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Due nuovi siti svizzeri nel patrimonio dell’UNESCO

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Una formazione rocciosa nelle Alpi glaronesi e la linea ferroviaria di montagna dell'Albula e del Bernina, nei Grigioni, sono gli ultimi due siti svizzeri ad essere stati iscritti nel patrimonio mondiale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura.

Il sito grigionese – che porta il nome ufficiale di “Ferrovia retica nel paesaggio culturale Albula/Bernina” – comprende la tratta ferroviaria da Thusis a St. Moritz attraverso il passo dell’Albula e il suo proseguimento fino a Tirano (Italia) valicando il Bernina.

Per l’Ufficio federale della cultura (UFC), che ha trasmesso il dossier all’UNESCO, la linea è un esempio straordinario e tecnicamente innovativo della gestione del paesaggio di alta montagna ed è da annoverare tra le ferrovie a scartamento ridotto più spettacolari del mondo.

«La ferrovia retica è più di un simbolo, è un miracolo della tecnica. Si tratta inoltre di un perfetto esempio di varietà culturale», ha detto il direttore dell’UFC Jean-Frédéric Jauslin.

L’importanza eccezionale di questo tratto è data anche dal contesto. Per collegare Thusis a Tirano, la ferrovia retica attraversa zone climatiche, paesaggi, spazi culturali e linguistici molto diversi; al passo del Bernina supera inoltre la quota record di 2’200 metri.

Entusiasmo anche in Italia

Complessivamente, la linea si estende su 130 chilometri, interessa 22 comuni e un’area di 1’100 km², pari ad un settimo dell’intera superficie dei Grigioni. Lungo la tratta, il trenino rosso attraversa gallerie elicoidali, passa sul famoso viadotto di Brusio e supera complessivamente quasi 200 ponti e oltre 50 gallerie.

Sul mercato è già disponibile una guida di quasi 100 pagine dedicata al nuovo patrimonio dell’umanità; da martedì è inoltre in vendita uno speciale “biglietto UNESCO” che permette di viaggiare liberamente per due
giorni sulla tratta.

Grazie al coinvolgimento dell’Italia la candidatura ha assunto un carattere transnazionale ed acquistato valore. Oltre confine l’idea ha riscosso vivo interesse in alcuni ambienti della Valtellina, in particolare presso i viticoltori, che hanno aderito con entusiasmo.

Nella lista dei patrimoni mondiali figuravano finora solamente due siti ferroviari, in Austria e in India.

Capire meglio le alpi

Lunedì sera, il comitato dell’UNESCO ha deciso di iscrivere tra i patrimoni dell’umanità anche il Sovrascorrimento tettonico nella regione del Sardona, nelle Alpi glaronesi.

I punti forti della candidatura di Sardona, che si estende anche sui cantoni di Grigioni e San Gallo, riguardano sia l’aspetto geologico che l’importanza per la comprensione della formazione delle montagne e della tettonica alpina.

Secondo l’UFC, si tratta di un paesaggio montano «unico al mondo sul piano geologico».

Il sito è costituito dal sovrascorrimento di due complessi rocciosi, uno più antico, l’altro più recente, lungo più di 20 chilometri. Questa zona montagnosa di 32’850 ettari conta sette cime di oltre 3’000 metri.

Non pezzi da museo

Con l’iscrizione della ferrovia retica e del Sardona sono ora nove i siti svizzeri protetti dall’UNESCO (vedi a fianco). «Per l’immagine di un paese così piccolo come la Svizzera è ottimo avere così tanti siti riconosciuti», afferma a swissinfo Roger Waber di Svizzera Turismo.

L’obiettivo dell’iscrizione nella lista dell’organizzazione internazionale non è una conservazione da museo, ma uno sviluppo sostenibile delle regioni in questione, che i singoli Stati si impegnano a conservare.

«Il riconoscimento dell’UNESCO rende la gente locale più fiera del posto in cui vive; anche i promotori turistici diventano più consapevoli del valore unico dei siti e del loro significato per le generazioni future», sottolinea Beat Ruppen, membro della commissione svizzera dell’UNESCO.

Due nuove candidature elvetiche

A livello planetario i patrimoni contemplati nell’elenco sono circa 850. Tra i siti integrati in questi giorni nella lista figurano anche l’antico tempio indù di Preah Vihear in Cambogia, la città di Malacca in Malesia, un vulcano islandese, le fortificazioni di Vauban in Francia, le città di Mantova e Sabbioneta in Italia, il centro storico di San Marino e il Monte Titano.

Due ulteriori candidature elvetiche sono già sui banchi dell’UNESCO: il paesaggio industriale costituito dalle città orologiere di La Chaux-de-Fonds e Le Locle, nel canton Neuchâtel, e vari edifici di Le Corbusier a La Chaux-de-Fonds, Corseaux (Vaud) e Ginevra.

swissinfo e agenzie

– Centro storico di Berna (iscritto nel 1983)

– Abbazia di San Gallo (1983)

– Monastero di San Giovanni a Müstair, nei Grigioni (1983)

– Castelli di Bellinzona, in Ticino (2000)

– Regione della Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn (2001)

– Monte San Giorgio di Lugano, in Ticino (2003)

– Vigneti terrazzati del Lavaux, nel canton Vaud (2007)

– Ferrovia retica nel paesaggio Albula/Bernina, nei Grigioni (2008)

– Sovrascorrimento tettonico del Sardona, nel canton Glarona (2008)

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