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Epatite E: in Svizzera non serve un vaccino

Un vaccino contro l'Epatite E non è al momento necessario in Svizzera stando a Berna. KEYSTONE/APA/HELMUT FOHRINGER sda-ats

(Keystone-ATS) L’Epatite E è in evoluzione in Svizzera, dove si contano circa 1500 casi all’anno. I prodotti alimentari a base di fegato di maiale crudo – come la mortadella – sembrano essere particolarmente a rischio contaminazioni.

Secondo il Consiglio federale non è tuttavia necessario raccomandare una vaccinazione.

Tra il 2013 e il 2016 il Canton Ticino ha dichiarato all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) un centinaio di casi di Epatite E. Oltre l’80% dei maiali consumati in Ticino sono tuttavia di provenienza svizzera e il tema è perciò ampiamente d’interesse nazionale, si legge in un’interpellanza sull’argomento del deputato ticinese Ignazio Cassis (PLR).

Fin dalla sua scoperta in India nel 1980 l’infezione da Epatite E è stata considerata in Occidente come una malattia associata ai viaggi. L’aumento dei casi a livello europeo e globale suggerisce però un problema emergente alle nostre latitudini.

Secondo la risposta del Consiglio federale all’interpellanza, non sono ad oggi disponibili dati utili alla valutazione della situazione epidemiologica dell’intera popolazione. Tuttavia alcune informazioni, per esempio le statistiche mediche degli ospedali, gli studi sui donatori di sangue e una concentrazione di segnalazioni provenienti dal Canton Ticino, lasciano supporre che i casi di Epatite E siano in aumento. La stima è di circa 1500 casi all’anno.

Dal punto di vista della sanità pubblica, attualmente si ritiene che il rischio per l’intera popolazione sia piuttosto ridotto, in quanto le infezioni da Epatite E sono da decenni considerate innocue. “È comunque indubbio che sia necessario ampliare la base di dati per poter valutare meglio la situazione e monitorarla a lungo termine”. afferma l’esecutivo.

All’industria alimentare viene chiesto di adottare misure per ridurre al minimo il rischio di trasmissione attraverso le derrate. Attualmente non sono invece disponibili dati sufficienti per valutare l’utilità di un’eventuale vaccinazione. L’unico vaccino è inoltre attualmente reperibile solo in Cina e non presenta sufficienti garanzie di efficacia e sicurezza. Per questo una tale misura non è al momento consigliata.

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