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Il CO2? Noi lo mettiamo sottoterra

Una squadra di esperti sta cercando una via alternativa per limitare le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. La soluzione, in via di sperimentazione in un laboratorio del canton Giura, è quella di sotterrarla.

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Chimici e geologi stanno lavorando per raccogliere il CO2 e dirottarlo a diversi livelli di profondità nel sottosuolo (fino a un massimo di cinque chilometri), per immagazzinarlo sotto uno strato di argilla impermeabile.

“Come tutte le iniezioni in profondità potrebbe causare dei movimenti sismici, anche se molto molto deboli, e il compito di noi ricercatori è proprio studiare al meglio tutti questi fenomeni”, spiega Alessio Ferrari, ricercatore del Politecnico di Losanna. Si stima che in Svizzera potrebbe essere stoccato il CO2 prodotto nei prossimi 200 anni. Anche se un vero progetto di stoccaggio esteso al momento non esiste.

In ogni caso, però, la soluzione non convince gli ambientalisti. “Ridurre le emissioni di CO2 e promuovere le energie rinnovabili costa molto meno che immagazzinare il CO2 sotto terra, dunque – anche considerando gli investimenti necessari – le vecchie (per così dire) soluzioni restano più efficaci”, afferma Mathias Schlegel, portavoce di Greenpeace Svizzera.

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