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Ferrari, la mission impossible di Sergio

Sergio Marchionne keystone

Hypercorsivo di Massimo Donelli

Ha sedotto Barack ObamaCollegamento esterno e si è mangiato la ChryslerCollegamento esterno.

L’ha fusa con la FiatCollegamento esterno e ha creato FCACollegamento esterno: sede legale in Olanda, sede fiscale nel Regno UnitoCollegamento esterno e cervello industriale a Detroit.

Uguale: più utili e meno tasse.

Ha mandato a quel paese (nei fatti) prima Cgil e FiomCollegamento esterno, quindi ConfindustriaCollegamento esterno, infine Luca Cordero di MontezemoloCollegamento esterno, il figlioccio dell’avvocato Gianni AgnelliCollegamento esterno.

E non si è fermato lì.

Ha liquidato Matteo RenziCollegamento esterno con parole al vetrioloCollegamento esterno: “E’ la brutta copia di Obama, ma pensa di essere Obama. Invece è il sindaco di una piccola, povera città”.

Poi, con la stessa disinvoltura, l‘ha trasformato nella sua personale Collegamento esternomascotteCollegamento esterno, letteralmente.

Infatti, lo invita ovunque e il premier corre come una lepre, felice di cogliere ogni photo opportunityCollegamento esterno che può.

Dal Gran Premio di MonzaCollegamento esterno a MirafioriCollegamento esterno, dal cortile di Palazzo Chigi (trasformato in set per la Renegade e la nuova GiuliaCollegamento esterno) allo stabilimento di DetroitCollegamento esterno, fra i due è tutto uno scambiarsi sorrisi, abbracci e strette di mano a beneficio reciproco e delle telecamere.

A proposito di telecamere…

In rigoroso pullover blu girocollo (ormai un’icona), Marchionne ha fatto visita a Maurizio CrozzaCollegamento esterno, che lo imita alla grandissima, ed è apparso su La7Collegamento esterno mentre rideva divertito a vedere il suo… doppio.

Insomma, ci siamo capiti, no?

Sergio è un uomo di successo, cosmopolita, abile nella finanza, strepitoso nelle relazioni, sicuro di sé, capace di trasformare nemici in amici o di buttare all’aria in un attimo convenzioni, convinzioni, legami storici.

Un eroe senza paura, con tutta evidenza.

Invulnerabile, fin qui.

Un moderno AchilleCollegamento esterno che, però, proprio come il mitico guerriero greco, non sfugge alla regola del tallone.

Nella fattispecie, il tallone d’AchilleCollegamento esterno di Marchionne è la FerrariCollegamento esterno.

Certo, ne ha ricavato enormi soddisfazioni quotandola in BorsaCollegamento esterno.

E ha appena chiuso un eccezionale semestre di venditeCollegamento esterno.

Ma in Formula 1Collegamento esterno è nebbia fitta.

Anzi, fittissima.

Strapazzato regolarmente dalle MercedesCollegamento esterno, il Cavallino rampanteCollegamento esterno è stato umiliato perfino dalle Red BullCollegamento esterno.

Né ci sono speranze che, quest’anno, le gerarchie possano cambiare.

Ora, l’idea di perdere per Sergio è inaccettabile.

Letteralmente.

Figuriamoci se accetta di prendere sberle in mondovisione.

Così, dopo aver fatto volare gli stracciCollegamento esterno (attività in cui è maestro) e aver fatto arricciare molti nasiCollegamento esterno (un altro suo classico), ha compiuto l’ennesimo gran passo.

Questo: ha preso l’elicottero ed è volato a MaranelloCollegamento esterno per mettersi al comando della scuderia di cui è presidente, svelando crucci, riflessioni e programmiCollegamento esterno al Corriere della seraCollegamento esterno: “Voglio chiudere questa stagione con onore, con decenza, dando tutto ovviamente a ogni Gran premio. Ma dovevamo cambiare, non possiamo perdere altro tempo. La Ferrari è un bene del Paese, dobbiamo proteggerla, essere fieri di questa creatura concepita da uno dei più grandi talenti italiani: il grande EnzoCollegamento esterno“.

Ce la farà a ripetere le gesta del grandissimo DrakeCollegamento esterno?

O almeno quelleCollegamento esterno di Montezemolo?

Niki LaudaCollegamento esterno, uno che non le manda a direCollegamento esterno mai, sembra decisamente pessimista: “Più Marchionne si lancia in proclami, più gli italiani sbagliano. Sono molto sorpreso del loro flop, sono sotto pressione ed evidentemente è una situazione che non giova alla Ferrari” ha spiegatoCollegamento esterno alla tv tedesca RTLCollegamento esterno.

La sensazione, netta, è che il mondo della Formula 1 guardi Sergio come un marziano, un intruso, un presuntuoso che crede di poter capovolgere le sorti di Maranello senza avere le competenze tecniche e l’esperienza richiesti in uno sport complesso e altamente competitivo.

Marchionne, ovviamente, non si cura del giudizio altrui.

E tira dritto.

Vedremo se anche stavolta concluderà con successo la mission impossible che si è autoassegnato.

Oppure se, una tantumCollegamento esterno, resterà vittima dell’hybris.

Che cos’è l’hybris?

Affido la risposta al Vocabolario TreccaniCollegamento esterno: “Traslitterazione del gr. ὕβρις, che significa genericamente «insolenza, tracotanza», e nella cultura greca antica è anche personificazione della prevaricazione dell’uomo contro il volere divino: è l’orgoglio che, derivato dalla propria potenza o fortuna, si manifesta con un atteggiamento di ostinata sopravvalutazione delle proprie forze, e come tale viene punito dagli dèi direttamente o attraverso la condanna delle istituzioni terrene”.

Tutto chiaro?

Non resta che attendere…

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