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Gran Bretagna, via libera dal parlamento

Come ampiamente previsto, via libera alle elezioni politiche anticipate in Gran Bretagna. La Camera dei Comuni ha infatti approvato la mozione del governo Tory di Theresa May per la convocazione del voto il prossimo 8 giugno, superando il quorum richiesto dei due terzi.

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A favore, oltre ai Conservatori, hanno votato come annunciato dai loro leader, Jeremy Corbyn e Tim Farron, le opposizioni laburista e liberaldemocratica, mentre gli indipendentisti scozzesi dell’Snp si sono astenuti. 

Secondo il conteggio annunciato di fronte allo speaker della Camera, John Bercow, i sì alla mozione sono stati 522, i no appena 13. La maggioranza qualificata prevista per raggiungere i due terzi dell’assemblea era di 432.

Con questo atto la Gran Bretagna entra dunque in campagna elettorale per la terza volta in tre anni: dopo il voto politico del 2015, vinto dai Conservatori sotto l’allora leadership di David Cameron, e quello referendario del 2016, segnato dalla vittoria dei sostenitori della Brexit e le dimissioni dello stesso Cameron.

Il governo May, che aveva chiesto il ricorso alle urne con la motivazione ufficiale di volersi rafforzare al tavolo dei negoziati con Bruxelles per il divorzio dall’Ue, resta intanto in carica per l’ordinaria amministrazione. Mentre i maggiori partiti – i Conservatori di Theresa May, i Laburisti di Jeremy Corbyn, i Libdem di Tim Farron e gli indipendentisti scozzesi di Nicola Sturgeon in primo piano – si apprestano a presentare i rispettivi programmi e “manifesti” elettorali.

Le motivazioni di Theresa May

Andare al voto ora significa cogliere “una finestra di opportunità” prima che i negoziati sulla Brexit entrino nel vivo per rafforzare la posizione britannica al tavolo delle trattative con Bruxelles. Così la premier conservatrice britannica, Theresa May, introducendo ai Comuni la mozione per lo scioglimento dell’assemblea, premessa delle elezioni anticipate l’8 giugno.

In precedenza Downing Street aveva peraltro ribadito che il voto non rallenterà l’iter verso la Brexit. 

“Ogni voto per i conservatori mi rafforza in vista dei negoziati sulla Brexit”, ha aggiunto affermando che solo i Tories sono in grado di concludere con Bruxelles il miglior accordo possibile per il Regno Unito. “La scelta è chiara” di fronte agli elettori britannici, “io mi fido del popolo, lasciamo che il popolo parli”, ha concluso Theresa May, rispondendo a una deputata laburista che l’accusa di pretendere “un assegno in bianco” dalle urne, convocandole prima dei negoziati sulla Brexit e non dopo, come sarebbe avvenuto a scadenza naturale della legislatura.


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