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Solo il dialogo personale è efficace

Claude Longchamp a mezzo busto e sullo sfondo il Palazzo federale a Berna.
swissinfo.ch

Per convincere la gente a recarsi alle urne, i partiti devono contattare direttamente le persone. È la novità della campagna per le elezioni federali 2019 in Svizzera. La parola d'ordine è "canvassing" – fare campagna elettorale dialogando direttamente con i cittadini. Per alcuni partiti l'operazione funziona bene online. Altri ricorrono al telefono o alle visite "porta a porta".

Gli specialisti di campagne annunciano da tempo l’avvento della democrazia digitale. E avvertono che ciò cambia le campagne elettorali. Un giornalismo più professionale, pubblicità specializzata e comunicazione dei cittadini via Internet s’intrecciano. Tutto questo porta alla cosiddetta campagna elettorale ibrida, spiegano.

Nelle elezioni del 2015, tuttavia, la statistica svizzera sull’utilizzo dei media ha rivelato che tali aspettative erano esagerate.

L’autore

Claude Longchamp è uno tra i politologi e analisti più noti e autorevoli della Svizzera.

Ha fondato l’Istituto di ricerca gfs.bernCollegamento esterno, che ha diretto fino al suo pensionamento e di cui è attualmente il presidente del consiglio di amministrazione. Per trent’anni Longchamp ha analizzato e commentato le votazioni e le elezioni per la radiotelevisione di lingua tedesca SRF.

Per swissinfo.ch e per la sua piattaforma sulla democrazia #DearDemocracy, Longchamp scrive ogni mese un testo sulle elezioni federali 2019.

Giornali, televisione e radio sono rimaste le fonti di informazione più importanti, anche durante la campagna elettorale. Dietro di loro si sono posizionati i tradizionali mezzi di propaganda dei partiti, soprattutto cartelloni e inserzioni pubblicitarie.

Nel frattempo è però diventato chiaro che tutto converge su Internet. I giornali sono letti online, l’accesso a TV e radio avviene su Internet, fuori dai programmi fissi, con orari personalizzati.

Altra novità: anche la pubblicità digitale è in crescita, sia che si tratti di annunci o di dichiarazioni di influencer sui media sociali.

Facile per i partiti ecologisti, difficile per l’UDC

Tutti i partiti in Svizzera hanno un potenziale elettorale nettamente superiore ai loro elettori effettivi. Le ragioni sono due: l’affluenza notoriamente bassa alle urne e i legami instabili con i partiti. Quest’ultima caratteristica fa sì che gli elettori compongano liste eterogenee distribuendo preferenze in base a valori, temi e persone.

Solo l’Unione democratica di centro (UDC) sa sfruttare bene il proprio potenziale elettorale. Moderatamente bene se la cavano il Partito socialista (PS) e il Partito popolare democratico (PPD), mentre fanno piuttosto male il Partito liberale radicale (PLR) e il Partito borghese democratico (PBD). I partiti che si lasciano sfuggire il maggior numero di potenziali punti elettorali sono i Verdi (PES) e i Verdi liberali (PVL).

Si può quindi dedurre che progredire alle elezioni federali 2019 è molto difficile per l’UDC, mentre per il PES e il PVL è molto facile.

Le recenti elezioni in vari cantoni lo hanno dimostrato: Verdi e Verdi liberali hanno ancora un ampio margine di progressione, al contrario l’UDC ha raggiunto l’apice.

Basi digitali per il dialogo porta a porta

Tra gli esperti, è attualmente all’ordine del giorno la campagna elettorale porta a porta in forma moderna. Di fatto nulla è più come prima, quando molto era lasciato al caso.

La novità della campagna elettorale porta a porta è una combinazione di analisi di masse di dati e un approccio personale ai potenziali elettori.

Il PLR dall’inizio dell’anno è un vero esempio in materia. Il partito ha coinvolto l’istituto di ricerca gfs.bern [di cui l’autore è stato fondatore, NdR.] nello sviluppo di questa strategia. Ho il piacere di fornirvi una panoramica delle nostre considerazioni e del nostro approccio.

Prima di tutto, i miei colleghi del gfs.bern hanno elaborato una stima potenziale per ciascuno dei 2212 comuni della Svizzera. Hanno quindi effettuato una verifica della realtà, confrontando la stima con gli ultimi risultati elettorali.

Dove il partito in realtà si è posizionato meglio di quanto ci si aspettasse, vuol dire che è stabile. Dove ha fatto peggio del previsto, invece, inizia il vero lavoro per il PLR, perché c’è spazio di miglioramento nella campagna elettorale.

Il PLR percorre l’ultimo miglio a piedi

Così, nella pianificazione sono stati evidenziati dei punti focali locali per la campagna elettorale 2019 del PLR. Per procedere in modo ottimale, i miei colleghi hanno affinato i punti di mobilitazione nei singoli comuni, attraverso l’analisi degli stili di vita secondo il quartiere e la via. L’intenzione principale era di avvicinare i potenziali elettori in modo mirato.

I dati elaborati elettronicamente indicano agli strateghi della campagna solo dove si dovrebbe andare. Ma i membri del partito devono percorrere l’ultimo miglio a piedi. Infatti, l’esperienza delle campagne elettorali dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama insegna loro che l’unico approccio efficace è quello di rivolgersi personalmente ai cittadini che si vogliono conquistare come elettori.

Ma anche questo aspetto viene trattato elettronicamente: sostenitori dei candidati debitamente formati tengono un registro via iPad di quello che interessa alle persone interpellate. In questo modo, a medio termine, il profilo degli elettori sarà perfezionato.

Nel suo primo riscontro, il PLR elogia le esperienze fatte con questo esperimento. Il motivo principale citato dal partito è che le persone contattate hanno avuto la sensazione che le loro preoccupazioni e le loro speranze fossero state prese sul serio. Anche persone che avevano già in mente un partito per il quale votare si sono rallegrate dell’interesse del PLR nei loro confronti.

Una prima valutazione, da parte del politologo Urs Bieri, della campagna elettorale porta a porta mostra che ad essa può già essere collegato mezzo punto percentuale del risultato elettorale. Con il perfezionamento progressivo della procedura, è probabile che si possa raggiungere un punto percentuale. Nelle elezioni del Consiglio nazionale, aritmeticamente questo si traduce in due seggi in più.

I partiti

UDC: Unione democratica di centro (destra conservatrice)

PS: Partito socialista (sinistra)

PLR: Partito liberale radicale (destra liberale)

PPD: Partito popolare democratico (centro destra)

PES: Partito ecologista svizzero (sinistra)

PVL: Partito dei Verdi liberali (centro)

PBD: Partito borghese democratico (centro)

PS e UDC si attaccano al telefono

Anche altri partiti stanno modernizzando le campagne elettorali. Il PS punta sul telemarketing. Il principio è lo stesso della campagna porta a porta, ma invece del campanello a squillare è il telefono di casa. Per la prima volta anche l’UDC è interessata a questo metodo. Il partito prevede di metterlo in atto quest’autunno.

Dal canto suo, il PPD si è di nuovo focalizzato sugli influencer che dovrebbero reagire nel loro ambiente – online e offline ­, per esempio quando i media formulano critiche al partito. Per l’incoraggiamento permanente degli elettori, essi ricevono sostegno diretto dalla sede centrale del partito.

L’onda verde digitale

Anche i partiti ecologisti sono molto attivi nei social media. Sono convinti di poter così raggiungere con costi contenuti il loro elettorato potenziale, molto sparso, mobile e flessibile. I recenti successi elettorali hanno dato loro ragione.

Lukas Golder, esperto ricercatore di comunicazione presso l’istituto gfs.bern, afferma che “Verdi e Verdi liberali stanno usando campagne digitali per rafforzare le loro possibilità di elezione, di per sé intatte. PLR e PS hanno migliorato a modo loro il risultato pronosticato. E il PPD, dopo molte sconfitte elettorali, spera in questo modo di riprendere quota”.

“Vittorie elettorali garantite non esistono” 

Comunque, vittorie elettorali garantite non esistono. Perché se il posizionamento con argomenti e candidati di un partito non è corretto, anche il contatto più professionale è inutile.

Questa è attualmente la debolezza dell’UDC. Per molto tempo, questo partito è stato all’avanguardia dell’innovazione della comunicazione politica. Ha perfezionato la comunicazione dall’alto verso il basso per la società di massa, con elettori poco legati a partiti politici.

Ma la società adesso è diventata individualista. Abili cittadini fanno politica con una comunicazione dal basso verso l’alto. E puntano tutto sui social media.

L’UDC ha dormito sugli allori, indica anche un’analisi interna del partito sulle elezioni nel cantone di Zurigo. E questo è stato uno dei motivi principali della sconfitta elettorale nel cantone d’origine del “nuovo” corso UDC, dove recentemente è apparso alquanto “vecchio”.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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