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Economiesuisse ottimista su crescita elvetica, +1,7% e +2,0%

(Keystone-ATS) Economiesuisse è ottimista riguardo alla congiuntura elvetica: gli specialisti della federazione delle imprese elvetiche si aspettano una crescita del prodotto interno lordo dell’1,7% quest’anno e del 2,0% l’anno prossimo.

Entrambi i dati pubblicati oggi sono superiori alla media delle previsioni degli altri istituti e banche che presentano regolarmente le loro stime: l’1,7% per il 2017 – che conferma il precedente pronostico risalente all’8 dicembre – è pure proposto solo da Créa, mentre il 2,0% (stima nuova) è in assoluto il più favorevole attualmente disponibile.

Le prospettive per l’export elvetico si sono rasserenate, si legge in un comunicato. Per la Svizzera è in particolare rilevante la ripresa in Europa: sebbene un po’ nell’ombra del boom in Germania la gran parte degli stati Ue è in crescita, anche paesi con situazioni difficili come Francia, Portogallo e Spagna. La punta di amarezza è dovuta all’Italia, che continua a presentare un’evoluzione debole e il cui settore bancario rimane in sofferenza.

Le aziende orientate all’esportazione sono tornate a creare occupazione, una tendenza che secondo Economiesuisse si rafforzerà l’anno prossimo. L’evoluzione presenta però un andamento disparato a seconda dei rami.

Sul fronte monetario, l’organizzazione ritiene che la Banca centrale europea proseguirà la sua politica espansiva fino al 2018 e di conseguenza la Banca nazionale svizzera non potrà avviare un’inversione di tendenza sui tassi. Non vi è comunque pericolo di inflazione: fino al 2018 il rincaro sarà intorno al mezzo punto percentuale, prevedono gli economisti dell’associazione.

Non mancano peraltro i rischi: il buon andamento della congiuntura elvetica dipende in modo essenziale dalla ripresa mondiale. Un ritorno di fiamma della crisi dell’Eurozona o un rallentamento della crescita negli Usa potrebbero avere un impatto sull’export rossocrociato. Anche l’aumento dell’indebitamento delle aziende, soprattutto in Cina, potrebbe rivelarsi un boomerang.

Sussiste peraltro un rischio anche squisitamente domestico: i prezzi immobiliari fortemente aumentati negli ultimi anni, che presentano le caratteristiche di una bolla. Se i tassi d’interesse dovessero salire non è escluso un brusco calo dei prezzi, mette in guardia Economiesuisse.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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