Calmy-Rey ha trasmesso tre messaggi delle autorità nordcoreane al presidente sudcoreano, Roh Moo Hyun.

Il “viaggio della pace” in Asia si è concluso con una breve tappa a Pechino, dove la responsabile della diplomazia svizzera si è intrattenuta con i suoi interlocutori cinesi sulla crisi coreana, sul questione della pena di morte in Cina e sull’epidemia di Sars.

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