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Ignazio Cassis rinuncia al passaporto italiano

Ritratto di Ignazio Cassis
Se il 20 settembre Ignazio Cassis venisse eletto in governo, il Ticino ritroverebbe un suo rappresentante nell'esecutivo federale dopo ben 18 anni. Keystone

Il candidato ticinese alla successione di Didier Burkhalter in governo federale ha rinunciato alla nazionalità italiana, che aveva dalla nascita.

Non vi è nessuna legge che vieti a un consigliere federale di avere la doppia nazionalità. Ma è opportuno? La questione sarebbe senz’altro sollevata nel caso in cui in governo venisse eletto qualcuno in possesso appunto di due passaporti.

Il candidato ticinese Ignazio Cassis, in corsa per la successione del dimissionario Didier Burkhalter, ha preferito evitare qualsiasi discussione del genere e ha quindi rinunciato al passaporto italiano, stando a quanto riporta venerdì il Tages-Anzeiger.

“Quando ho deciso di mettermi a disposizione per l’elezione in Consiglio federale, ho rinunciato alla cittadinanza italiana”, conferma Cassis al giornale svizzero tedesco.

Nato da padre italiano, il parlamentare ticinese del Partito liberale radicale (PLR, destra) ha avuto per diversi anni unicamente la cittadinanza italiana. All’età di 14 anni – continua Cassis – ha detto ai genitori di volersi naturalizzare. Cosa avvenuta nel 1976, quando aveva 15 anni.

Anche Pierre Maudet

Fatto curioso, anche un altro dei tre candidati in lizza per la successione di Didier Burkhalter ha la doppia cittadinanza. Il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet è infatti in possesso dalla nascita anche del passaporto francese. La terza candidata, la vodese Isabelle Moret, ha invece unicamente la cittadinanza svizzera.

La sezione ginevrina dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) ha criticato questa caratteristica del candidato liberale-radicale, mettendo in discussione la sua lealtà politica. “Non è l’origine del candidato che ci preoccupa, ma la sua fedeltà. Bisogna immaginarsi che Pierre Maudet potrebbe divenire presidente della Confederazione e, durante una visita di Stato a Parigi, dovrebbe mostrare al suo arrivo il passaporto francese. A un simile livello di potere, è assurdo. Diverrebbe quasi un mercenario francese in Svizzera”, ha dichiarato alla Tribune de Genève Marc Führmann, presidente dell’UDC ginevrina.

Critiche sono state sollevate anche in seno allo stesso partito di Maudet. Il parlamentare federale del cantone San Gallo Walter Müller ha ad esempio dichiarato che questa doppia appartenenza potrebbe rappresentare un peso, in particolare se dovesse esserci un conflitto politico con la Francia.

Pierre Maudet si è detto dal canto suo disposto a prendere delle misure: “Il fatto di avere la doppia nazionalità non fa di me né dei 900’000 svizzeri che sono nella stessa situazione dei cittadini di seconda classe. Tuttavia se dovessi essere eletto, dopo una discussione collegiale potrei rinunciare al mio passaporto francese”. 

Politica e doppia cittadinanza

Non in tutti i paesi è possibile ricoprire incarichi politici quando si ha la doppia cittadinanza.

Recentemente ha fatto discutere il caso del senatore e ministro australiano Matt Canavan, che dopo aver scoperto di avere anche la cittadinanza italiana è stato costretto a dimettersi. Secondo la Costituzione australiana, infatti, un cittadino di due o più paesi non è eleggibile in parlamento.

In Italia è invece possibile. Il senatore a vita Carlo Rubbia, ad esempio, possiede la doppia nazionalità italiana e francese. 

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