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Partiti svizzeri in piena febbre elettorale

Des politiciens marchent sur de l herbe devant un hélicoptère
ll consigliere federale Ignazio Cassis (terzo da sinistra), il primo agosto a Melide. PLR, PPD e PVL hanno deciso di formare un'alleanza nel canton Ticino in vista delle elezioni di ottobre. © Keystone / Davide Agosta

Attacchi personali, manifesti controversi, dibattiti pubblici e incontri con la popolazione: in Svizzera è in corso la campagna in vista delle elezioni federali del 20 ottobre.

Conquistare degli elettori. È l’ossessione del momento di tutti i partiti politici svizzeri, in piena campagna elettorale. Il 20 ottobre, gli aventi diritto di voto in Svizzera sono chiamati alle urne per scegliere i 246 membri del parlamento federale.

Ogni partito ha affinato la propria strategia di comunicazione e tenta ora di far sentire la propria voce con ogni mezzo possibile: volantini, eventi, invii postali, reti sociali… La campagna è già stata segnata da due azioni particolarmente controverse: il manifesto dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) che raffigura gli altri partiti come dei vermi che mangiano una mela e la strategia del Partito popolare democratico (PPD, centro destra), il quale prende di mira via Google i candidati degli altri partiti allo scopo di screditare le loro argomentazioni.

Mancanza di trasparenza

Il dibattito ha toccato anche temi quali il clima, la partecipazione politica delle donne e il finanziamento delle campagne elettorali. Riguardo a quest’ultimo aspetto, la Svizzera è l’unico Paese tra i 47 Stati membri del Consiglio d’Europa a non aver elaborato alcuna legge. Ciò che la pone regolarmente al centro delle critiche del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO). È però stata depositata un’iniziativa popolareCollegamento esterno che chiede maggiore trasparenza nel finanziamento della politica. Toccherà verosimilmente al popolo decidere.

Per il momento, il denaro rimane un tema tabù. La maggior parte dei partiti comunica le spese complessive della campagna, ma non precisa l’origine dei finanziamenti. In totale, alla Radiotelevisione svizzera di lingua francese (RTS) sono stati comunicati oltre 25 milioni di franchi, in aumento del 20% rispetto alle precedenti elezioni nel 2015. Mancano però le spese dell’Unione democratica di centro e di alcune sezioni cantonali che hanno rifiutato di trasmettere le loro cifre, oltre che le spese personali dei candidati.


Spese della campagna: 1,6 milioni di franchi

persone sedute su degli sgabelli
I candidati in cima alla lista dei Verdi liberali del canton Zurigo si mettono in posa dopo aver organizzato una conferenza stampa a Zurigo per il lancio della loro campagna. Keystone / Walter Bieri
un palloncino, un sacco di carta e un pacchetto di fazzoletti di colore verde
Il Partito dei Verdi liberali è uno schieramento giovane: è stato fondato a livello nazionale nel 2007 ed è entrato nel parlamento svizzero lo stesso anno. All’ultima elezione della Camera del popolo (Consiglio nazionale) nel 2015 ha ottenuto il 4,6% dei voti. © Keystone / Christian Beutler


Spese della campagna: non comunicate

mascottes a forma di sole
L’UDC all’incontro della popolazione con la sua mascotte a forma di sole, il simbolo del partito. Keystone / Urs Flueeler
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Spese della campagna: 1 milione di franchi

un uomo fotografa col cellulare una bottiglia gialla su un tavolo
Il PBD durante il lancio della sua campagna nei Grigioni, con la sua bottiglia di acqua gialla e nera, i colori del partito. Keystone / Gian Ehrenzeller
due penne, un palloncino e delle caramelle di colore giallo
Il Partito borghese democratico è stato fondato nel 2008 da membri dell’UDC in disaccordo con la linea del partito. È rappresentato nel parlamento federale dal 2011 e alle ultime elezioni per il Consiglio nazionale ha ottenuto il 4,1% dei voti. © Keystone / Christian Beutler
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Spese della campagna: 6,4 milioni di franchi

una donna in una sala riunioni
Tanja Walliser, segretaria politica del Partito socialista del canton Zurigo, conduce un seminario di comunicazione durante il lancio della campagna delle donne socialiste il primo giugno a Berna. © Keystone / Peter Klaunzer
pacchetti di fazzoletti e caramelle di colore rosso
Il Partito socialista è stato creato nel 1888 ed è rimasto legato alle lotte operaie fino agli anni Sessanta. Nel 2015 ha ottenuto il 18,8% dei voti ed è oggigiorno il secondo partito in Consiglio nazionale. © Keystone / Christian Beutler


Spese della campagna: 4,3 milioni di franchi

gente a un tavolo
La sezione ginevrina del PPD durante la presentazione del suo programma elettorale, il 23 agosto a Ginevra. Keystone / Martial Trezzini
una penna e un blocnotes
Le origini del Partito popolare democratico risalgono all’epoca della fondazione dello Stato federale nel 1848. Il partito è stato ufficialmente creato a livello nazionale nel 1882 con il nome di Partito conservatore popolare. Nel 2015 ha conquistato l’11,6% dei voti e oggi è la quarta forza nel Consiglio nazionale. © Keystone / Christian Beutler


Spese della campagna: 7,5 milioni di franchi

gente su un palcoscenico
I candidati del PLR nel corso della loro presentazione ad Aarau il 31 agosto. Keystone / Walter Bieri
due penne, un tubetto di crema e delle spille con il logo del plr
Il Partito radicale è presente nel governo svizzero dal 1848 e nel 2008 si è unito con il Partito liberale. Il PLR rappresenta oggi la terza forza nel Consiglio nazionale. Alle ultime elezioni federali ha ottenuto il 16,4% dei voti. © Keystone / Christian Beutler
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Spese della campagna: 1,9 milioni di franchi

gente cammina per strada portando un globo terrestre
I Verdi portano il loro emblema, un globo terrestre, durante un’azione della campagna elettorale il 31 agosto a Rapperswil-Jona. Keystone / Gian Ehrenzeller
una borsa, delle spille e delle scatole di fiammiferi di colore verde e nero
Il Partito ecologista svizzero è nato dai movimenti contrari al nucleare e a un progetto autostradale. I Verdi sono stati ufficialmente creati nel 1983. Nel 2015 hanno raccolto il 7,1% dei voti per il Consiglio nazionale. Secondo l’ultimo barometro elettorale, il PES dovrebbe essere il grande vincitore delle elezioni federali 2019, con una quota del 10,5%. Keystone / Christian Beutler

Traduzione dal francese di Luigi Jorio

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