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Fine del gioco! Oppure no?…

Scaricare musica da internet: un piacere che "dovrebbe" costare... Keystone

È partita la caccia ai pirati musicali di Internet: non solo condividere, ma anche scaricare è reato, sostiene l'industria discografica svizzera.

Intanto però il Tribunale federale ha sospeso l’entrata in vigore della tassa sui lettori mp3, prevista per il primo di marzo.

“La Svizzera è uno dei pochi paesi al mondo che permette ancora di scaricare musica da Internet”, dice a swissinfo Mauro Osenda, responsabile per la Svizzera italiana della SUISA , la società che riscuote i diritti per gli autori di opere musicali.

Per questa ragione la federazione svizzera della fonografia (IFPI) ha lanciato lo scorso novembre l’iniziativa “Game Over” (fine del gioco): l’obiettivo è scovare e denunciare i pirati della musica in Rete.

Con questo progetto l’IFPI vuole combattere il fenomeno del cosiddetto ‘filesharing’ (la condivisione di documenti), che le fa perdere 25 milioni di franchi l’anno.

Fine del gioco

I programmi di condivisione di documenti (detti anche borse di scambio, ‘Peer-to-Peer’ o ‘P2P’) distruggono la base artistica ed economica di tutto quanto ruota attorno al mondo della produzione musicale, sostiene l’IFPI.

“Con questi programmi non è possibile scaricare senza condividere”, spiega a swissinfo Beat Högger, direttore della sezione svizzera dell’IFPI.

Chi naviga in Internet lascia sempre una traccia: ogni ordinatore possiede un numero (detto indirizzo IP, l’equivalente della targa per una vettura) personale ed unico. Attraverso questo numero è possibile risalire al nome e all’indirizzo dell’utente.

Terminata la fase istruttoria a fine dicembre, in questi giorni l’IFPI ha fatto partire le prime denunce.

Questione legale aperta

“L’offerta di opere (letterarie, musicali, scientifiche, etc.) senza la previa autorizzazione dell’autore o dell’avente diritto economico costituisce un reato”, recita la legge federale sul diritto d’autore e sui diritti di protezione affini (LDA).

Chi infrange queste norme è passibile di sanzioni che possono arrivare fino ai 100’000 franchi di multa o alla detenzione.

Per l’industria discografica svizzera anche la partecipazione passiva ad una borsa di scambio è da considerarsi reato, in quanto in tal modo si consente a terzi di accedere al proprio disco fisso e scaricare i file desiderati.

Fino ad oggi, tuttavia, nessun tribunale svizzero si è mai espresso sulla questione.

All’estero non si può

In Germania e Danimarca scaricare brani musicali dalle borse di scambio è proibito. Recentemente, un tribunale austriaco sentenziato che il download di opere musicali da fonti non legali è reato.

La legislazione italiana, quella inglese e quella irlandese non prevedono nemmeno il diritto alla copia di un cd, videocassetta o altro per uso privato.

Svezia, Argentina, Hongkong e Singapore intendono lanciare un’iniziativa simile a quella dell’IFPI.

Secondo Parisima Vez, portavoce dell’industria fonografica svizzera, “Il danno economico causato dalla pirateria privata è nettamente più importante in Svizzera che nel resto d’Europa”.

Legge in revisione

La legge sul diritto d’autore è attualmente in fase di revisione. L’obiettivo della nuova normativa è frenare la pirateria su Internet.

Il progetto è stato tuttavia criticato dall’industria discografica svizzera, per la quale il testo messo in consultazione non raggiungerebbe gli standard di protezione fissati dai trattati internazionali e sottoscritti dalla Svizzera.

“La legge attualmente in vigore è stata creata quando di Internet non si parlava ancora”, racconta Osenda. “Per noi deve valere il principio dell’analogia: ciò che vale per cd, dvd e cassette deve valere anche per il disco fisso del computer”, aggiunge Osenda.

Sospesa la tassa sugli mp3

Intanto, il primo di marzo prossimo era prevista l’entrata in vigore di una tassa sui lettori di mp3.

L’introduzione della tassa – in funzione della capacità di memorizzazione dell’apparecchio – è stata tuttavia sospesa dal Tribunale federale, che ha accolto il ricorso dell’Associazione svizzera per la tecnica dell’informazione, della comunicazione e dell’organizzazione (SWICO).

La SWICO riteneva infatti troppo stretti i tempi concessi all’industria e al commercio per adeguarsi alla nuova normativa.

Anche la Fondazione per la protezione dei consumatori non è d’accordo con questa nuova tassa, che farebbe aumentare il prezzo dei lettori mp3 di 10-30 franchi e dei registratori dvd di 90.

A suo parere, il consumatore pagherebbe tre volte per la stessa musica: quando la acquista online, quando la ascolta e quando la copia su cd.

swissinfo, Michel de Marchi

25 milioni di franchi all’anno: il minor guadagno per l’industria discografica svizzera a causa della pirateria.
32%: il calo delle vendite di cd in Svizzera negli ultimi 5 anni.
Tra 3’000 e 10’000 franchi, la multa per chi scarica musica illegalmente.
Fino a 100’000 franchi, se l’infrazione è commessa per mestiere.

Il diritto d’autore garantisce all’autore di un’opera il diritto di determinare se, quando e come la sua opera verrà utilizzata.

La legge svizzera consente l’uso privato di un’opera pubblicata. Per uso privato s’intende nell’ambito della famiglia, dei parenti e degli amici.

Le creazioni musicali sono protette contro la pubblicazione, la copia o la diffusione abusiva fino a 70 anni dopo la morte dell’autore.

Chi pubblica un’opera coperta da diritto d’autore è punito con la detenzione fino a un anno o con una multa.

Nessun tribunale svizzero si è finora espresso sulla questione del download (“scaricamento”) di musica da Internet.

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