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Si scioglie un po’ di ghiaccio tra Germania e Turchia

Con l'incontro tra la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, in visita a Berlino, i due paesi si sono timidamente riavvicinati, ma rimangono delle "profonde differenze", ha sottolineato Merkel, in particolare sul tema dei diritti umani e della libertà di stampa in Turchia. 

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Tra la Turchia e la Germania da tempo le relazioni sono tutt’altro che idilliache. Dal fallito colpo di stato nel 2016, Ankara critica Berlino per la timidezza del suo sostegno, mentre le autorità tedesche criticano la deriva autoritaria della Turchia o lo spionaggio su territorio tedesco. 

Domande schivate

Ci sono acora “profonde differenze” tra di noi, ha detto Merkel, riferendosi in particolare alla libertà di stampa in Turchia o al rispetto dei diritti umani nel paese. Ma ha lasciato comunque intendere che i rapporti tra i due paesi sono meno freddi, parlando degli interessi comuni tra Ankara e Berlino. Sono 3 milioni infatti i cittadini turchi che vivono in Germania. Sono invece 7’500 le imprese tedesche in Turchia e il superamento della crisi economica nel paese (legata in particolare al crollo della valuta) è molto importante anche per Berlino. 

Dal canto suo Erdogan ha sottolineato come questa visita permetta ai due paesi di gettare nuove basi. “Abbiamo raggiunto un consenso per rilanciare i meccanismi di cooperazione”, ha dichiarato. Ha però evitato le domande dei giornalisti sulle sue dichiarazioni risalenti allo scorso anno, quando aveva parlato delle “politiche naziste” del governo tedesco. Ha anche schivato il tema della bocciatura della Turchia per ospitare i prossimi campionati europei di calcio, fallimento di cui sarebbe responsabile proprio la Germania, secondo quanto ha dichiarato solo il giorno prima. 

Incontro per la Siria

Ambedue membri dell’Onu, i due paesi hanno sottolineato in particolare il necessario impegno comune per la lotta al terrorismo così come l’importanza di evitare un nuovo importante flusso verso l’Europa di profughi siriani. Insieme Ankara e Berlino ne hanno accolti milioni. 

Il conflitto in Siria è stato al contro del solo annuncio concreto fatto in seguito all’incontro tra i due leader. È stato infatti annunciato un possibile e inedito summit in ottobre che vedrebbe la partecipazione di Russia, Turchia, Germania e Francia. Tema centrale sarà la sorte dell’ultimo bastione ribelle a Idleb. Un dossier caro a Mosca e sul quale Parigi e Berlino finora non hanno avuto nessuna influenza. 

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