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Fare i compiti prima della visita di Mattarella in Svizzera

Due persone sorridono
Il presidente dell'OSE Filippo Lombardi e l'ambasciatrice svizzera a Roma, Monika Schmutz Kirgöz, a Firenze. Balz Rigendinger

Incontri e scambi diretti di persona, finalmente. Il Congresso degli Svizzeri all'estero tenutosi a Firenze nel fine settimana è stato un evento gradito a molti, conviviale e al contempo informativo.

Sono 56’000 i cittadini e le cittadine di nazionalità svizzera che vivono in Italia. Oltre cento di loro hanno partecipato all’incontro a Firenze nel fine settimana. La nuova ambasciatrice della Confederazione a Roma, Monika Schmutz Kirgöz ha sottolineato gli stretti legami che uniscono i due Paesi. La Svizzera acquista in Italia una quantità di beni pari a quelle che compra in Cina, India e Russia messe insieme, ha affermato l’ambasciatrice, riferendosi a una statistica risalente a prima dell’aggressione russa in Ucraina. In perfetto italiano ha aggiunto: “Entrambi i Paesi condividono una frontiera lunga 800 chilometri che unisce più di quanto divida”.

Ultima spinta all’accordo transfrontaliero

Tuttavia, le relazioni tra Italia e Svizzera non sono prive di ombre. Da anni i due Paesi stanno lavorando a un accordo sulla tassazione delle lavoratrici e dei lavoratori frontalieri. Un dossier scottante se si considera che sono 75’000 le persone residenti in Italia che quotidianamente si recano a lavorare nel solo Cantone Ticino. Entrambi i Paesi auspicano un regolamento vincolante sulla tassazione di questa manodopera pendolare, ma il processo è complesso.

Inoltre, la Svizzera è sulla lista nera dell’Italia da più di 20 anni, inizialmente per ragioni legate alle tasse e alla fuga di capitali. Secondo il Governo svizzero, la lista non ha un impatto diretto sulle banche elvetiche. Tuttavia, ha una “connotazione negativa” per l’immagine della Svizzera. Ancora alla fine dello scorso aprile, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha invitato l’Italia a togliere Berna dalla “Black list”. “Non fa niente, ma è brutto esserci”, ha affermato.

Fissata la visita di Stato di Mattarella

In autunno, il presidente italiano Sergio Mattarella si recherà in Svizzera per una visita ufficiale: un giorno a Berna con l’intero Consiglio federale e un giorno a Zurigo. Secondo l’ambasciatrice Schmutz Kirgöz tutto è deciso tranne la data esatta. C’è ancora margine di manovra per sciogliere i nodi. Ma è un obiettivo ambizioso.

In Svizzera, tutto è pronto per sottoporre l’accordo sulla tassazione di frontalieri e frontaliere ad entrambe le camere del Parlamento entro la fine dell’anno. Ma in Italia si fatica. Fino a poco tempo fa, l’accordo non era nemmeno all’ordine del giorno del Parlamento a Roma. La Svizzera ora solleva la questione ad ogni occasione. Il problema è che la commissione della politica estera del Senato italiano, la quale deve ratificare l’accordo, si è sciolta. Tutti i suoi membri si sono dimessi per protesta poiché il presidente della commissione – ammiratore del presidente russo Vladimir Putin – ha voluto restare al suo posto. Insomma, la squadra che avrebbe dovuto portare a termine il trattato bilaterale con la Svizzera al momento non esiste nemmeno. L’obiettivo resta comunque quello di far entrare in vigore l’accordo il prossimo primo gennaio.

Due persone discutono
Il Presidente dell’OSE Filippo Lombardi a colloquio con Gianfranco Definti, delegato OSE per l’Italia. Balz Rigendinger

La presenza di Filippo Lombardi è stata particolarmente apprezzata a Firenze. Era da tempo che un presidente dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) non si presentava in Italia, ha osservato Gianfranco Definti, membro del Comitato direttivo dell’OSE. Prima dell’incontro ha condotto un’intervista con Lombardi dando a quest’ultimo una piattaforma perfetta per esprimere opinioni e raccontare aneddoti. A proposito del voto elettronico ha dichiarato: “Non si tratta solo del diritto di voto, ma anche della partecipazione alla meravigliosa democrazia diretta”.

Manodopera qualificata

Si è parlato anche della storia del Ticino, del ruolo di Lombardi per la squadra di hockey su ghiaccio Ambrì Piotta e del desidero di ringiovanire l’OSE. A questo proposito, Lombardi ha presentato la nuova iniziativa “Ritorno in Svizzera”, la quale intende rivolgersi ai giovani svizzeri e svizzere di seconda o terza generazione residenti all’estero affinché tornino nella Confederazione. IL presidente dell’OSE considera il progetto la punta di diamante contro la carenza di manodopera qualificata.  

Anche Alex Hauenstein, presidente della fondazione Piazza degli Svizzeri all’estero di Brunnen, si è recato a Firenze appositamente dalla Svizzera per un breve discorso di ringraziamento. Hauenstein ha informato sui recenti miglioramenti apportati alla località sul Lago dei Quattro Cantoni. Gran parte delle donazioni che hanno finanziato i lavori provengono dalla diaspora svizzera in Italia: anche questo è un chiaro segno dell’attaccamento alla patria d’origine.

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