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Expo: test di rivitalizzazione culturale per Milano

Anche la Svizzera punta sull'Expo per rafforzare la sua visibilità a Milano e in Italia. Foto Michele Novaga

Dopo anni di preparazione, polemiche, lavori (alcuni non finiti), inchieste giudiziarie, finalmente l’Expo è entrata nel vivo, rivitalizzando anche la città di Milano che ogni giorno accoglie decine di migliaia di turisti e offre numerosi eventi, tra concerti, spettacoli e mostre. Una festa culturale alla quale partecipa anche il Centro Svizzero di Milano. 

Prima ancora di cominciare, la grande esposizione universale aveva diviso i milanesi, tra oppositori e appassionati, scettici e ottimisti. Ora molti abitanti del capoluogo lombardo si godono semplicemente l’evento. Schiere di scolaresche premono ogni mattina ai tornelli del sito alla periferia nord ovest di Milano al confine con Rho. E lo stesso avviene nel tardo pomeriggio quando dalle 19.00 alle 23.00 il prezzo del biglietto è ribassato a 5 euro e migliaia di persone arrivano per l’appuntamento con l’aperitivo o per gustarsi l’enorme offerta gastronomica nello scenario dei padiglioni. 

I dati sull’affluenza al sito espositivo non sono ancora molto rassicuranti: nei primi 15 giorni vi sarebbero stati un milione di visitatori, anche se questa cifra non è confermata dall’amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala, il quale si limita a snocciolare il dato sulle vendite dei biglietti che al 13 di maggio avevano toccato la quota di 11,3 milioni. Ma, al di là di questi calcoli, in città c’è molto entusiasmo. 

Expo Milano 2015 

All’esposizione universale di Milano, in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, sono attesi oltre 20 milioni di persone, di cui 2 milioni provenienti dalla Svizzera. Oltre 11 milioni di biglietti d’entrata sono già stati venduti. 

Il tema di Expo 2015, “Nutrire il pianeta – Energia per la vita”, mira ad affrontare i problemi della nutrizione per l’uomo: ancora oggi oltre 800 milioni di persone soffrono la fame nel mondo e ancora di più patiscono le conseguenze di un’alimentazione eccessiva o malsana. 

I paesi partecipanti sono chiamati a presentare le loro competenze nei settori dell’agricoltura, della produzione agroalimentare e della ricerca scientifica e a proporre modelli di sviluppo sostenibile per assicurare a tutta l’umanità una nutrizione sana e sufficiente. 

Milano in fermento 

E lo capisci girando per le strade del centro affollate più del solito di turisti, anche grazie ad un clima di primavera inoltrata che invoglia a passeggiare per la città e a godersi luoghi storici come la Galleria Vittorio Emanuele, il salotto nobile di Milano, splendidamente restaurato. O la Darsena, quel gioiello leonardesco ritornato allo splendore originario grazie alla giunta del sindaco Pisapia e ai soldi di Expo che ora tantissimi milanesi si godono tra luci, balli, giochi d’acqua e concerti. Una rinascita culturale sottolineata anche dal New York Times. 

“Camminando per la città si incontra molta gente: non solo scolaresche ma anche molti turisti italiani e stranieri. La città è più bella esteticamente anche se mi domando perché tutti i lavori vengano fatti solo in prossimità di un evento di questo tipo e mai cadenzati”, rileva Federico Pavesi, giovane grafico pubblicitario. 

L’entusiasmo sembra contagiare anche gli albergatori mai così felici negli ultimi anni. “Confrontando i dati delle prenotazioni negli alberghi cittadini di giugno, luglio con quelli dello stesso periodo dello scorso anno, notiamo un aumento dal 30 al 60%. E credo che ci siano margini per un ulteriore miglioramento”, spiega Piero Marzot. Secondo il consigliere di Federalberghi Apam Lombardia, non è vero che in occasione di Expo i prezzi delle camere siano stati raddoppiati: “Un piccolo ritocco c’è stato ma contenuto in un 8% di media”. 

Non sorridono invece i gestori di ristoranti e bar: “Dalle rilevazioni compiute dall’Associazione in queste prime giornate dopo l’apertura di Expo non si registrano ancora, salvo qualche eccezione, effetti rilevanti sull’indotto dei locali con l’apertura di Expo. Soltanto le attività di ristorazione dentro il sito espositivo registrano benefici”, spiega Lino Stoppani presidente di Epam – Associazione pubblici esercizi che guarda con scetticismo all’allungamento dell’apertura del sito di Expo fino alle 24.00. 

Un fitto calendario di eventi 

Ma la città, resa più fruibile grazie all’apertura della linea cinque della metropolitana, al rafforzamento dei mezzi pubblici, all’aumento delle corse del passante ferroviario e alla diffusione capillare in ogni quartiere, periferie comprese, di oltre 5000 biciclette del servizio di bike sharing, offre un calendario di tutto rispetto di eventi: oltre 23 mila quelli messi insieme da ExpoinCittà, piattaforma elaborata da Comune di Milano, Camera di Commercio e da alcuni grandi gruppi. 

Centotrenta spettacoli al giorno suddivisi in eventi musicali, di arte, design e moda, sport e benessere, alimentazione e scienza, disseminati in tutto il territorio cittadino (piazze, strade, musei, teatri ma anche cascine e luoghi insoliti come l’Ortomercato) e del cosiddetto hinterland, alcuni dei quali riservati anche ai più piccoli. 

“Expo in città’ è un’altra grande sfida per l’esposizione che dimostra di essere quello in cui abbiamo sempre creduto: un importante volano economico per Milano, la Lombardia e l’Italia, ma anche un volano di accelerazione della partecipazione, della creatività e dello spirito di innovazione di quanti a Milano vivono e lavorano. Le qualità che hanno sempre fatto della nostra città una metropoli leader in Italia e nel mondo”, ha dichiarato il sindaco Giuliano Pisapia. 

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Un rinnovamento che parte dal basso – migliaia i volontari di #nessunotocchimilano che ogni fine settimana si ritrovano per pulire sporcizia, graffiti e degrado da strade e giardini – e che anche gli intellettuali della città riconoscono. “La cosa che mi colpisce di più è la ritrovata centralità culturale di questa città. I teatri sono pieni tutte le sere, si vedono grandi mostre, si riscoprono pittori, scultori e scrittori dimenticati per anni, si riaprono le gallerie d’arte. Le università milanesi stanno diventando importanti quanto non erano mai state, i centri di ricerca e cura dei malati sono vere e proprie eccellenze”, ha dichiarato al Corriere della Sera il giurista Guido Rossi, già presidente di Telecom Italia e Consob. 

Anche la Svizzera protagonista 

Molti anche gli appuntamenti concerti, mostre e conferenze che in città coinvolgono la Svizzera. Senza contare gli eventi in programma al Centro svizzero di via Palestro che comprendono tra l’altro il Concorso internazionale di Cucina IMAF Chefs Cup 2015 cominciata il 18 maggio e che vedrà contrapposti in una sfida all’ultimo manicaretto cuochi di tutto il mondo (in gara anche il ticinese Silvio Galizzi), e la celebrazione, anticipata al 17 luglio, della festa nazionale della Svizzera a cura della Società svizzera di Milano. 

“Questi appuntamenti sono un’occasione per ricordare che a Milano c’è un Centro svizzero che si presta alla celebrazione di eventi. Anche di quelli che, per ragioni di spazio, non possono essere tenuti al Padiglione svizzero al sito di Expo”, commenta Massimo Baggi, console generale della Svizzera a Milano. Che aggiunge: “Eventi che faranno conoscere ancora meglio il nostro paese ai milanesi e agli italiani al di là dei clichè che di per sé non hanno una connotazione necessariamente negativa ma che sono anche un’occasione per far conoscere una Svizzera aperta, moderna, innovativa e solidale”. 

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