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Elezioni federali: in rotta per l’e-voting

Finora 12 cantoni hanno già effettuato dei test di voto elettronico in Svizzera Keystone

Poter votare online alle elezioni federali rimane una delle principali richieste degli svizzeri all'estero. Il voto elettronico non sarà ancora generalizzato in ottobre, ma in alcuni cantoni potrebbero essere eseguite delle prove. Il governo federale deciderà in giugno.

Da quasi vent’anni, gli svizzeri all’estero possono votare per corrispondenza agli scrutini e alle elezioni federali. Molti espatriati auspicano però un passo in più: desiderano poter esercitare tali diritti politici attraverso internet.

Il voto elettronico, negli ultimi anni, è dunque costantemente all’ordine del giorno nelle loro riunioni, attraverso le varie organizzazioni di espatriati e l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) che si fanno portavoce di questa rivendicazione presso le autorità e il mondo politico.

Ritardi postali

Un’esigenza giustificata dal fatto che in alcuni paesi i servizi postali accusano ritardi significativi. Ciò impedisce agli espatriati di votare. “Qui – quando arriva – la corrispondenza sovente è recapitata con mesi di ritardo. Così si rischia di ricevere il materiale di voto quando ormai la votazione è già avvenuta”, spiegava per esempio qualche tempo fa a swissinfo.ch Pierino Lardi, uno svizzero residente in Venezuela.

Secondo il direttore dell’OSE Rudolf Wyder, questo problema è ancora più acuto alle elezioni federali, poiché i termini d’invio del materiale di voto sono ancora più ristretti che per le votazioni. “Ed è davvero difficile quando poi occorre organizzare un secondo turno di ballottaggio, che si svolge appena tre settimane dopo il primo turno”. Questo lasso di tempo non basta per ricevere e rispedire il materiale. Si tratta di un handicap per gli svizzeri all’estero che potrà essere evitato solo con il voto elettronico”, rileva.

Rudolf Wyder è anche convinto che la generalizzazione dell’e-voting accrescerebbe la partecipazione degli espatriati agli scrutini nazionali. “Già oggi, uno svizzero all’estero su quattro vota e l’introduzione del voto elettronico aumenterebbe sicuramente questa partecipazione. Non voglio però speculare sull’ampiezza di questo incremento”.

E il direttore dell’OSE conclude: “Prima arriva il voto elettronico, meglio è”.

Già molte prove

Le richieste dell’OSE hanno comunque degli effetti. La Confederazione ha avviato già diversi anni fa esperimenti pilota di voto elettronico e i tre cantoni di riferimento (Neuchâtel, Ginevra e Zurigo), hanno effettuato già quasi una ventina di volte test globali.

Altri cantoni hanno aderito alla sperimentazione, concludendo accordi con Ginevra o Zurigo per utilizzare i rispettivi sistemi informatici. Il sistema neocastellano, invece, non è stato ripreso altrove. Infatti, a Neuchâtel, il software non è utilizzato esclusivamente per il voto elettronico, bensì per un’offerta più ampia denominata “sportello unico” che offre altri servizi, come per esempio compilare la dichiarazione fiscale o per ottenere determinati documenti ufficiali direttamente online.

In ogni caso, la sperimentazione prosegue. Dopo i test pilota di Ginevra, Neuchâtel e Zurigo, una nuova fase di prove estese è iniziata nel 2008. Cosicché, nell’ultima votazione federale, 13 febbraio scorso, in dodici cantoni sono stati condotti nuovi test, “che si sono svolti senza problemi”, ha comunicato il giorno stesso la Cancelleria federale, precisando che ” hanno soddisfatto pienamente le esigenze della Confederazione”.

Una frenata…

In queste condizioni, ci si potrebbe attendere che tutto sia pronto per passare alla fase di prove alle elezioni federali del 23 ottobre prossimo. Invece due cantoni pilota – Ginevra e Zurigo – hanno annunciato che non avrebbero effettuato nuovi test sul loro territorio in occasione di tale appuntamento.

A Ginevra, si motiva la decisione con problemi di natura giuridica. Il cantone non dispone ancora di una base legale sufficiente. Questo problema sarà presto risolto, ma nel frattempo non ci si vuole lanciare nelle elezioni federali. Esse rappresentano un evento politico troppo importante per rischiare di imbattersi in ricorsi. Da notare però che il semicantone di Basilea Città intende sperimentare ancora quest’anno il sistema ginevrino.

A Zurigo, la sospensione del test è legata a questioni di costo, come anche a problemi tecnici. Ma anche a Neuchâtel, dove non sussistono particolari problemi, per motivi tecnici, le autorità hanno ritenuto prematuro avventurarsi con l’e-voting nelle elezioni federali.

“Per una votazione, è sufficiente rispondere sì o no. Per le elezioni, con le possibilità di panachage, di stralcio e di cumulo, è tecnicamente molto più complicato”, spiega Séverine Despland, cancelliera del cantone di Neuchâtel.

…ma non una paralisi

Tuttavia, la sperimentazione del voto elettronico dovrebbe continuare. “Il nostro obiettivo è di effettuare i test di elezioni elettroniche a livello comunale nel 2012, precisa Séverine Despland. Ad ogni modo, la Confederazione domanda di effettuare dei test a livello locale, prima di procedere al livello federale”.

Cancelleria federale che dal canto suo assicura che i test continueranno. “Alcuni articoli pubblicati recentemente hanno sollevato interrogativi sul futuro del progetto. Si è constatato che, essendo l’argomento complesso, resoconti stringati portano ad equivoci “, ha indicato a swissinfo.ch.

L’obiettivo della Cancelleria federale è di consentire a “una manciata di cantoni che ha manifestato l’interesse di offrire ai suoi cittadini di votare per via elettronica alle elezioni del Consiglio nazionale nell’ottobre 2011” di realizzare questo auspicio. A tal fine si sta lavorando intensamente. Il governo federale si pronuncerà in giugno sulla domanda di autorizzazione di tali cantoni.

La Cancelleria federale prosegue quindi l’attuazione della strategia del governo in materia di e-voting, approvata dal parlamento nel 2007. “Siamo lieti di poter così soddisfare una concreta necessità degli svizzeri all’estero”, assicura.

1998: il governo adotta una “Strategia per una società dell’informazione in Svizzera”, che ha come obiettivo la promozione rapida e coordinata delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione affinché siano rese accessibili a tutti.

Nell’ambito di questa strategia emerge anche la questione del voto online. L’e-voting è caldeggiato dalla Quinta Svizzera, poiché non in tutti i paesi gli espatriati elvetici ricevono in tempo utile il materiale di voto.

2000: il governo incarica la Cancelleria federale di esaminare la fattibilità del voto elettronico.

2002: il parlamento crea le basi legali per permettere la sperimentazione nei cantoni interessati, con il coordinamento della Confederazione.

2003: il canton Ginevra effettua i primi test.

2005: Neuchâtel e Zurigo eseguono le prime prove. Ognuno dei tre cantoni che partecipano al progetto pilota utilizza un sistema informatico diverso.

2006: il governo rielabora e aggiorna la “Strategia per una società dell’informazione in Svizzera”. L’obiettivo e i principi del 1998 sono confermati.

I risultati positivi delle esperienze conseguite nell’e-voting incoraggiano anche altri cantoni a seguire questa strada.

2009: in giugno Basilea Città e Ginevra firmano una convenzione che permette al cantone renano di utilizzare il software per il voto online del cantone lemanico.

In settembre i cantoni dei Grigioni, San Gallo, Sciaffusa, Argovia, Turgovia, Soletta e Friburgo concludono accordi di cooperazione analoghi con Zurigo.

2010: Berna, il cantone con più comuni della Svizzera, firma una convenzione con Ginevra. Lo stesso fa Lucerna qualche tempo dopo.

Nella votazione federale del 28.11.2010, grazie ai Grigioni, per la prima volta l’e-voting coinvolge svizzeri dell’estero di tutte le quattro lingue nazionali. È anche la prima prova di voto tramite internet che riguarda un’iniziativa popolare con un controprogetto.

2011: l’8 febbraio, con 76 voti contro 46 e 6 astensioni, il parlamento vodese trasmette al governo un postulato che frena il progetto di voto online nel cantone.

Il 13 febbraio, alla votazione federale sull’iniziativa popolare “Per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi” circa 25’600 elettori iscritti nei cataloghi di 12 cantoni hanno votato online. Questa possiblità era offerta a 177’500 aventi diritto di voto, fra cui circa 55mila svizzeri all’estero.

Nel frattempo due cantoni pilota – Zurigo e Ginevra – su tre hanno fatto sapere che non effettueranno test di voto elettronico alle elezioni federali del 23 ottobre 2011. Alcuni cantoni hanno invece espresso il desiderio di compiere questo nuovo passo. I preparativi sono in corso.

(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)

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