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Nel cantiere di Expo 2015 tra ruspe e trivelle

Il cantiere di Expo 2015 dovrebbe concludersi nell'aprile 2015, ma non tutte le opere saranno consegnate in tempo. Fotografia di Architettura Federico Brunetti

A un anno e mezzo dall’inizio della grande esposizione di Milano del 2015, nel cantiere che ospiterà i padiglioni si lavora a pieno ritmo. Anche se è ormai certo che alcune opere viabilistiche e infrastrutturali collegate ad Expo 2015, non verranno consegnate in tempo.

Vista dall’alto l’area del cantiere di 1,1 milioni di metri quadrati della periferia ovest di Milano dove sorgeranno i padiglioni di Expo 2015, sembra ancora più estesa. Costruito tra le autostrade Milano-Laghi e Milano-Torino, diventerà uno dei luoghi a più alta densità infrastrutturale d’Italia e sarà raggiungibile agevolmente via automobile, metropolitana e treno dai venti milioni di visitatori attesi.

Alcune decine di torrette di cemento, costruite per i cosiddetti sotto-servizi (elettricità, fognature, allacciamenti idrici e del gas), e una «vela» – la prima di una serie che coprirà l’intera area espositiva proteggendola da caldo e intemperie – hanno sostituito la monotonia di terra e fango di pochi mesi fa.

I circa 800 operai che vi lavorano a pieno ritmo e che diventeranno a breve 3’500, sembrano formiche che si muovono tracciando coi loro movimenti e i loro mezzi la linea della pianta ortogonale formata dalle due arterie, il decumano (lungo un chilometro e mezzo) e il cardo (di 350 metri), che si intersecano a croce e attorno alle quali verranno costruiti i padiglioni.

Altri sviluppi

Un’area che comincia a prendere forma

Camminando sul viadotto in fase di ultimazione che collegherà l’autostrada Milano-Varese al terminal della metropolitana di Molino Dorino e che passa sopra il sito, si sente un gran rumore di scavatrici che spostano terra e di trivelle che bucano il terreno.

Da questo osservatorio privilegiato dove siamo stati accompagnati per una visita «sospesa» del cantiere, non si vede più la linea d’acqua del Guisa che prima attraversava l’area e scorreva indisturbato. Il torrente è stato deviato e andrà ad alimentare il fiumiciattolo attorno al perimetro.

Anche la via Belgioioso che prima si trovava nell’area del cantiere, è stata spostata e i lavori per la costruzione della Lake Arena, il grande spazio open air pensato per 20.000 persone, sono stati da qualche giorno avviati.

A poco più di 500 giorni all’inizio della grande esposizione di Milano che proprio ieri ha eguagliato il record di 139 paesi partecipanti come a Shangai con l’adesione dell’Irlanda, l’area espositiva comincia a prendere forma.

«I lavori relativi alle rimozioni delle interferenze (piloni dell’alta tensione, stradine, torrenti, centraline elettriche, deviazione corsi d’acqua) sono al 58% ed arriveranno al 70% entro la fine dell’anno. Mentre per quanto riguarda la piastra (l’infrastrutturazione di base del sito) siamo oggi al 22% e si arriverà al 35% entro la fine dell’anno», comunica la società Expo 2015, aggiungendo che entro fine 2013 saranno consegnati i primi 30 lotti ai paesi che hanno aderito all’esposizione.

Secondo i dati di Assolombarda, la grande Esposizione di Milano attirerà 21 milioni di visitatori con una media giornaliera di 160’000 presenze e picchi di 250’000, per un investimento a livello urbano e regionale di 11,8 miliardi di euro. Si prevede un indotto economico per il territorio di 34 miliardi di euro.

L’Expo, che nell’arco di 5 anni creerà 70’000 nuovi posti di lavoro, ricorrerà all’aiuto di 36’000 volontari nei 6 mesi (dal 1 maggio al 31 ottobre) di svolgimento della manifestazione

Opere viabilistiche a rischio

Parole rassicuranti che giungono al termine di una settimana difficile per Expo. Dal tavolo per le infrastrutture di lunedì 4 novembre formato da Governo, Regione Lombardia, Comune e Provincia di Milano non sono uscite buone notizie.

Alcune opere viabilistiche decisive per la mobilità e il cui completamento era previsto per la primavera del 2015, non saranno pronte per l’Expo ma solo ad esposizione conclusa. E poi c’è la tegola della Provincia di Milano che si è definitivamente sfilata dalla società di gestione: la sua quota di 75 milioni di euro d’investimenti già previsti dovrà ora essere reperita altrove magari, come pensa il governo lombardo, coinvolgendo le istituzioni del territorio come la Camera di commercio.

Notizie che non faranno fare salti di gioia alla Svizzera che, proprio pochi giorni prima, aveva dovuto buttare giù il boccone amaro dei ritardi della Arcisate-Stabio, la ferrovia internazionale che non sarà ultimata nei tempi previsti, ma, come ha dichiarato l’assessore ai trasporti e alle infrastrutture della regione Lombardia Maurizio Del Tenno, forse, solo ad Expo in corso.

Con buona pace di chi pensava che da quella linea avrebbero potuto transitare molti dei due milioni di turisti attesi in Svizzera. Ma come sostiene il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, «c’è un termine che è quello del 30 aprile 2015 oltre il quale non si può andare. E noi siamo specialisti a correre quando abbiamo un termine. Sono fiducioso e credo che tutti i lavori termineranno nei tempi previsti». Come dire che non c’è più tempo da perdere e che bisogna correre.

Consegna dei primi lotti

Questo inizio di novembre è però anche giunto un annuncio importante: entro dicembre verranno consegnati i lotti ai primi paesi aderenti tra i quali la Svizzera che potrà così iniziare a costruire Confooderatio Helvetica, il padiglione di oltre 4000 metri quadrati progettato dallo studio svizzero Netwerch.

Una struttura tutta da mangiare che si sposa con il tema dell’evento che è «Nutrire il pianeta, energia per la vita» e dal profondo significato. Infatti, i generi alimentari svizzeri contenuti nelle cinque torri che lo compongono, sono a disposizione dei visitatori che potranno servirsene tenendo presente che non saranno riposizionati.

«Proprio oggi ho parlato con il console svizzero a cui ho annunciato che per la metà di dicembre consegneremo loro il lotto», indica a swissinfo.ch Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 durante la visita al cantiere indicando che il padiglione svizzero sorgerà proprio a fianco di quello italiano. Stiamo lavorando – aggiunge Sala, che di Expo 2015 è anche Commissario unico delegato dal Governo italiano – con intensità; abbiamo recuperato molto e mi sento di rassicurare gli amici svizzeri, a cui sono grato, sulla buona riuscita dell’evento».

Costa 23,1 milioni di franchi la partecipazione della Svizzera a Expo 2015. Un budget simile a quello stanziato per l’esposizione di Shanghai finanziato per due terzi dalla Confederazione, mentre i restanti 8 milioni circa verranno messi da cantoni e città.

Confooderatio Helvetica, il padiglione svizzero scelto tra oltre cento progetti, sarà costruito con materiali ecocompatibili e alla fine dell’esposizione milanese verrà smontato e riposizionato altrove. Le sue 5 torri colme di cibo si svuoteranno gradualmente abbassandosi e modificheranno la struttura stessa del padiglione, come a significare che se ogni visitatore si portasse via grandi quantità di prodotto, non ne lascerebbe a quelli dopo di lui.

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