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Roche paga 43’000 franchi al CEO per compilare le dichiarazione delle imposte

Il CEO di Roche Severin Schwan.
Il CEO di Roche Severin Schwan.

Un top manager non deve perdere tempo a compilare la dichiarazione delle imposte e a pensare come ottimizzare il suo profilo di contribuente: è questa la posizione di Roche che ha rimborsato al suo CEO Severin Schwan quasi 43'000 franchi spesi nel 2020 in consulenza fiscale.

Il dato viene messo in luce oggi dal Tages-Anzeiger, che sottolinea come la prassi di pagare questo genere di spese private si stia facendo strada in Svizzera. “Vogliamo evitare che i dirigenti debbano passare il loro tempo ad affrontare dichiarazioni dei redditi e questioni fiscali a volte complesse”, spiega il portavoce di Roche Nicolas Dunant, in dichiarazioni raccolte dal foglio zurighese.

Ai vertici delle imprese si trovano fra l’altro spesso cittadini di altre nazioni che hanno bisogno di specialisti in grado di valutare le legislazioni dei vari paesi. Secondo il Tages-Anzeiger inoltre le multinazionali vogliono essere sicure che i loro dipendenti pagati con stipendi magari milionari presentino dichiarazioni corrette e non finiscano sui giornali per evasione fiscale, con conseguenti danni di immagine.

I costi della consulenza fiscale di Schwan – manager austro-tedesco naturalizzato svizzero nel 2020, anno in cui ha incassato una remunerazione di 15,2 milioni di franchi – sono esplosi nel 2017: prima erano al massimo di 6000 franchi, poi sono saliti ad almeno 30’000 franchi all’anno. Il gruppo farmaceutico non fornisce informazioni al riguardo: anche se l’impresa paga i costi degli specialisti fiscali, viene fatto notare, l’ambito tributario è privato.

I benefici accessori (fringe benefit) in questione vengono però criticati dall’associazione degli azionisti Actares, che li considera nient’altro che artificiali aumenti di stipendio, poco legati all’effettiva prestazione o al buon andamento di un’impresa. Anche la società di consulenza Inrate esprime perplessità, ma ha smesso di criticare pubblicamente questa pratica per non punire quelle aziende che – a differenza di altre – dichiarano apertamente queste uscite.

Non solo Roche

Roche è infatti in buona compagnia. Alla Novartis il presidente della direzione Vas Narasimhan (che ha incassato nel 2020 compensi totali per 10,4 milioni) ha ricevuto 114’000 franchi “accessori” (non si sa quanto per il solo fisco). Ma ancora più importanti sono gli importi che il gruppo versa ai suoi manager internazionali per far sì che il loro stipendio non diminuisca per via dei differenti sistemi fiscali: ad esempio il numero uno della filiale Sandoz ha ricevuto l’anno scorso, solo per questo scopo, 1,2 milioni di franchi, mentre alla responsabile del settore oncologia Susanne Schaffert sono andati 431’000 franchi.

Il Tages-Anzeiger sottolinea come le imprese farmaceutiche rendano noti questi importi, a differenza di quanto fanno per esempio le banche. Si presume quindi che la consulenza fiscale di Sergio Ermotti sia quindi finita nel comparto “prestazioni accessorie”, che nel 2020 era di 79’000 franchi. Per il suo successore alla testa dell’istituto, Ralph Hamers, la posizione ha ammontato a 314’000 franchi: secondo il giornale a causa del trasloco e della ricerca di un alloggio.
 

Tvsizzera.it/Ma.Mi./ats

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