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Si aggravano le accuse contro la deputata ticinese Lisa Bosia Mirra

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Questo contenuto è stato pubblicato il 14 ottobre 2016
swissinfo.ch e RSI (TG del 13.10.2016)


Emergono nuovi dettagli nell’inchiesta che vede coinvolta la parlamentare ticinese Lisa Bosia Mirra, fermata il 1° settembre al confine italo-svizzero mentre tentava di far entrare illegalmente quattro migranti minorenni. Stando a quanto dichiarato nel verbale, la socialista avrebbe funto da staffetta in sei occasioni, rivela la Radiotelevisione svizzera (RSI). 

Fondatrice dell’ONG “Firdaus”, Lisa Bosia Mirra era stata fermata il 1° settembre alla dogana di San Pietro di Stabio, mentre era alla guida di un’automobile con targhe ticinesi che fungeva da apripista. Dietro, un furgone con a bordo quattro migranti africani minorenni, guidato da un 53enne domiciliato nel canton Berna.

Accusata di favoreggiamento all’entrata illegale, Lisa Bosia Mirra avrebbe dichiarato nel verbale di aver partecipato a sei “viaggi” di questo tipo, sempre come staffetta e senza mai sapere il numero esatto di profughi a bordo dell’altro veicolo. La deputata è inoltre sospettata di aver fornito ai profughi informazioni penalmente rilevanti.  

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