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Eccedente miliardario per l’AVS

L'Assicurazione vecchiaia e superstiti registra risultati rallegranti Keystone

L'assicurazione vecchiaia e superstiti ha chiuso il 2006 con un eccedente di 2,7 miliardi di franchi.

La congiuntura favorevole ha permesso un aumento dei contributi di lavoratori e datori di lavoro. La spesa è invece rimasta praticamente invariata.

L’eccedenza dell’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) è passata dai 2,4 miliardi di franchi del 2005 ai 2,7 miliardi dell’anno scorso, ha comunicato martedì in una nota il Fondo di compensazione AVS, che ne finanzia le prestazioni.

Spazio per il pensionamento flessibile

Il risultato positivo dell’AVS si spiega da un lato grazie alla stessa attività assicurativa, dall’altro con la buona tenuta degli investimenti.

Lo sviluppo positivo dell’economia nazionale ha fatto sì che i contributi degli assicurati e dei datori di lavoro siano progrediti del 3,4% a 24,07 miliardi di franchi.

Questi contributi, insieme a quelli provenienti dai poteri pubblici (in particolare dall’imposta sul valore aggiunto) hanno permesso di incassare 1,21 miliardi di franchi in più del totale delle pensioni versate ai pensionati.

La reazione dell’Unione sindacale svizzera (USS) alla pubblicazione di queste cifre non si è fatta attendere. In un comunicato il sindacato afferma che esiste un margine di manovra sufficiente per l’introduzione del pensionamento flessibile: “Il governo si rifiuta da anni di presentare una proposta decente sul pensionamento flessibile adducendo le sue previsioni pessimistiche, poi smentite dai fatti”.

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Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS)

Questo contenuto è stato pubblicato al L’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) è un’assicurazione di base che garantisce un minimo vitale ai pensionati (da 65 anni per gli uomini, da 64 per le donne), agli orfani, ai vedovi e alle vedove. Questa assicurazione obbligatoria è finanziata nella misura dell’80% dai contributi versati dai salariati e dai datori di lavoro. Il resto proviene…

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Cifre rosse per AI e IPG

L’Assicurazione invalidità (AI) e l’Indennità per perdita di guadagno (IPG) sono invece nelle cifre rosse.

Per quanto concerne l’AI, malgrado una diminuzione delle spese, i conti del 2006 sono rimasti nettamente negativi con una perdita di 1,56 miliardi. Il debito complessivo dell’assicurazione ha raggiunto i 9,33 miliardi di franchi.

Dal canto loro le IPG hanno registrato una perdita di 321 milioni, contro un eccedente di 182 milioni nel 2005. Il deterioramento della situazione finanziaria di questa assicurazione sociale è dovuto al fatto che dalla metà del 2005 deve finanziare il congedo maternità. Sono inoltre state aumentate le indennità giornaliere per il servizio militare.

Per Ulrich Grete, presidente del consiglio d’amministrazione del Fondo di compensazione, le riserve dell’IPG sono tuttavia ancora sufficienti per coprire le perdite previste nel 2007 e nel 2008.

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Assicurazione invalidità (AI)

Questo contenuto è stato pubblicato al L’Assicurazione invalidità (AI) è un’assicurazione obbligatoria che versa delle prestazioni a persone che non sono più in grado di provvedere ai propri bisogni a causa di un’invalidità parziale o totale. L’AI sovvenziona pure delle istituzioni specializzate. L’assicurazione è finanziata nella misura del 40% dai contributi versati dai salariati e dai datori di lavoro. Il resto…

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Contributi globalmente insufficienti

Ancora una volta la spesa totale delle opere sociali non ha potuto essere coperta. I contributi, le quote fiscali ed i regressi, per complessivi 43,66 miliardi, non sono stati sufficienti a far fronte ad uscite per un totale di 44,24 miliardi.

È stato pertanto necessario attingere alla sostanza di AVS e IPG, con un prelievo di 577 milioni (1,075 miliardi nel 2005), per finanziare le prestazioni.

swissinfo e agenzie

Il sistema di previdenza vecchiaia si basa su tre livelli (pilastri).

Il primo è la previdenza statale: ogni abitante deve pagare una quota ad un’assicurazione federale – l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) – che poi al pensionamento verserà una rendita destinata a coprire i bisogni di base.

Il secondo è la previdenza professionale: si tratta di un’assicurazione privata obbligatoria, alla quale salariati e datori di lavoro contribuiscono in parti uguali. Il denaro accumulato è poi riversato sotto forma di rendita o di capitale.

Il terzo è la previdenza individuale: in parte deducibile dalle imposte, questa forma di risparmio è facoltativa.

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