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Uno steroide apre nuove prospettive nella cura della Covid-19

infermiera e paziente in un reparto di cure intensive
Il desametasone si è rivelato efficace nei pazienti sottoposti a ventilazione, mentre non sembra avere alcun beneficio per quelli che non hanno bisogno di assistenza respiratoria. Keystone / Neil Hall

Il desametasone riduce la mortalità nei pazienti più gravemente affetti dal virus. È la conclusione a cui è giunto un team di ricercatori britannici nel quadro di un ampio studio clinico.

“Con questo trattamento potrebbe essere evitato un decesso ogni otto pazienti sottoposti a ventilazione artificiale”, si legge nel comunicatoCollegamento esterno diramato martedì dai responsabili dello studio clinico Recovery, che sta analizzando l’impatto di sei diversi farmaci sulle persone affette da Covid-19.

Il desametasone – questo il nome del glucocorticoide utilizzato finora per trattare diverse malattie infiammatorie e autoimmuni – ha anche un altro vantaggio: “È economico, già sul mercato e può essere immediatamente utilizzato per salvare vite umane in tutto il mondo”, ha commentato uno dei responsabili di Recovery, il professore Peter Horby, dell’Università di Oxford.

“Si tratta di un progresso importante nella ricerca di nuovi modi di curare i malati di Covid-19”, ha dal canto suo sottolineato Stephen Powis, direttore medico dell’NHS, il servizio sanitario britannico.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha salutato quello che ha definito un “passo in avanti scientifico”. “È il primo trattamento verificato che riduce la mortalità nei pazienti affetti da Covid-19 sotto assistenza respiratoria”, ha commentato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il servizio del TG:

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Finora, nonostante la moltitudine di piste seguite, nessun altro trattamento ha avuto risultati altrettanto positivi. All’inizio di giugno, lo stesso studio clinico di Recovery aveva concluso che l’idrossiclorochina, in cui alcuni paesi nutrono grandi speranze, non aveva un effetto benefico contro la Covid-19.

Ciò ha portato le autorità sanitarie USA a ritirare lunedì il permesso per usare l’idrossiclorochina contro la Covid-19, nonché un farmaco correlato, la clorochina, difeso dal presidente Donald Trump.

Alla fine di aprile, il gruppo ospedaliero parigino AP-HP aveva assicurato che un altro farmaco, il tocilizumab, aveva “significativamente” ridotto il rischio di morte o di rianimazione nei pazienti affetti da Covid-19 in gravi condizioni. Le affermazioni non sono però ancora state corroborate da cifre o dalla pubblicazione di uno studio.

Allo studio clinico di Recovery, che analizza sei farmaci diversi, partecipano oltre 11’500 pazienti di 175 ospedali britannici.

Complessivamente 2’140 pazienti hanno ricevuto desametasone per 10 giorni alla dose di 6 mg al giorno. Rispetto ai 4’321 altri pazienti che non hanno ricevuto questo farmaco, i ricercatori hanno stabilito che il trattamento ha ridotto la mortalità di un terzo nei pazienti sottoposti a ventilazione artificiale e di un quinto in quelli che ricevevano solo ossigeno.

Per contro, il trattamento non ha mostrato alcun beneficio per i pazienti che non avevano bisogno di assistenza respiratoria.

In Cina nuovi casi

L’annuncio arriva nel momento in cui la pandemia sembra riprendere vigore laddove era scoppiata, ovvero in Cina. A Pechino martedì sono stati registrati 31 nuovi casi e le autorità hanno deciso di chiudere di nuovo tutte le scuole.

I residenti sono stati invitati a evitare viaggi “non essenziali” fuori città e circa 30 aree residenziali sono state confinate.

Il servizio da Pechino di Gabriele Battaglia:

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tvsvizzera.it/mar/agenzie con RSI (TG del 17.6.2020)

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