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Aperte le urne in Israele con le incognite di sempre

Su un grande manifesto elettorale nelle vie di Tel Aviv, Netanyahu dà la mano a Trump, suo grande alleato americano
Keystone

Oltre sei milioni di israeliani si recano martedì alle urne per scegliere una nuova leadership dopo che le politiche dell'aprile scorso si sono concluse con uno stallo fra il Likud di Benjamin Netanyahu ed il partito centrista Blu-Bianco di Benny Gantz.

Da aprile gli equilibri non sembrano essere cambiati. Testa a testa infatti tra Benyamin Netanyahu e Benny Gantz e nessuna delle due coalizioni con in tasca la maggioranza per un nuovo governo in Israele. Questa la fotografia del voto israeliano di martedì scattata dagli ultimi sondaggi ammessi prima delle elezioni.

Una situazione allo stato attuale bloccata, che conferma anche come possibile ago della bilancia ancora una volta il nazionalista laico Avigdor Lieberman. 

Secondo le rilevazioni delle tv commerciali Canale 12 e Canale 13, il Likud di Netanyahu e il centrista Blu-Bianco di Gantz-Lapid hanno entrambi 32 seggi mentre a livello di coalizione la destra del premier ha 58-59 deputati contro i 53 del centro sinistra. Entrambe tuttavia senza i 61 seggi su 120 alla Knesset che sono la soglia minima per governare. 

Per i due schieramenti sono determinanti gli 8 seggi che, secondo i sondaggi, ha Lieberman. Alla destra di Netanyahu non basterebbe neppure che quella radicale rappresentata da “Otzma Yehudit” superi lo sbarramento elettorale e porti a casa 4 seggi. 

La Lista araba avrebbe 12 seggi, mentre i laburisti si fermerebbero a 4 seggi: ancora peggio delle passate, catastrofiche, elezioni.

Urne aperte

In tutto il paese i seggi sono stati aperti alle 7 locali (le 6 in Svizzera) e si chiuderanno alle 22 (le 21 in Svizzera). Allora tre reti televisive nazionali pubblicheranno i rispettivi exit-poll. I risultati definitivi saranno resi noti nella giornata di mercoledì.

Negli ultimi sondaggi il Likud e Blu Bianco appaiono ancora affiancati e relativamente lontani dall’obiettivo di raggiungere la maggioranza parlamentare di 61 seggi. Per motivi di sicurezza, dalla scorsa notte restano chiusi i valichi di transito verso la Cisgiordania e verso Gaza.

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